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Herpes Zoster: l'efficacia dell'Omeopatia
14 Luglio, 2025

Herpes Zoster: l’efficacia dell’Omeopatia

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Che cos’è l’herpes zoster

L’herpes zoster, noto anche come fuoco di Sant’Antonio, è un’infezione virale della pelle causata dallo stesso virus della varicella. Dopo un primo episodio di varicella, il virus resta inattivo nell’organismo per anni e può riattivarsi più tardi nella vita, provocando un’eruzione cutanea dolorosa con lesioni vescicolose distribuite lungo i nervi.

Il dolore può precedere la comparsa del rash anche di quattordici giorni e la guarigione richiede in genere una ventina di giorni. È fondamentale consultare un medico se il dolore persiste a lungo o se le lesioni si estendono all’area oculare.

Sintomi dell’herpes zoster

I segni più comuni di herpes zoster comprendono un rash cutaneo arrossato, vescicole che si rompono e formano croste, prurito, bruciore, dolore intenso, intorpidimento o formicolio. La malattia può avere un decorso particolarmente fastidioso e lasciare dolore neuropatico residuo (nevralgia post-erpetica).

Cause e fattori di rischio

Tra i fattori che favoriscono lo sviluppo dell’herpes zoster ci sono l’indebolimento del sistema immunitario, infezioni in corso, traumi fisici o emotivi, terapie oncologiche come chemio o radioterapia e l’uso prolungato di corticosteroidi. Il rischio aumenta anche con l’età.

Trattamento convenzionale e approccio omeopatico

Il trattamento tradizionale dell’herpes zoster si basa su antivirali e analgesici. L’Omeopatia adotta invece il principio del “simile che cura il simile”, somministrando sostanze che in dosi infinitesimali provocano sintomi simili a quelli della malattia, stimolando l’autoguarigione.

Il rimedio omeopatico viene scelto in base ai sintomi specifici del paziente e richiede attenzione nel dosaggio e nella prescrizione. Molti pazienti riferiscono miglioramenti rapidi e una significativa riduzione del dolore grazie a un trattamento omeopatico ben scelto.

Rimedi omeopatici per l’herpes zoster

Va chiarito con forza che solo un omeopata, dopo una visita diretta, può prescrivere un trattamento terapeutico omeopatico personalizzato. I rimedi descritti di seguito sono dunque un elenco puramente indicativo di ciò che più spesso si usa in questi casi.

Arsenicum album viene utilizzato in caso di prurito e bruciore intenso, attenuato talvolta dal calore o dal freddo. Il paziente è assetato e irrequieto.

Rhus toxicodendron è un rimedio ottenuto dal veleno dell’edera velenosa ed è indicato nelle fasi iniziali, con forte prurito e irrequietezza, che spinge il paziente a cambiare continuamente posizione.

Graphites si impiega nelle fasi più avanzate, quando le vescicole si rompono lasciando croste con essudato appiccicoso.

Hypericum è scelto per dolori nevralgici molto intensi e prurito acuto, soprattutto quando il dolore segue il decorso del nervo.

Cantharis è indicato per bruciori aggravati dal contatto ma alleviati da applicazioni fredde.

Ranunculus bulbosus, ottenuto dal ranuncolo, è utile in caso di bruciore e prurito peggiorati dal contatto e presenza di vescicole dal colore tendente al bluastro.

Questi rimedi non esauriscono le possibilità omeopatiche e spesso si alternano in base alla fase della malattia. Rhus toxicodendron può essere usato nelle fasi iniziali e Graphites in quelle più tardive. Cambiare rimedio è possibile se l’evoluzione dei sintomi lo richiede.

Dosaggio e consigli pratici

Per essere efficace, il rimedio omeopatico viene in genere assunto più volte al giorno. Può essere usato in combinazione con altri farmaci senza controindicazioni dirette, ma bisogna tenere conto che alcuni farmaci o sostanze possono mascherare i sintomi su cui l’Omeopatia si basa per la prescrizione.

Si raccomanda di evitare caffeina e menta (almeno mezz’ora prima e dopo l’assunzione del medicinale omeopatico), inclusi i dentifrici aromatizzati, perché possono interferire con l’efficacia del rimedio. Inoltre è importante non toccare mai i globuli omeopatici con le mani, ma prenderli direttamente dal contenitore.

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