Voglio ricordare il nostro caro collega Francesco Chianese che ci ha lasciato il 26 gennaio di quest’anno.
Un medico che ha dedicato tutta la sua vita allo studio di una terapia che potesse curare l’individuo senza nuocergli, dolcemente ed in modo duraturo.
I racconti, l’affetto e la gratitudine dei suoi pazienti testimoniano l’impegno ed i risultati raggiunti nella sua pratica clinica.
Le persone più vicine a lui ricordano enormi pile di libri e le interminabili ore passate alla ricerca di risposte alle sue continue domande.
Un carattere enigmatico, caparbio, spesso di poche parole, con gli occhi attenti a cogliere il minimo segnale ed i rari ed improvvisi sorrisi che rivelavano il suo animo fanciullesco.
Allievo del Prof. Antonio Negro ha vissuto l’Omeopatia con un amore esclusivo, profondo e passionale come dimostrato dalla sua traduzione delle Malattie Croniche di Hahnemam e del Suplhur di Nash.
L’affetto e la profonda stima dimostratagli da Tomàs Pablo Paschero ha dato il via al grande lavoro di organizzazione e trascrizione in dispense dei seminari di Eugenio Candegabe;
quest’opera è, per i cultori dell’Omeopatia, un punto di riferimento e un materiale prezioso a cui attingere.
Buon ritorno a Casa Francesco, sono certo che ora troverai le risposte alle ultime domande.