Hahnemann si svegliò un mattino e vide un uomo parlare dal balcone della sua camera da letto.
– Il bene e il male d’una città provengono dai suoi capi, ma essi sono superbi e corrotti, sfruttano i poveri, impongono tasse onerose, falsificano la moneta.
– Chi siete?- Domandò, impaurito, il medico tedesco.
– Siamo nel rinascimento fiorentino e costui è Girolamo Savonarola, il grande predicatore. – Rispose la moglie Melanie.
– Meno male, disse Hahnemann, – temevo di essere finito nell’Italia del ventunesimo secolo. Suvvia Savonarola, ditemi: cosa vi spinge qua da me? –
Soffre di terribili cefalee a causa della deformità del suo naso.- Disse Melanie.
– Bene, parlatemi di voi e delle vostre scelte nella vita, in modo che io, conoscendovi meglio, vi possa dare il rimedio più indicato.-
Savonarola: – Per poter vivere libero, ho rinunciato ad avere una donna e, per poter vivere in pace, mi sono rifugiato in questo porto della religione. –
Oh, sento queste parole sublimi vibrarmi nel ventre!- Disse Melanie.
Savonarola, preso dalla sua passione oratoria, cinse tra le sue braccia la donna:- Il ventre di Maria Vergine è più capace di tutto il mondo.-
Hahnemann stizzito gli sferrò una bastonata sulla schiena:- Questa donna è mia moglie, si chiama Melanie e non Maria!-
In quel momento Hahnemann vide una liana legata al suo balcone e aggrappato a questa c’era Tarzan con la Bibbia del medico tedesco stretta in mano. Hahnemann si riprese la sua Bibbia e con un coltello tagliò la liana per fare precipitare l’uomo-scimmia nel vuoto. Tarzan riuscì ad afferrarsi al collo del medico tedesco.
– Suvvia tesoro, – domandò Melanie dall’interno della camera – indicaci il nome del rimedio adatto per curare il nostro Girolamo.-
Hahnemann, quasi strozzato, riuscì a dire a malapena: – Cu…Cu…Cu..
Melanie, indignata: – Ti sembra questo il momento di giocare a nascondino?-
Hahnemann, paonazzo e con un filo di voce: – Cu…Cu…Cu…-
– Cuccurucu paloma?- Azzardò il Savonarola.-
Melanie: – Sinceramente, tra le canzoni messicane, preferisco: La Cucaracha.- Melanie e Savonarola iniziarono a ballarla.-
– Frate, politico, santo… ma anche grande ballerino!- Commentò Melanie sempre più affascinata dal gagliardo predicatore.
Savonarola, rosso e sudato per lo sforzo: – I santi cercarono sempre di stare nascosti e di non apparire santi, e non hanno potuto perché quanto più si nascondevano e quanto più occultavano l’opere loro, tanto più Iddio le mandava agli altri.-
Finalmente Hahnemann riuscì a liberarsi dalla stretta di Tarzan e ruggì:- Cuprum metallicum, rimedio utile per curare un individuo pervaso da grandi passioni, con cefalea alla radice del naso e un comportamento al limite della violenza; infine grande paura del fuoco.-
Savonarola non ha paura del fuoco.- Disse, stupita, Melanie.-
Hahnemann indicando le cataste di legna ammassata in piazza per allestire il rogo dove il Savonarola sarebbe stato bruciato come eretico: – Ne avrà di paura e anche tanta!-
Passarono alcuni giorni, Melanie rientrò in casa e trovò il marito nudo dentro una gabbia.
– Cosa ti è successo?-
Hahnemann, mesto. – Tarzan mi ha portato via la Bibbia.-
– Perché non ti sei opposto?-
Hahnemann tirò fuori una banana.- Non potevo: lui Tarzan, io Cita.-