Melanie entrò nello studio di Hahnemann cinguettando:- Amore mio, il tuo prossimo paziente sarà nientemeno che Marx. –
Hahnemann:- Ah, il grande filosofo tedesco, mio compatriota.- S’alzò dalla sedia per andare a stringergli la mano. Rimase deluso poiché entrò un vecchietto, un po’ confuso, con gli occhiali e due grandi baffoni. È Marx Groucho, il comico.-
Rispose Erin Fleming, la moglie giovane e bella che lo accompagnava. – Purtroppo mio marito soffre di adenoidi che gli smorzano la voce e un lieve ictus cerebrale ne ha rallentato le facoltà intellettive. Infatti ripete spesso le sue solite battute idiote. Sinceramente non ce la faccio più a sopportarlo, anche se lo amo ancora tanto. –
Groucho si destò dal suo sopore e disse: – Amo è la parola più pericolosa per il pesce e per l’uomo!-
Hahnemann: – Non preoccupatevi, signora ci penso io al rincoglionito….scusate volevo dire a vostro marito.- Poi si rivolse a Marx:- Ditemi, signore: quando siete nato?-
Groucho:- Anche se è generalmente noto, penso che sia ora di annunciare che sono nato ad un’età molto precoce.- Erin Fleming scoppiò a piangere.
Hahnemann: – Signora, attraverso di voi vedo un animo affranto.-
Groucho:- Chiunque dica che può veder attraverso una donna si perde parecchio!-
Erin Fleming: – Dottore, sono disposta a fare qualsiasi cosa per la salute di mio marito. Dopo aver letto il vostro libro, l’Organon, voi rappresentate la mia ultima speranza. –
Groucho ridacchiò:- All’infuori del cane il libro è il migliore amico dell’uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere.-
Hahnemann osservò Erin Fleming: – Vostro marito adempie ai doveri coniugali?-
La donna scosse mestamente la testa.
Hahnemann fece un rapido calcolo. Melanie sarebbe rimasta fuori casa per almeno un paio d’ore. Un tempo più che sufficiente. – Ho la cura che fa per lui e quella che fa per voi, cara signora. Prese un flacone contenente Baryta carbonica e la consegnò al comico americano assieme ad una copia del Don Chisciotte.- Mettetevi seduto e leggete questo libro. Lo conoscete?-
Groucho annuì: – Dal momento in cui ho preso in mano il libro, fino a quando l’ho rimesso a posto, non ho smesso di ridere per un solo momento. Un giorno ho intenzione di leggerlo. –
Hahnemann si rivolse alla donna.- A voi, invece, vorrei mostrare la mia collezione di farfalle che tengo nella camera da letto.- La donna si strinse a lui: – Oh, non sapevo foste un collezionista.-
Hahnemann, le mise un braccio intorno alla vita e l’accompagnò fuori dallo studio: – Non lo sono, ma mi hanno detto che a dire così si rimorchia un sacco.- Poi, mentre i due entravano nella camera da letto, aggiunse: – Negli incontri impossibili non posso sempre essere io a fare la figura del vecchio cornuto, eh no!-
Buonasera,potreste indicarmi un bravo omeopata a Genova?
Grazie
Il dottor Flavio Tonello, il dott. Claudio Mangini e la dr.ssa Vincenza Rosaspini