In passato il 1° ottobre, San Remigio, era il fatidico primo giorno di scuola. Da anni a questa parte, si torna sui banchi a metà settembre con grande felicità dei genitori che sono sempre più in difficoltà a sistemare i bambini nella pausa estiva, troppo lunga, secondo il loro punto di vista.
Già siamo a soli venti giorni dall’inizio e già si sono presentati i primi problemi: raffreddori, mal di gola, febbre, mal di pancia e bambini infelici nell’alzarsi al mattino e nel dover andare a scuola, cosa che spesso succede nell’inserimento in nuove classi dalla scuola materna, alle primarie e oltre.
Come ci possiamo comportare e prepararci a tutto ciò?
Andiamo per gradi e per importanza crescente del problema.
Difese immunitarie: prevenzione e acuto
Per aiutare le difese immunitarie si può utilizzare una vasta gamma di prodotti “naturali” non aggressivi e di facile somministrazione.
A livello fitoterapico, possiamo ricordare tra i più comuni il Ribes nero, la Rosa canina, l’Echinacea, la Propoli, l’Astragalo, l’Uncaria. Ognuno di loro ha un ruolo preciso nelle difese immunitarie o come antinfiammatorio antivirale o antibatterico o immunomodulante.
Si possono usare insieme o separati sia nell’acuto che nella prevenzione, cambiando la posologia e la frequenza di somministrazione. Meglio questi farmaci usarli in soluzioni analcoliche o estratti idroenzimatici.
Esistono in commercio anche unitari e complessi omeopatici, monodosi con le stesse funzioni e modalità d’uso, anche se diversi come composizione e più simili a prodotti allopatici di prevenzione delle malattie dell’albero respiratorio.
Io personalmente, se mi trovo a usare questi prodotti, lo faccio per poche settimane per evitare un iperstimolo immunitario. Il sistema immunitario va supportato non iperstimolato, perché deve essere in grado di attivarsi da solo nelle prime fasi di malattia, ma se iperstimolato può non essere in grado di dare una difesa fisiologica ma un’iperreazione, non sempre proficua.
Altri aiutanti immunitari sono i probiotici, il colostro e la lattoferrina che non danno alcun problema, se usati bene. Importantissime sempre e comunque vita e alimentazione sana.
In fase acuta, la maggior parte dei raffreddori si esaurisce da sola con lavaggi nasali, riposo e calore… Se invece per situazioni subentranti la rinite può complicarsi, ecco che l’utilizzo di rimedi omeopatici sintomatici può essere una buona scelta al posto della medicina tradizionale.
Tra i più comuni Ferrum phosphoricum, Belladonna, Aconitum, Kaliium bichromicum, Antimonium tartaricum, Mercurius, Phytolacca, Chamomilla, Bryonia, Eupatorium perfoliatum e ne potremmo elencare molti altri. Ognuno di questi rimedi ha modalità differenti e sarà il vostro omeopata a scegliere sul suo paziente qualora non abbia ancora un rimedio di fondo che dovrebbe essere il primo ad essere usato.
La scuola e l’ansia
A mio parere, la cosa più importante è che il bimbo vada felice e sereno a scuola così eviterà la maggior parte dei malanni.
Se questo non succede occorre valutare vari fattori, inclusa l’età del bimbo.
Ai 3 anni circa, andando alla scuola materna, anche se già frequentatore di “Nido”, il bimbo vive la prima vera esperienza di grande consapevole separazione dalla famiglia.
Le manifestazioni possono essere varie: pianti e lacrime, urli, aggrappamento alla mamma.
Questi bambini hanno bisogno al momento dell’ingresso del contatto fisico, vogliono spesso stare in braccio alla maestra, ma una volta entrati possono inserirsi benissimo nell’ambiente. In caso contrario alcuni possono avere un comportamento “remissivo”: stanno attaccati all’insegnante, evitano gli altri bambini, giocano da soli, rifiutano il pasto, trattengono feci e urine; altri al contrario assumono un comportamento aggressivo verso insegnanti, compagni e oggetti, scaricando la loro rabbia ansiosa.
Occorre lasciare un po’ di tempo ai bambini per il loro adattamento e supportarli con certezze e sicurezze sia a casa che a scuola dove gli insegnanti sono di certo preparati e pronti all’accoglienza. A volte basta solo cambiare l’accompagnatore a scuola: il papà invece della mamma…
In caso si prolunghi e aggravi il problema, a questo punto una visita omeopatica può chiarire la sofferenza del bimbo. Rimedi scelti ad personam possono aiutarlo nel suo profondo.
Posso citarne alcuni tra i più comuni: Pulsatilla, Silicea, Lycopodium, Magnesia carbonica, Calcarea carbonica. La loro prescrizione va fatta sempre e solo sul paziente.
Passando alle elementari, ai 5/6 anni, il problema della difficoltà è sul cambio del gruppo dei compagni (accettato o no; amico/non amico), sull’eseguire i compiti, nel rapportarsi con i nuovi insegnanti, sull’accettazione di una routine diversa e di regole più impegnative che alla materna, sull’ordine della cartella e dei quaderni.
Possono comparire o accentuarsi varie paure: paura del nuovo e delle novità, dei cambiamenti, dei rimproveri o da parte degli insegnanti o dei genitori, di apparire e parlare in pubblico, di non essere all’altezza con relativa ansia di anticipazione e di prestazione, di essere giudicato dai compagni, di non essere accettato dal gruppo e di non avere amici, di non soddisfare le aspettative famigliari.
Come si vede cambia la prospettiva, il bambino si sposta sulle problematiche della prestazione e della relazione.
Proseguendo con l’età, la stessa cosa direi si può ripetere anche alle scuole medie dove la paura del fallimento con le relative ansie in genere prende molta importanza, in quanto la consapevolezza di sé come persona valida e strutturata o no diventa più evidente. In questa tappa di scolastica, non dobbiamo dimenticare anche la crescita staturo-ponderale e la fisicità che giocano un grande ruolo nell’accettazione di sé, degli altri e da parte degli altri.
Ricordiamo gli atti di bullismo che ci sono sempre stati, ma che attualmente sono esplosi in modo difficilmente arginabile e talvolta devastanti.
Le manifestazioni dei problemi sulla scuola possono essere le più disparate: dall’evitamento delle situazioni con rifiuto e isolamento, ai sintomi psicosomatici (diarrea, vomito, cefalea, insonnia…), collera, aggressività e disturbi alimentari, la fuga sul computer e nei giochi di ruolo.
A questo punto dopo un periodo di assestamento fisiologico necessario a una maturazione spontanea del bambino ormai ragazzino, se questo si prolunga dando segni di aggravamento, la visita omeopatica è sicuramente di grande aiuto per trovare il core del paziente, cercando il suo Simillimum che lo aiuti a uscire da tutto questo stress.
Tra i rimedi più usati possiamo ricordarne alcuni:
Gelsemium, Argentum nitricum, Silicea, Calcarea silicica, Lycopodium.
L’omeopata, sempre e comunque, farà la scelta giusta, come già precedentemente detto.
Io trovo che un supporto generico su tutto questo, agendo sul piano puramente emozionale, lo può dare con il Rescue Remedy del Dott. Bach, aiuto momentaneo, tamponante, tranquillizzante anche solo per il suo nome, sebbene non risolutivo come potrebbe essere il Simillimum.
In casi rari, ma non impossibili, che possono sfuggire di mano alla famiglia o al medico e direi anche alla scuola, quindi con manifestazioni cliniche molto importanti, anche un consulto psicologico può arrivare in aiuto soprattutto dei genitori ,per superare, in modo positivo e propositivo, le loro ansie e i loro dubbi e il terremoto, che queste situazioni scatenano in famiglia.
Non abbiate esitazione e timore ad esprimervi con lo specialista.
Importante sempre e comunque che i genitori acquistino la consapevolezza che i figli vanno ascoltati anche quando non se ne ha tanta voglia. Meglio una discussione e un confronto vivaci, nei limiti del rispetto reciproco, piuttosto che un silenzio statico.
E ora voglio concludere con gioia e positività: tanti bambini amano la scuola, la socialità di essa e hanno sete di apprendere per il loro futuro con curiosità e fantasia. E questo ci deve rendere felici e questo dobbiamo favorire con allegria, intelligenza e pazienza lasciando che ognuno trovi la sua strada.
E in senso lato… W la cultura!
P:S: definizione di cultura
Cultura: /cul·tù·ra/sostantivo femminile
1. Quanto concorre alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società; il patrimonio delle cognizioni e delle esperienze acquisite tramite lo studio, ai fini di una specifica preparazione in uno o più campi del sapere: farsi una c.; un uomo di grande c.; avere una solida c. musicale, storica, letteraria.
2. In senso antropologico, il complesso delle manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale di un popolo o di un gruppo etnico, in relazione alle varie fasi di un processo evolutivo o ai diversi periodi storici o alle condizioni ambientali.