Enneatipo 5 sessuale Silicea

13 Febbraio, 2024
Tempo di lettura: 3 minuti

Il sottotipo sessuale è, rispetto al carattere Cinque che è avaro di emozioni, una sorta di controcarattere, poiché presenta una grande intensità emotiva interiore. “Non ha fiducia nel mondo, ma nonostante la spinta a isolarsi è presente un desiderio di avvicinarsi a un altro nel rapporto a due” vedi: D’Agostini Fabbro, Enneagramma e personalità. Delicato e romantico, “ha voglia di totalità e d’intimità”. Ipersensibile e fragile, “desidera l’amore perfetto”. Il suo atteggiamento restio non gli evita una vita che rischia di essere frustrante.
Come l’esile e cagionevole Chopin, prodigio della musica dal carattere riservato, si cercò in una sofferta ed intensa relazione con la scrittrice George Sand.

Una versione umbratile di questo carattere si può trovare, come suggerisce Claudio Naranjo (Dramatis Personae), in Treplev, personaggio de Il gabbiano di Cechov. Aspirante scrittore fallito in cerca di nuove forme di espressione, vive la sofferenza della ricerca di un amore esclusivo verso la madre e verso Nina, attrice come la madre di Treplev, e che, come quest’ultima, si innamora di un celebre scrittore. Troviamo Treplev triste, solo, offeso in riva al lago. “C’è in lui qualcosa di strano, di indefinito, che arriva fino al delirio”.

Treplev, ne Il gabbiano di Cechov

Una versione più ironica e sentimentale di questo carattere è rappresentata da Massimo Troisi, in Pensavo fosse amore…invece era un calesse, film impreziosito dalla colonna sonora di Pino Daniele. “E vivrò, sì vivrò / tutto il giorno per vederti andar via”.
Questo carattere può essere anche immaginato come il moderno surreale Edipo di Kafka sulla spiaggia di Murakami.
O la sua ipersensibilità morbosa e distruttiva come quella di Jean-Baptiste Grenouille nel romanzo Il profumo di Patrik Süskind. Grenouille si mantiene distaccato dagli altri non emanando a loro alcun odore, mentre è invece lui in grado con un potentissimo olfatto di aver disgusto dei miasmi umani, ma anche di captare e distillare l’intenso profumo della seduzione.

Il modo in cui interiormente questo carattere nutre il suo desiderio è raffinato e sublime, ma pure fragile e difensivo: può difendersi dal suo dolore con la rinuncia o il disprezzo. In questo senso Naranjo ne trova un esempio nel protagonista che si racconta in un capolavoro della letteratura brasiliana, Don Casmurro di Machado de Assis.

Delicata e determinata è, secondo Philip Bailey (Psicologia omeopatica), Silicea. Dall’intelligenza raffinata ed acuta, “Silicea tende a prendere la vita molto seriamente non perché sia una depressa, ma piuttosto perché vuole scandagliare il suo intimo, specialmente in senso intellettuale”. “Sta in disparte, sia per il timore di non essere abbastanza forte per affrontare i duri colpi che la vita può riservarle e sia perché non vuol avere nulla a che fare con la volgarità”.
È timida ed ostinata. “Quando qualcosa è molto raffinato, diventa delicato e la delicatezza di Silicea la porta a tentare di proteggere se stessa trattenendosi, mantenendosi tranquilla e ritirandosi”.
Fino a che, per amore della verità, comincia a parlare con passione. O fino a che non entra in fiducia e confidenza con qualcuno. È una persona integra e leale, che sa diventare, in un gruppo di poche persone che conosce bene, leggiadra ed allegra, spontanea e calorosa, loquace e giocosa. Trova in ogni caso anche svago nell’arte, nella letteratura, nelle belle passeggiate.

Un altro aspetto di Silicea, su cui si sofferma C. Coulter (Nature and Human Personality. Homoeopathic Archetypes), è il suo perfezionismo da eterno studente, che è soprattutto un non sentirsi mai completamente sicuro di se stesso. Ma che tuttavia distilla in lui una raffinatezza nei comportamenti, nei gusti, nella sua capacità di comprendere. “La mancanza di ostentazione, la riluttanza a proporsi e la preferenza a rimanere in disparte – finalmente la mancanza di fiducia in se stesso – tutto, almeno in parte, deriva dai suoi gusti raffinati e dai suoi elevati principi”. Lungi dall’ipocrisia, egli può essere chiaro e cordiale con gli altri, con se stesso più autoironico che severo censore.
Un eterno, fragile e delicato incompiuto, come Pip in Great expectations di Charles Dickens.

Michael Nyqvist interpreta il protagonista di As It is in Heaven

Claudio Naranjo infine invita a ritrovare una raffigurazione cinematografica di questo carattere in un bel film poco noto, As it is in Heaven, del 2004, diretto da Kay Pollak. Il protagonista è un celebre direttore d’orchestra che ritorna al suo villaggio natio, da cui andò via con la madre dopo essere stato bullizzato dai suoi compagni della scuola elementare. Lui piccolino, che è orfano di padre, dice alla madre: “Mamma, quando sarò grande ti sposerò”. Torna al suo piccolo paese d’origine per problemi di salute che non gli consentono più la sua intensa vita di musicista. Nel paesino accetta di dirigere il coro, ritrovando le sue originarie motivazioni: di comporre musica per aprire il cuore delle persone pur essendogli difficile amare le persone. Riuscirà nell’ intimità di quel piccolo coro ad aprire il cuore di molte persone, e finalmente anche il suo.

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