Un blog ideato da CeMON

22 Novembre, 2023

Emergenza avvelenamento del cane e del gatto: come intervenire

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ogni lunedì riceverai una ricca newsletter che propone gli articoli più interessanti della settimana e molto altro.
Tempo di lettura: 4 minuti

Una delle paure più frequenti che attanagliano gli umani che convivono con cani e gatti è quella che il proprio amico a 4 zampe possa ingerire sostanze velenose. Il pericolo è concreto poiché le sostanze a disposizione dei nostri amici sono di fatto ubiquitarie nell’ambiente, sia domestico che esterno alle nostre case. Esse spaziano da alimenti di uso comune, farmaci, prodotti per il giardinaggio e veleni veri e propri utilizzati per il controllo di altre popolazioni animali, quali i rodenticidi o gli insetticidi. Ma cosa intendiamo per avvelenamento? Solitamente è l’assunzione di sostanze nocive per la salute che può avvenire per via alimentare ma anche respiratoria e cutanea.

Quanto può essere grave un avvelenamento

L’esito di un avvelenamento può essere più o meno grave ed in taluni sfortunati casi portare anche all’exitus del nostro amico. I fattori che incidono sulla prognosi di avvelenamento sono la potenza della molecola responsabile, la quantità assunta in rapporto al peso del soggetto e la tempestività dell’intervento. Come accennato in precedenza gli avvelenamenti più frequentemente avvengono in modo accidentale, ma purtroppo ci sono anche quelli dolosi.

Quelli accidentali sono cagionati da sostanze tossiche che si trovano alla portata dei nostri amici come ad esempio detergenti e detersivi, farmaci ad uso umano o veterinario, prodotti utilizzati per il giardinaggio come lumachicidi, insetticidi ed anche il liquido antigelo che viene utilizzato nelle automobili. Vi sono poi i rodenticidi che rappresentano un capitolo a parte in quanto la loro assunzione può essere sia accidentale che dolosa. Tra gli avvelenamenti intenzionali, infatti, il veleno per topi è quello più utilizzato per preparare le odiose quanto tristemente famose esche avvelenate, questo a causa della facile reperibilità ed economicità.

Oltre ai rodenticidi, per la preparazione di esche, vengono utilizzate anche altre sostanze tossiche o lesive come pezzi di vetro o chiodi. Purtroppo malgrado la detenzione e lo spargimento di esche avvelenate sia considerato a tutti gli effetti un reato penale, ancora in troppi utilizzano questo vile mezzo per cagionare danni agli animali i quali, ignari, ingeriscono i bocconi appetitosi contenenti i veleni.

Come prevenire gli avvelenamenti

Non è sempre facile evitare che Fido o Micia si avvelenino, ma possiamo mettere in atto utili accorgimenti; in primo luogo, una corretta educazione che miri ad evitare che i nostri amici rubino cibo, medicinali e quant’altro in casa. Uno dei cardini fondamentali della prevenzione è la messa in sicurezza delle sostanze pericolose. Non vanno mai lasciati a portata di animale: farmaci, alimenti pericolosi, detersivi e qualsiasi altra sostanza possa essere accidentalmente ingerita.

Anche le piante di casa o quelle che abbiamo in giardino o in terrazzo possono celare delle insidie. Informiamoci prima presso il nostro veterinario di fiducia o su siti attendibili se la nuova pianta che abbiamo introdotto può essere pericolosa per Fido e Micia ed in tal caso, se proprio non ce ne vogliamo privare, poniamola in un’area alla quale i nostri amici non abbiano accesso. Uno stratagemma interessante invece per evitare che i nostri amici condotti in passeggiata possano assumere sostanze pericolose, è quello di offrirgli il pasto prima di farli uscire, ed in ogni caso di seguirli in modo da controllare se disperse sul loro percorso vi siano esche avvelenate o semplicemente sostanze pericolose. Se il nostro amico è sazio quando esce sarà meno incline a cercare cibo e quindi a correre pericoli.

Cosa fare in caso sospetto un avvelenamento

La prima cosa da fare è senz’altro cercare di capire quale sostanza possa aver ingerito il nostro amico e condurlo immediatamente dal nostro veterinario di fiducia o nel pronto soccorso veterinario più vicino. Una volta giunti se riusciamo a spiegare cosa ha assunto la risoluzione dell’urgenza sarà più rapida. Purtroppo i sintomi di avvelenamento sono spesso aspecifici e possono mimare altre condizioni patologiche.

I sintomi più frequenti e che devono allarmarci sono: vomito, salivazione profusa, diarrea, difficoltà respiratoria e sintomi neurologici come tremori muscolari, spasmi, convulsioni, difficoltà a restare in piedi. Il nostro Medico Veterinario di fiducia oltre a prendersi cura del nostro pet, potrà segnalare l’avvelenamento o il sospetto tale attraverso il Portale Nazionale degli avvelenamenti dolosi degli animali.

Rimedi naturali per aiutare i nostri amici a superare l’avvelenamento

Una volta individuato ed allontanato il tossico ed instaurata una terapia mirata o di supporto, possiamo chiedere al nostro Veterinario esperto in medicine non convenzionali un supporto con medicinali omeopatici o fitoterapici che possono davvero velocizzare la guarigione del nostro amico. È molto difficile ipotizzare l’utilizzo di un rimedio omeopatico senza vistare il paziente; i rimedi omeopatici sono tantissimi e vanno sempre prescritti sulla scorta dei sintomi del paziente, in base al principio di similitudine, tuttavia rimedi come la Nux vomica ed il Lycopodium per avvelenamenti che impattano a livello epatico, o l’Arsenicum album in caso di profusa diarrea ematica, oppure il Phosphorus, ma anche l’Arnica in caso di avvelenamenti da rodenticidi che comportano emorragie, se coadiuvati anche da sintomi peculiari di questi rimedi, possono trovare spazio nella terapia instaurata.

Ricordo in ogni caso che il fai da te è sempre rischioso e che il più delle volte l’utilizzo di questi rimedi va associato a terapie d’urgenza quali lavanda gastrica, fluidoterapia endovenosa, decontaminazione cutanea ed altri presidi attuabili soltanto da uno staff medico veterinario specializzato.

Cosa fare in caso di ritrovamento di un esca sospetta

In primo luogo va evitato di toccare l’esca con le mani. Se non abbiamo un paio di guati usa e getta possiamo raccoglierla con il sacchetto per le deiezioni che portiamo in passeggiata con Fido, o con una busta di plastica. Una volta allontanata l’esca dal territorio dobbiamo subito chiamare il Servizio Veterinario territoriale o le Forze dell’Ordine, che ci daranno istruzioni su dove portare l’esca o manderanno dei Medici Veterinari specializzati per effettuare un sopralluogo e raccogliere l’esca per poi analizzarla.

Come accennato già dal 2008 si sono susseguite una serie di pubblicazioni di Decreti ed Ordinanze che condannano duramente lo spargimento di esche avvelenate, non solo a tutela di cani gatti ed altri animali, ma anche per il pericolo che bambini e ragazzi possano venirne a contatto. È quindi un dovere morale denunciare il ritrovamento di queste sostanze. Da alcuni anni vi è anche un app per smartphone che si chiama “BOCCONI AVVELENATI”, e che consente in tempo reale di comunicare il rinvenimento di sostanze sospette e comunicarlo al Ministero delle Sanità.

Ecco di seguito alcuni siti istituzionali che potrebbero essere utili:

Esche e bocconi avvelenati, divieto di utilizzo e di detenzione

Portale di medicina forense veterinaria e degli avvelenamenti dolosi degli animali

https://avvelenamenti.izslt.it/