Redazione

Il coronavirus è nato in laboratorio?

Un nuovo rapporto del Dipartimento dell'Energia USA rilancia la tesi della manipolazione umana
6 Marzo, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti

Prima era una tesi da complottisti, poi pian piano è diventata argomento di dibattito, ora pare essere diventata l’ipotesi più probabile. L’origine “in laboratorio” del coronavirus Sars-Cov-02 sembra sostenuta da sempre più studiosi. Ultimi arrivati gli esperti del Dipartimento dell’energia USA, riportati dal Wall Street Journal. Da quando il coronavirus è emerso per la prima volta alla fine del 2019, il mondo ha cercato di scoprire l’origine del virus che ha causato una pandemia globale. Quella che prima era una ricostruzione da pronunciare sottovoce e che poteva portarti a essere bandito dalle discussioni, ha trovato sempre più sponde e sostenitori autorevoli, fino al punto da non poter più essere ignorata.

Il coronavirus è nato in laboratorio?

Secondo le indagini condotte dal dipartimento americano, i ricercatori del laboratorio avrebbero manipolato il virus del SARS-CoV-2 per rendere il virus più infettivo e potenzialmente più pericoloso per l’uomo. In un secondo momento, si presume che per errore si siano lasciati sfuggire il virus che ha portato a una terribile ecatombe. Più di 7 milioni di morti in giro per il mondo. Il laboratorio al centro dell’indagine è il Wuhan Institute of Virology, a lungo sotto la lente d’ingrandimento come possibile origine del virus. La novità, però, è che sarebbe coinvolta anche un’organizzazione di ricerca non governativa a stelle e strisce, EcoHealth,

“Erano in corso esperimenti per renderlo più efficace”

Secondo una scienziata citata dal Fatto Quotidiano, “Abbiamo sentito molti virologi di fama affermare che un’origine artificiale è ragionevole e questi comprendono virologi che modificarono il primo virus della Sars. Sappiamo che questo virus ha una caratteristica unica, chiamata sito di clivaggio della furina, e senza questa caratteristica non avrebbe causato questa pandemia”“EcoHealth ) e l’Istituto di virologia di Wuhan stavano sviluppando un sistema per l’inserimento di nuovi siti di clivaggio della furina. Quindi abbiamo questi scienziati che all’inizio del 2018 dicono, ‘metteremo dei corni sui cavalli e alla fine del 2019 a Wuhan spunta un unicorno“.

L’opinione di Ilaria Capua

Anche Ilaria Capua, tra le scienziate italiane di maggior fama internazionale, ha sottolineato che la possibilità che il virus Sars-Cov-2 sia stato modificato in laboratorio esiste eccome, sebbene non sia possibile arrivare a una conclusione certa a causa della difficoltà di accedere a tutte le informazioni necessarie per colpa delle ingerenze del governo cinese.

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