Elettrosmog, in Italia parametri più vicini a quelli europei

14 Marzo, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti

Il Parlamento ha recentemente approvato l’innalzamento dei limiti soglia di inquinamento elettromagnetico, come riportano tutti i giornali, a 15 volt per metro. Occorre precisare che in realtà 15 è la soglia minima e non massima. Nei prossimi 120 giorni toccherà a Sindaci, Comunità montane e Regioni stabilire i valori effettivi oltre i 15 volt per metro, considerando che il valore massimo consentito dall’Unione Europea è 61 volt per metro.

Fino a ieri in Italia il limite massimo era 6 volt per metro. In seguito alla diffusione della tecnologia 5G, ASSTEL, l’Associazione di categoria che rappresenta la Filiera delle telecomunicazioni, ha chiesto al legislatore italiano un innalzamento della soglia. ASSTEL è stata subito accontentata con un valore soglia più elevato del precedente. In Europa le misure cautelative rimangono blande ed il nostro Paese perde il primato europeo. Si tratta di un ennesimo favore fatto a chi accumula extraprofitti a danno della nostra salute.

Sarebbe stato opportuno, del resto, che la regola per le rilevazioni tenesse conto dei momenti di maggior picco invece che della media delle 24 ore; includendo nel calcolo le ore notturne, durante le quali i cellulari sono spenti, la media risulta molto più bassa di quella effettiva. Ciò significa che durante il giorno accadrà molte volte che il picco possa superare valori altissimi con rilevazioni di 30 o 40 volt/metro senza che nessuno abbia niente da recriminare.

Numerosi studi indipendenti sostengono la pericolosità delle onde elettromagnetiche per la salute. La stessa Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha inserito i campi elettromagnetici tra i possibili cancerogeni. Gli esperti hanno già appurato danni significativi alle popolazioni di uccelli e api causati da esposizione cronica alle radiofrequenze.

Il 70% degli studi effettuati da enti senza conflitto di interesse ritengono esista un danno biologico da elettrosmog; mentre soltanto il 30% degli studi finanziati dalle aziende del settore telecomunicativo, guarda caso, sostengono questa ipotesi. Il provvedimento approvato il 30 dicembre 2023 non rispetta il Principio di Precauzione, secondo il quale, in caso di incertezza scientifica, è meglio non agire perché agire potrebbe essere pericoloso (ricordo per inciso che il principio di precauzione è stato sottoscritto da tutti gli Stati europei e fa parte del trattato di Maastricht).

Anche se l’approvazione dell’innalzamento dei limiti è stata accompagnata da finte rassicurazioni come “non ci sarà un proliferazione di antenne ma si aumenterà la potenza di quelle esistenti”, in realtà anche il numero di antenne sta copiosamente aumentando; non si considera che anche la maggior potenza comporterà un maggior rischio di ammalarsi. Da adesso in poi nel nostro Paese potrebbero aumentare i disordini immunologici, quelli cardiovascolari, le problematiche neurologiche (Alzheimer, insonnia, cefalea, alterazioni comportamentali, difficoltà di concentrazione), l’infertilità, le malformazioni neonatali e le patologie tumorali. Tutto questo nel nome del progresso tecnologico a discapito della salute e dell’ambiente.

Bibliografia e riferimenti essenziali

Il fascino discreto dell’elettromagnetismo. M. Scalia, M. C. Mazzi, G. Sacco, F. Pulcini, F. Guidi, M. Sperini, F. Marinelli, Edizioni Andromeda, 2012

Manuale di autodifesa per elettrosensibili. Maurizio Martucci, Terra Nuova edizioni, 2018

I limiti elettromagnetici non vanno innalzati. Legambiente, 4 marzo 2022,

https://www.infoamica.it/ (sito di informazione scientifica sulle malattie croniche ambientali, fra cui sensibilità chimica multipla, elettrosensibilità, fibromialgia, stanchezza cronica)

Epistemologia, scienza e scientismo applicate. Il caso dell’effetto biologico da esposizione ai CEM. A cura di Stefano Gallozzi

Elettrosmog: a chi serve il 5G? #effetti #elettrosmog #ambiente #soluzioni. Gabriele Volpi, Beatrice Bardelli, Elisa Gasperini, Andrea Isolani, Alessandro Maurri, Enrico Mazzantini, Cristina Quartarone, Giancarlo Altavilla, Independently published, Livorno, 2023

3 Commenti

  1. Ci vorranno molti anni per “accorgersi” del danno da elettrosmog e simili. Tutto un ciclo di progresso da superare veramente.
    Finché si annulla insonnia e ansia con la benzodiazepina, il problema non viene percepito.
    Adoperiamoci per tempi migliori.

    Rispondi
    • Siamo completamente d’accordo. È difficile porre dubbi sulla “macchina del progresso”… L’importante è continuare a seminare dubbi, dal dubbio nasce la conoscenza.

    • E’ ipotizzabile, con riferimento a quanto scrive Forcellini, che non importi che scorrano molti anni o mesi e settimane per vedere i danni, perché presumibilmente si adotterà la stessa strategia che è in essere per i danni da inoculazioni di sieri genici sperimentali, che consiste, com’è evidente a chiunque abbia occhi per vedere, nell’ignorare, occultare, mistificare, truffare; è l’inoculazione di massa obbligatoria che ha cambiato la politica delle oligarchie mondailiste guerrafondaie e massomafiose che compenetrano in particolare questo paese di poveri inconsapevoli ottusi ovini sacrificali (per il riscatto di nessuno ma perl’inferno di tutti morti compresi); questa immane tragedia può aprire la strada a tutte le altre, finalizzate al controllo di esseri di viventi incoscienti, sofferenti e progressivamente disumanizzati

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