Dott. Luca Scotto di Vettimo

La salute è nelle arance

Uno studio italiano mette in evidenza il potenziale ruolo dell'Esperidina nella prevenzione dell'epidemia Covid-19
9 Settembre, 2020
Tempo di lettura: < 1 minuto

Quando parliamo di ricerca scientifica applicata alla medicina, l’immagine che ci viene subito in mente è quella di misteriosi geni, chiusi nei loro super attrezzati laboratori, intenti a valutare le proprietà benefiche (o malefiche) dell’ultima molecola sintetizzata.

Niente di più sbagliato, da decenni, infatti, gli sforzi dei ricercatori si stanno concentrando sulla comprensione delle attività biologiche di molecole naturali, spesso contenute negli alimenti.

E’ il caso, ad esempio del lavoro di due ricercatori italiani, il prof. Paolo Bellavite ed il dr. Donzelli che hanno pubblicato un interessante studio sulle proprietà di un bioflavonoide, l’esperdina (Bellavite, P.; Donzelli, A. Hesperidin and SARS-CoV-2: New Light on the Healthy Function of Citrus Fruits. Antioxidants20209, 742).

L’esperidina è una molecola naturalmente presente nei frutti delle piante del genere citrus ed in particolare nel Citrus sinensis, o arancio dolce.

La maggior concentrazione di questa molecola sembra essere nelle bucce e nella parte bianca (albedo), ma è comunque contenuta anche nella polpa; 100 ml di succo d’arancio fresco contengono 30mg di esperidina, contenuto che diventa sensibilmente più alto nel succo industriale, probabilmente perché nella procedura di spremitura, vengono usate anche le bucce.

Il lavoro di Bellavite e Donzelli ha messo in evidenza una sorprendente interazione tra l’esperidina e le key proteins del virus Sars-Cov-2, mostrando una capacità di questa molecola di legarsi alla spike protein maggiore di quella degli antivirali convenzionali.

I due autori nelle conclusioni auspicano che, malgrado al momento non esistano delle evidenze ciniche dell’efficacia di questa molecola nei confronti del Sars-CoV-2,  si possano avviare rapidamente degli studi clinici, anche in considerazione della libertà di utilizzo della sostanza, del suo basso costo e della grande disponibilità in natura.

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