Enneagramma e Omeopatia – Omeopatia e Enneagramma.

La sinergia tra questo formidabile studio dei caratteri che è l’Enneagramma e la caratterizzazione dei rimedi omeopatici secondo la loro essenza.
22 Novembre, 2022
Tempo di lettura: 4 minuti

L’enneagramma è un potente strumento di conoscenza dei differenti caratteri delle persone, e può diventare un importante strumento di trasformazione e crescita personale.

L’enneagramma è la rappresentazione grafica di nove caratteri e delle loro correlazioni, dove ogni carattere è contrassegnato da una passione dominante e da una fissazione cognitiva che è l’errata percezione del mondo che ne scaturisce. Ogni carattere discende da una ferita originaria, l’esperienza di perdita e di distacco rispetto al primario sentirsi accolto nel grembo materno  e fuso con il mondo circostante. Ma perciò contiene l’idea sacra che ne è all’origine e la virtù cui può aspirare.

Questa geometria dell’anima che è l’enneagramma deriva dal sufismo, che è nell’Islam la dottrina e disciplina di perfezionamento spirituale. Da quella corrente mistica l’enneagramma arriva in Occidente attraverso Gurdjieff, nella sua versione grafica di stella a nove punte e nel suo potenziale di riconoscimento della propria personalità e di interazione della caratteristica principale di nove caratteri. 

Un momento fondamentale nella storia dell’Enneagramma è costituita dal lavoro di Oscar Ichazo, studioso boliviano che gli diede una struttura definita e condivise questo suo programma psicospirituale in un seminario tenutosi in Cile nel 1970. Tra i discepoli di quel seminario vi era Claudio Naranjo, psichiatra cileno che ha saputo integrare il nucleo esoterico dell’Enneagramma con il linguaggio occidentale della psicologia dinamica. Con il libro Carattere e nevrosi (1994) di Naranjo nasce l’Enneagramma per come noi oggi lo conosciamo e utilizziamo.

L’enneagramma rappresenta le false personalità che si sostituiscono al collegamento originario, al periodo in cui il bambino si rapporta alla madre e all’ambiente in modo totale e ancora indifferenziato. Ma perciò l’enneagramma mostra anche per ognuno il percorso di riappropriazione della propria natura essenziale, di ricerca e riconquista della grazia persa. Ciascun tipo è predisposto ad una qualità superiore della sua vita mentale ed emotiva.

enneagramma

Ad ogni modo la prima caratterizzazione di ciascuno dei nove enneatipi è costituita dalla sua passione dominante, in sette delle quali riconosciamo i sette vizi capitali. Ira, superbia, inganno, invidia, avarizia, paura, gola, lussuria, accidia. Tali passioni più che peccati sono peculiari modi di deviare dal nostro percorso di crescita spirituale, dalla nostra vita vera. Paura, vanità, inconsapevolezza sono alla base delle nostre fissazioni, delle strategie cognitive che adottiamo per adattarci alla perdita della nostra essenza e che diventano per ciascuno la nostra corazza, la nostra nevrosi, quella distorsione cognitiva, quella falsa percezione che giustifica a noi stessi in realtà la nostra rinuncia alla nostra vera vita. Tali fissazioni sono: perfezionismo, falsa abbondanza, autoinganno, falsa mancanza, isolamento, dubbio, pianificazione, ribellione, indolenza.

L’enneagramma è una figura geometrica in cui nove punti che si trovano equidistanti lungo una circonferenza sono tra di loro connessi. Tre di essi sono connessi andando a formare un triangolo centrale, costituito dagli enneatipi Tre, Sei e Nove, ciascuno dei quali è al centro delle tre principali attitudini che distinguono in prima istanza i caratteri tra di loro. Coerentemente con la teoria dei tre cervelli già evocata da Ichazo: ci sono caratteri istintivi (Otto, Nove, Uno), caratteri emozionali (Due, Tre, Quattro) e caratteri mentali (Cinque, Sei e Sette).

Gli altri sei punti sono tra di loro collegati dalla sequenza che si ottiene dividendo l’unità per sette: 1,4,2,8,5,7 per far quindi ritorno all’1. Ciascun enneatipo ne ha dunque elettivamente altri due, di cui assume dinamicamente alcuni tratti, a seconda che sia in una situazione di conforto ovvero di stress. Ciascun enneatipo risuona inoltre di alcune caratteristiche delle sue ali, cioè dei due punti adiacenti lungo la circonferenza. Ogni personalità è evidentemente il mosaico di tanti aspetti e differenti correlazioni.

Individua inoltre Naranjo tre principali istinti basilari (vi si possono riconoscere i temi dei primi tre chakra). La ricerca dell’autoconservazione, nella quale si riflettono la ricerca della sicurezza, della salute, del denaro. L’istinto sessuale, che se dominante spinge la persona a concentrarsi su ciò che concerne la relazione di coppia, la famiglia. Un istinto sociale, per il quale la comunicazione e la relazione con il mondo in generale conta più del singolo individuo e della famiglia. Domina l’istinto di ciò di cui si sente maggiormente bisogno. Da cui si possono individuare tre differenti sottotipi: conservativo, sessuale, sociale. Finalmente l’Enneagramma definisce dunque ventisette tipi umani, a ciascuno dei quali corrisponde un tema principale.Risultato che non va inteso come puramente classificatorio: sia per la sua origine mistica e spirituale, sia per la sua sempre più verificata efficacia nell’azione concreta della psicologia dinamica.

Ciò a cui lavoro da tempo e che vi propongo è la messa in risonanza e la sinergia tra questo formidabile studio dei caratteri che è l’Enneagramma e la caratterizzazione dei rimedi omeopatici secondo la loro essenza. Attraverso la Materia medica e la pratica clinica in un determinato rimedio omeopatico, ed in particolare i policresti, si può riconoscere un tipo di personalità, un profilo psicologico (che l’Enneagramma può aiutare a delineare e distinguere ), coerente (ed in questo l’Omeopatia può essere un supporto ed un integrazione dell’Enneagramma) con alcuni tratti costituzionali, con la predisposizione ad ammalarsi in un certo modo, con quelle che in Omeopatia chiamiamo Keynotes.

Un rimedio omeopatico prende vita come il ritratto di una personalità, l’Omeopatia sa dare un volto, un profilo, una personificazione ai tratti caratteristici dei rimedi omeopatici. É ciò che tra gli altri hanno fatto benissimo Catherine Coulter (Nature and Human Personality: Homoeopathic Archetypes; Portraits of Homoeopathic Medicines) e Philip Bailey (Psicologia omeopatica). I quali, quasi per gioco, cercano esempi della personificazione di un rimedio omeopatico nei personaggi della storia, della letteratura, del cinema. Ciò che Claudio Naranjo ha fatto per quel che concerne gli enneatipi nel suo ultimo libro dal significativo titolo Dramatis Personae. Ulteriore spunto per un gioco di rimandi e risonanze tra Enneagramma ed Omeopatia, che costituisce a mio avviso un arricchimento per l’uno e per l’altra.

Ciò che io dunque proporrò è il confronto, il possibile rispecchiarsi ed integrarsi di volta in volta di uno dei ventisette tipi umani delineati dall’Enneagramma con altrettanti rimedi omeopatici scelti in base alla loro somiglianza con quei tipi.

Ogni rimedio omeopatico ha la sua via di guarigione, affinché l’intelletto possa servirsi liberamente di una sana Forza vitale per gli scopi superiori della nostra esistenza. Così come si diceva che il riconoscimento del proprio enneatipo dovrebbe poter essere il ritrovar traccia della via che ci riporti alla nostra vera vita.

Nelle prossime settimane a cadenza regolare il dott. Mazziotti di Celso entrerà nel vivo di questa nuova metodica trattando le relazioni tra Enneagramma e rimedi omeopatici

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