Vi racconto solo gli accadimenti recenti per inquadrare il tutto.
Ma prima lo presento: giovane cinquantenne, sano credo, non fumatore, sposato, due figli grandi, alcuna dipendenza cronica.
Ora a lui la parola:
“Da qualche mese sono inevitabilmente portato a condurre la mia mente a pensare al futuro.
Tanto tempo a congetturare su quello che potrebbe essere domani, alle variabili, agli imprevisti, al divenire ipotetico.
Mi distraggo inesorabilmente, mentre mi parlano guardandomi negli occhi, si accorgono dai miei occhi stessi che sono in un altro pensiero mio, e non presto l’attenzione al mio interlocutore.
Non sono mai stato così, anzi sempre attento e concentrato sul da farsi, mai altrove, “sul pezzo”, come si dice oggi, mai una sbavatura, una disattenzione. Un “Furio” acclarato.
Ma da qualche mese è come se i miei pensieri facilmente prendano strade impreviste e sognate,
In auto, da solo, in compagnia mi estraneo ed esco da me stesso, mi distacco, volo su e pur avendo la coscienza di essere lì, guardo dall’alto, come un occhio sul palco acceso su di me.
Non ho scampo, succede all’improvviso, sul più bello o il più brutto, evado senza far rumore.
Non va bene, ma so perché mi trovo in questa bolla.
Non poco tempo fa, per oscuri sogni angosciosi legati alla mia infanzia, con risvegli da urlo “cuore in gola”, per spinta di mia moglie, decido di andare in terapia da una psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Una cosa veloce mi dico, poche sedute per capire meglio quello che mi sta accadendo.
Così feci, ma ahimè oltre a chiarire il mio stato, finii tra le braccia di una dottoressina giovane e affascinante, che non solo mi curò, ma che mi dette tutto il suo amore senza censure.
Mi conquistò, mi prese ed io la presi in un Leonida slancio guerriero.
Ecco perché mi distraggo, con sguardo sognato a pensarla di continuo.
Mi rendo conto.
Oggi sto “fuori” è vero, sono tornato fanciullo rimbecillito in un impossibile amore.
A volte mi dispero, ma più spesso sogno e cado in una catalessia che stupisce la mia intera famiglia”.
Riprendo ora io: una soluzione in Omeopatia? C’è?
Chiedo quindi, gentilmente, ai miei fedeli lettori, se posso aiutare quest’uomo, mio amico tra l’altro.
Datemi un cenno di Omeopatia, un Rimedio, un Farmaco pescato dai Repertori, o dalla Materia Medica, che possa farlo uscire o meglio rientrare nel mondo a cui era abituato.
Attendo vostre.
Grazie
Salvatore Di Giacomo.
Napoli.
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