Il freddo è oramai arrivato, le ore di luce durante il giorno si accorciano e spesso le attività all’aria aperta si riducono. Il freddo ci stimola infatti a restare più a casa e spesso anche ad assumere calorie in eccesso, rischiando alla fine della stagione invernale di aver accumulato qualche chilo di troppo.
Ma come mai durante l’inverno avvertiamo il bisogno di mangiare di più e cibi più calorici? Questo dipende dal fatto che per mantenere costante la temperatura corporea il nostro corpo ha bisogno di assumere più calorie. Il nostro organismo, infatti, riesce ad assolvere alle funzioni organiche e metaboliche ad una data temperatura; quando le temperature esterne sono più basse il nostro corpo, oltre a cercare riparo al chiuso, ci stimola ad assumere attraverso il cibo più calorie da spendere per questo aumentato consumo metabolico che deriva appunto dall’energia spesa per mantenere la temperatura costante.
Vale la stessa cosa anche per Fido e Micia? Ebbene sì; come accennato in precedenti articoli i nostri amici con la coda mettono in atto una serie di strategie per difendersi dal freddo: dalla muta del pelo che diviene più ricco e folto in inverno, alla ricerca di posti al freddo e riparati, ma anche a caccia di cibo più calorico.
Cosa succede all’appetito di Fido e Micia quando fa freddo?
È risaputo che c’è un range di temperatura dell’ambiente definita “zona di neutralità termica” sia per gli esseri umani che per gli animali. In questo range di neutralità l’energia necessaria per mantenere costante la temperatura del corpo è minima; ciò accade alle nostre latitudini, prevalentemente in primavera ed in estate. Questo range è variabile nelle diverse specie animali; per l’uomo, ad esempio, è tra i 18° ed i 22°, mentre nel coniglio è tra i 27°-28°. Nel cane e nel gatto questo range è molto variabile sia in base alla taglia del cane che al tipo di mantello che presenta. Nelle razze a pelo lungo, ad esempio, è compresa tra i 15 e i 20 gradi mentre per quelle a pelo corto tra i 20° e 25°. Esistono poi delle eccezioni: ad esempio i cani che appartengono a razze nordiche hanno una zona di tolleranza molto più bassa e la temperatura della neutralità termica si aggira intorno ai 10 e i 15 gradi.
La maggior parte dei gatti invece ha una zona termo-neutrale caratterizzata da un optimum di temperature quasi equatoriali, come indicato da alcuni studi che dicono che i felini siano in condizione di neutralità termica addirittura con temperature tra i 30° e i 38°, anche se le conoscenze in merito sono ancora frammentarie.
Quando la temperatura esterna scende al di sotto di questi range i nostri amici devono impiegare più energia per mantenere la propria temperatura corporea costante. Si stima che l’energia necessaria a questo lavoro metabolico vari notevolmente, rendendo necessarie dal 10% al 90% di calorie ulteriori, rispetto a quelle che occorrono in condizioni climatiche neutrali. La differenza di aumento del fabbisogno calorico dipende oltre che dalla temperatura ambientale anche dal tasso di umidità relativa, dalla presenza di neve, vento, ma anche da ragioni che dipendono dal soggetto che prendiamo in considerazione. Come accennato cani di piccola taglia o molto magri e con un pannicolo adiposo ridotto avranno sicuramente bisogno di più calorie rispetto a cani di taglia grande, in sovrappeso e con pelo lungo. Vediamo insieme come incide quindi la temperatura sulla formulazione di una dieta bilanciata.
Che pappa preparare per Fido e Micia in inverno?
In primis va considerato a che tipo di cibo sono abituati i nostri amici, ovvero se si alimentano con cibo industriale o cibo fresco cucinato o crudo. Esistono infatti vari tipi di diete che possono essere offerte ai nostri amici con la coda. Pe quanto concerne il cibo industriale si tratta o di cibo secco e quindi crocchette o di cibo umido e quindi scatolette o bustine che contengono patè o filettini di proteine. In questo caso va tenuto presente che la densità calorica delle crocchette è molto più elevata rispetto al cibo umido; 100 grammi di croccantini equivalgono all’incirca a 300 o 400 grammi di cibo umido e questa differenza di densità calorica, a prescindere dal tipo di cibo scelto, dipende dal contenuto di acqua. Si pensi infatti che le crocchette hanno all’incirca tra l’8 ed il 10% di umidità mentre l’umido può arrivare anche a circa l’80%. Risulta quindi chiaro che a parità di peso i nutrienti nelle crocchette sono molto più concentrati e la densità calorica è maggiore. Se il nostro amico non è in sovrappeso e le temperature esterne sono molto rigide si può quindi leggermente aumentare la dose giornaliera di cibo indicata dal veterinario curante facendo però attenzione a non aumentare di troppo la dose dei croccantini per evitare di aumentare il carico calorico eccessivamente.
Per quanto concerne invece le diete fresche preparate a base di cibi cucinati o crudi per aumentare la densità calorica è necessario aumentare la quota di grassi attraverso l’utilizzo di olii o grassi animali o anche di tagli di carne e pesci grassi. Questa strada è però un po’ complicata e non priva di rischi. Le diete fresche per essere bilanciate devono essere formulate da un medico veterinario esperto in nutrizione; aumentare la quota di grassi in modo autonomo e senza consultare uno specialista può esporre i nostri amici a notevoli problemi, dalla cattiva digestione, ai disturbi gastrointestinali fino ad evenienze pericolose per la loro vita come la pancreatite acuta. Lasciamo quindi da parte il fai da te! Se abbiamo il dubbio che Fido e Micia debbano assumere più calorie è sempre meglio contattare un nutrizionista veterinario.
Perché aumentare i gassi e le proteine d’inverno?
In generale il metabolismo dei nostri amici cani e gatti è diverso da quello di noi esseri umani; loro sono infatti animali carnivori e traggono l’energia prevalentemente da proteine e grassi, a differenza nostra che assumiamo energia rapidamente utilizzabile dai carboidrati semplici e complessi.
Per spiegare meglio questo concetto basti pensare a cosa assumono gli umani ed i cani che praticano sport invernali o fanno lunghe passeggiate nella neve: i primi portano con sé miele, cioccolato e frutta secca, tutti alimenti ricchi di zuccheri e di grassi. Ai cani da slitta che hanno bisogno di energia rapidamente utilizzabile viene offerto invece del gasso animale come ad esempio lardo o strutto. Ovviamente questi esempi riguardano situazioni estreme dove l’organismo viene sottoposto ad un notevole stress termico da freddo.
Non è necessario in linea di massima aumentare le chilocalorie di cani e gatti che vivono in casa in quanto il loro corpo è sempre alla temperatura costante che abbiamo al chiuso. Se volgiamo dare un extra quindi possiamo offrire delle frutta semplice come la mela, soprattutto ai cani, o del pesce azzurro magro ai gatti, sempre che questi lo gradiscano e lo tollerino a livello digestivo.
Troppe proteine fanno male in inverno?
La questione delle eccessive proteine nel cane e nel gatto è una questione controversa. I principali studi a riguardo indicano che non c’è un motivo medico per effettuare una restrizione proteica in cani e gatti, salvo alcuni casi in cui sono presenti patologie come, ad esempio, l’insufficienza renale o epatica, la formazione di calcoli urinari da xantine e pochissime altre rare condizioni. Come accennato in precedenza i carnivori hanno necessità assoluta di apportare il grosso dell’apporto calorico giornaliero da proteine di origine animale; salvo casi di intolleranze, è quindi utile aumentare di un po’ la quota di carne, pesce, o uova, cosa che non provoca grossi squilibri, a patto che si tratti di tagli di carne e pesci magri e che il nostro amico non abbia particolari intolleranze o una patologia che richieda una restrizione proteica.
Posso modificare da solo la dieta di Fido e Micia in inverno?
La risposta da medico veterinario è assolutamente no! Come illustrato aumentare grassi e proteine può avere degli effetti negativi, per non parlare dei carboidrati che servono a poco nel cane e praticamente per niente nel gatto. Il consiglio è sempre di farsi guidare dal nostro veterinario di fiducia per quanto concerne il cibo industriale e da un medico veterinario esperto in nutrizione per il cibo fresco.
Il veterinario partirà dalla condizione corporea del nostro amico valutando se è in sovrappeso o sottopeso; nel primo caso si potrebbe sfruttare addirittura il fabbisogno calorico aumentato per il freddo per tornare al peso forma, mentre in caso di animali sottopeso potrebbero essere indicati dei fuori pasto compatibili con la condizione clinica che ha portato al deperimento.
Rivolgiamoci quindi sempre con fiducia ai professionisti del settore nutrizionale veterinario onde evitare di pregiudicare la salute dei nostri amici.
Posso dare degli integratori particolari a Fido e Micia durante l’inverno?
La nutraceutica può essere di grande aiuto per supportare il metabolismo durante la stagione fredda. Ed alcuni tipi di integrazioni possono essere offerte a Fido e Micia anche senza il consiglio urgente del veterinario. Tra questi sicuramente gli acidi grassi omega 3 estratti da olio di pesce che vanno a nutrite e preservare l’integrità della barriera cellulare. Questi preziosi alleati della salute andrebbero integrati praticamente sempre, ma le indicazioni principali sono in caso di osteoartrite, dermatiti, insufficienza renale, insufficienza epatica e diverse altre condizioni. Gli acidi grassi hanno un effetto antiinfiammatorio e antiossidante che è sempre utile, ancor più durante la stagione invernale.
Oltre agli acidi grassi anche i prebiotici e probiotici sono molto utili perché mantengono il microbiota intestinale in salute, rendendo il sistema immunitario dei nostri amici più forte ed in grado di reagire con più vigore alle insidie dell’inverno.
Posso preparare uno snack per il mio cane o il mio gatto?
Se il tuo amico a quattro zampe non soffre di intolleranze particolari, preparagli in casa uno snack può essere una buona idea e soprattutto molto salutare! Gli snack industriali contengono spesso coloranti e conservati, mentre preparare in casa dei biscottini o dei piccoli premi da offrire al nostro amico per una coccola in più può essere una bella idea.
Per Fido si possono preparare dei biscotti utilizzando:
150 g FARINA di riso
100 g FARINA di cocco
2 cucchiai di olio cocco
80 g di nocciole tritate non tostate
2 cucchiai di miele
1 uovo
La preparazione è molto semplice: una volta frullate le nocciole si aggiungono gli altri ingredienti formando un impasto che va poi steso formando uno strato di circa 2 cm di spessore; a questo punto potete sbizzarrirvi con la fantasia utilizzando degli stampini per biscotti magari a forma di osso; una volta adagiati i biscotti sulla placca del forno rivestita da carta forno, si cuciono i biscotti per circa 6-8 minuti in forno ventilato a 170°. Potremo quindi offrire un paio di biscottini al giorno al nostro Fido come premio.
Per Micia invece una vera leccornia può essere della carne o del pesce essiccati che si possono preparare in forno ventilato o in un apposito essiccatore. Una volta tagliata la carne prescelta si taglia a striscioline rettangolari di pochi centimetri che si pongono distanziate nei vari ripiani del forno che deve essere acceso a 70 gradi; si essicca così la carne tenendo lo sportello del forno socchiuso per agevolare la fuoriuscita di umidità, e dopo mezz’ora avremo i nostri piccoli snack a prova di carnivoro!
Questi snack oltre a rappresentare un piccolo spezza fame durante l’inverno possono essere preparati per Fido e Micia come piccolo dono natalizio da mettere sotto l’albero!
Per approfondire: