Redazione

Dimentica gli anziani che conoscevi: oggi sono belli e in forma

Gli over-65 di oggi fanno palestra, fanno attività riccreative e curano la propria immagine: una svolta radicale rispetto al passato
17 Febbraio, 2020
Tempo di lettura: 3 minuti

Nel 2018 Isabella Rossellini, 65 anni, viene richiamata come testimonial da Lancôme, che l’aveva messa alla porta 22 anni prima perché “troppo vecchia”. È una svolta epocale: la multinazionale dei cosmetici torna sui suoi passi, e riconosce che la bellezza della splendida figlia dell’attrice svedese Ingrid Bergman e del regista italiano Roberto Rossellini non conosce età. Non è certo l’unico caso: Jane Fonda va alla concorrenza, testimonial di L’Oreal. Jane Seymour, ex Bond-girl con 67 primavere alle spalle, finisce sulle pagine di Playboy in sottoveste di seta. E gli uomini non sono certo da meno: date uno sguardo a Wang Deshun, modello cinese di 83 (ottantatre!) anni e un fisico da fare invidia a molti 40enni.

Isabella Rossellini, richiamata come testimonial a 65 anni

Ma quindi, cosa sta succedendo nel mondo? Sono cambiati i canoni della bellezza? Un po’ sì, ora l’aspirazione non è più la perfezione artefatta o l’eterna giovinezza, quanto piuttosto un giusto equilibrio, corpo e mente sani, una vita lunga e in salute. Le rughe non costituiscono più quel problema esiziale che rappresentavano negli anni ’90 o nei primi 2000, ma vengono vissute come la normale prova di una vita vissuta intensamente. Più che i modelli estetici, però, sono gli anziani ad essere cambiati. Se quando sentite parlare di terza età pensate ancora al vecchietto con le mani conserte dietro la schiena, coppola sulla testa, che contempla un cantiere o beve la grappa al bar dello sport giocando a briscola, beh, forse è meglio che vi adeguiate al tempo che scorre. Perché oggi gli ultra-sessantenni vanno in palestra, fanno sesso, vanno ai concerti rock e a ballare, curano la loro estetica. A pensarci bene, non c’è nulla di sorprendente in tutto ciò, con l’età media che si allunga è chiaro che l’asticella della vecchiaia si sposti sempre un po’ più su. E l’attenzione agli stili di vita sani, all’alimentazione corretta e all’attività fisica come viatico per una lunga vita, non sono certo esclusiva delle persone avanti con gli anni. Inoltre gli anziani di oggi sono i protagonisti di un tempo della rivoluzione culturale del ’68. Il cambiamento di attitudine fisica, quindi, si è unito a un cambiamento di attitudine mentale, in un cocktail che ha stravolto il modo di considerare la terza età.

Le indagini statistiche fotografano fedelmente questa nuova situazione: secondo una rilevazione condotta da Ipsos un paio d’anni fa su 6mila over 55 in Italia, Stati Uniti, Australia, Germania e Francia, gli anziani di oggi sono generalmente in buona salute e autonomi, collaborano nella gestione della vita familiare, e più in generale sono attivi e felici della propria vita. Sono, inoltre, indipendenti da molti punti di vista: anche superati i 75 anni, gestiscono da soli le faccende domestiche e le loro finanze; hanno profili sui social network coi quali si tengono in contatto fra loro e con le famiglie, diminuendo il senso di solitudine che spesso si accompagna alla terza età. E ancora, quasi il 33 per cento fa attività fisica regolare (elemento importantissimo tanto per la salute reale che per quella percepita), il 12 per cento si dice attento a ciò che mangia (un numero quasi triplo rispetto alla stessa fascia d’età considerata in Francia o Germania). Il risultato, stupefacente, di tutto ciò è che il 90 per cento si ritiene in buona salute.

È tempo, quindi. di vedere alla terza età con un nuovo sguardo ottimista, come un’età di gioia, in cui è possibile dedicare il tanto tempo libero guadagnato ai propri interessi, alla cura dei rapporti familiari e, più in generale, a tutto ciò che nel corso della vita precendente si era stati obbligati a trascurare, sopraffatti dall’esistenza frenetica a cui i meccanismi sociali ci avevano costretti.

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