L’acqua bolle, il sughetto pomodoro e basilico è pronto. Peperoncino. Mezze maniche rigate De Cecco o fusilli Rummo? Grande dilemma, buoni entrambi.
Decideremo al momento di calare, come mi sento.
Lunga a cuocersi, finalmente la pasta è pronta.
Bello piatto servito per due, con sopra parmigiano a pioggia, e due foglie fresche di basilico a decoro.
Ma la mia lei adesso, seduta a tavola, ha uno sguardo torvo, serio, non è luminosa come al solito.
“Qualcosa che non va, ti senti poco bene?” Chiedo, al primo boccone.
Mai fare questa domanda al primo boccone di cotanto piatto, è, e rimane un suicidio.
Posa la forchetta sul piatto fumante. Mi guarda attonita, occhi grandi.
“Tutto è andato storto oggi in ufficio, ma soprattutto sono stanca del tuo modo di fare, da tempo abulico, nullafacente, apatico”.
Che fantastico balzo femminile, dal lavoro-al mio personale!
“Sei un menefreghista ! Ecco!”, (parola che descrive il soggetto apatico-abulico, distratto, e superficiale).
“A saperlo mai mi sarei unita con te.” Rincara.
I fusilli sono ancora caldi, e la voglia di gustarli anche, e così roteo gli occhi cercando nell’ EMDR (tecnica psicoterapeutica imperniata sul movimento dei globi oculari effettuato in linea orizzontale da destra a sinistra, determini giovamento mentale istantaneo sotto stress) il lato calmo del mio carattere.
Stringo la forchetta vuota, mi tocco il naso, cerco una via di uscita, troppo tardi, il vaso di mia madre è già per terra con uno schianto.
Non perdo la calma, non mi muovo né parlo. Cosa potrei dire se un “non è vero!”.
Pranzo perduto e pace perduta, e al posto di queste, mi si è stretto lo stomaco e senso di nausea.
“Parliamo, dai. Dimmi quello che vuoi dire”.
Questa tecnica l’ho letta su FB, cioè “invogliare l’interlocutore a sfogarsi e a esprimere quello che pensa”.
È un fiume in piena, ad alta voce, incontenibile, coerente purtroppo, giuste ragioni, ma anche punti vista sbagliati a mio avviso mescolati insieme.
Ma… colpo di scena, alla mia lei una improvvisa epistassi copiosa che la blocca nel continuare a parlare. L’aiuto immediatamente a tamponare il sangue, che si ferma subito.
Troppo ipersensibile d’animo, soffre di insonnia al momento di coricarsi da quando la conosco, come urta accidentalmente le compaiono lividi, e piccole emorragie.
L’amo da sempre e sono tanti anni che stiamo insieme, non la vorrei mai perdere. E le accuse sulla mia “accidia” e apatia certo mi feriscono.
In parte, come tutte le donne che hanno una marcia in più, ha ragione, e abbassando gli occhi sul piatto di pasta ormai freddo e perduto, le e mi prometto di darmi maggior da fare.
Con la mia andata in pensione appena iniziata, pensavo di riposarmi un po’, e forse troppo mi sono adagiato, tipico maschile…
Ambra Grisea 6k-MK capsule potenziate, una capsula al risveglio da sciogliere in bocca a digiuno, per trenta giorni, seguendo i numeri. Questo il farmaco omeopatico per la mia lei che fu più utile di una giornata di sole o di una vacanza a Sorrento.
Fortuna ho il secondo e contorno a salvare il pranzo, insieme a un quartino di pastiera avanzata dalle feste.
Buon appetito.