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Ageismo: la discriminazione invisibile verso gli anziani

L'ageismo è una forma di discriminazione basata sull'età che colpisce principalmente le persone anziane.

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18 Luglio, 2024
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Coniato dal gerontologo Robert N. Butler nel 1969, il termine descrive i pregiudizi e i comportamenti discriminatori verso chi ha un’età avanzata. Questo fenomeno si manifesta in vari ambiti, come l’esclusione sociale, la discriminazione lavorativa e l’accesso limitato alle cure sanitarie. Durante la pandemia da Covid-19, l’ageismo si è reso particolarmente evidente. Molti anziani sono stati trattati come meno prioritari nell’accesso alle cure mediche. Questo atteggiamento non solo ha messo a rischio la loro salute fisica, ma ha anche accentuato sentimenti di isolamento e inutilità. 

Le conseguenze di queste discriminazioni possono essere anche molto gravi. Da un lato, il sentirsi esclusi e discriminati può portare a problemi di salute mentale, come depressione e ansia. Dall’altro, studi dimostrano che il sentirsi ‘messi da parte’ può accelerare il declino fisico e cognitivo, riducendo l’aspettativa di vita. Per combattere questo fenomeno è necessario un cambiamento culturale che promuova il rispetto e la dignità per gli anziani.

È per questo che nasce la campagna di sensibilizzazione #OldLivesMatter alla quale hanno aderito 29 paesi tra i quali l’Italia. L’iniziativa, promossa da tre video in diverse lingue girate dal regista francese Jean-Paul Lilienfeld, mostra tre casi comuni di ageismo e vuole ricordare il valore dell’articolo 25 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE con la quale si riconosce e si tutela il diritto degli anziani a una vita dignitosa e autonoma e alla partecipazione alla vita sociale e culturale. 

Anziani diventeremo tutti, prima o poi; per questo, l’ageismo è una forma di discriminazione che deve essere riconosciuta e contrastata con forza, non solo per proteggere i diritti degli anziani oggi, ma anche per costruire una società più inclusiva e rispettosa per tutti un domani. 

1 commento

  1. Quando vedo un anziano penso solo che è solo una persona che ha bisogno di un “Reboot epigenetico”…

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