Gli incontri impossibili: Hahnemann e Abraham Lincoln

23 Dicembre, 2022
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Hahnemann, la testa reclinata all’indietro e la bocca spalancata, stava beatamente dormendo sulla sedia a dondolo. Sognava di essere a Vienna, alla corte austriaca, mentre l’imperatore gli conferiva la più alta onorificenza dello stato.

Melanie, un po’ trafelata, entrò nella camera e lo svegliò. Disse: – Caro, è venuto a farci visita un importante avvocato americano.-

Hahnemann aprì gli occhi e domandò: – Chi è? Cosa vuole? Perché non se ne ritorna al suo paese? –

Melanie:- È Abraham Lincoln, il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America!-

Hahnemann, rosso in viso: – Chi se ne frega. Io non sono americano e non gli posso dare il mio voto.-

Melanie: – Soffre di timidezza e un uomo politico, per diventare presidente, non può essere pauroso della folla.-

Hahnemann s’inforcò gli occhiali e, biascicando imprecazioni in tedesco, si diresse nel suo studio. Lincoln, espressione austera e viso incorniciato da una folta barba nera, sedeva silenzioso vicino alla scrivania.

Il medico tedesco, senza perdere tempo in convenevoli, gli domandò: – Orbene, signore?- Lincoln non aprì bocca.

Hahnemann: – Perché tacete?-

Lincoln: – Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio.-

Melanie: – Che parole profonde! Che grande uomo!-

Hahnemann: – Costui è sicuramente un uomo saggio. Vorrei essere circondato da persone del genere. – Il medico tedesco osservò la moglie. – Tu, per esempio non stai zitta un momento.-

Melanie, le mani sui fianchi, ribatté:- Devi sgridarmi anche di fronte agli estranei? – Poi, rivolta a Lincoln: – Lo scusi, mio marito è nervoso per il fatto che ha intrapreso un nuovo tipo di medicina, l’Omeopatia, molto osteggiata dai suoi colleghi accademici. –

Lincoln: – Nella sua grandezza il genio disdegna le strade battute e cerca regioni ancora inesplorate. –

Hahnemann, all’americano: – Avverto in lei doti di intelligenza e capacità.-

Lincoln: – La ferma convinzione di riuscire è più importante di qualsiasi altra cosa.-

Melanie, civettando attorno all’uomo politico e sfiorandogli la fronte con la sua mano, esclamò: – Quest’uomo diventerà famoso, ne sono sicura!-

Lincoln, freddamente: – Evita la fama se vuoi vivere in pace. –

Melanie, un po’ contrariata, ma cercando di accarezzargli la barba :- Suvvia non vorrà farmi credere che disdegna il dono che Dio le ha dato di diventare un uomo potente.-

Lincoln, ritraendo il volto:- Il più grande dono che Dio ha fatto all’uomo è la Bibbia.-

Melanie, prima di andarsene offesa, disse al marito: – Questo signore è anche afflitto da un sogno ricorrente. Sogna di essere ucciso a teatro.- Poi uscì, arrabbiata, sbattendo la porta.

Hahnemann a Lincoln: – Lei è un uomo degno di tutto il mio rispetto.-

Lincoln: – Se volete convertire qualcuno alla vostra causa, dimostrategli innanzi tutto che gli siete sinceramente amico.-

Hahnemann: – Lei è un conservatore, leale, perbene e moralista. E’ rigido, dogmatico e non sopporta di essere toccato. Inoltre soffre di timidezza e ha sogni che predicono la sua morte. Sostengo che Kalium carbonicum sia il rimedio più indicato. –

 

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