Quello della vita sessuale delle persone anziane è un argomento che qui in Italia viene trattato raramente e con qualche imbarazzo. Eppure non dovrebbe essere un tabù, considerando quanto negli ultimi anni la vita si sia allungata, e quanta importanza abbia il sesso nelle nostre vite. Questo atteggiamento reticente, quando non proprio di scherno, è dato dal fatto che molte persone tendono a vedere la vita sessuale solo da un punto di vista prestazionale, vincolate a una visione machista e superata della vita di coppia. La sfera sessuale ha, invece, un gran numero di sfaccettature e possibili declinazioni che non sono affatto precluse alle persone in terza età.
Un recente studio condotto dal London School of Hygene & Tropical Medicine ha dimostrato quanto importante sia per gli anziani avere un’appagante vita sessuale, e quanto pochi siano quelli che in effetti pensano di averla. Soltanto il 42 per cento, tanto degli uomini quanto delle donne, hanno rivelato di essere soddisfatti. Eppure, l’85 per cento degli uomini di età compresa tra 60 e 69 anni dichiara di essere sessualmente attivo, così come il 60 per cento di quelli di età compresa tra 70 e 79 anni e il 32 per cento di quelli di età pari o superiore a 80 anni. Le donne in età avanzata sono risultate meno attive sessualmente, ma gli studi dimostrano che, proprio come gli uomini, molte vogliono anche continuare a fare sesso quando invecchiano. È chiaro che un tale scollamento tra desiderio e attività comporta un bagaglio di frustrazione che finisce con l’influire, anche in modo pesante, sulla qualità della vita.
Ma non è tutto, perché dalla ricerca sembra risultare che conservare una vita sessuale attiva anche quando si è avanti con gli anni comporti innumerevoli vantaggi per la Salute. Dalle risultanze, gli uomini e le donne che hanno riportato una diminuzione della frequenza delle attività sessuali hanno anche maggiori probabilità di sviluppare il cancro o altre malattie croniche che limitano le loro attività quotidiane, mentre gli uomini con disfunzioni erettili hanno maggiori probabilità di incorrere in malattie coronariche (va considerato, tuttavia, che tali dati potrebbero dipendere anche da altri fattori: ad esempio, potrebbe darsi che un tumore o altra malattia non diagnosticata abbia portato alla disfunzione sessuale in esame).
Ancora, pare che perfino le funzioni cognitive funzionino meglio negli anziani attivi sessualmente, probabilmente perché continuare ad avere rapporti solidifica le relazioni sentimentali con il partner, e quindi aiuta a mantenere una migliore salute mentale. Durante il sesso, inoltre, si rilasciano endorfine, che, oltre a migliorare l’umore, contribuiscono a una maggiore attivazione del sistema immunitario e a una riduzione del cancro e delle malattie cardiache. A tutto ciò si aggiunge il fattore nient’affatto secondario che un rapporto sessuale è un’attività fisica a intensità moderata, la migliore per mantenersi in forma, attivare i muscoli e bruciare calorie.
Lo studio del London School of Hygene & Tropical Medicine dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio che gli anziani non sono privi di desiderio sessuale e che è auspicabile e da incoraggiare che abbiano una vita sessuale attiva. E per arrivare a ciò è importante trasmettere l’idea che questa attività può esistere anche in caso di difficoltà date dall’età.
Ma le informazioni e l’incoraggiamento a provare nuove posizioni sessuali ed esplorare diversi tipi di attività sessuale non vengono forniti dagli specialisti regolarmente, per un atteggiamento di chiusura non più comprensibile ai giorni nostri. Speriamo che il rompere certi tabù possa aiutare le persone a vivere una vita più soddisfacente e più sana, anche in età avanzata.
Redazione
Il sesso fa bene (anche) agli anziani
Una nuova ricerca mette in luce l'importanza di una vita sessuale attiva in terza età, tanto dal punto di vista psicologico che fisico
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23 Dicembre, 2019
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