Ornella Muti: al Festival la diva che rompe i tabù su Omeopatia e Cannabis

Una foto con la figlia Naike aveva scatenato le polemiche
6 Febbraio, 2022
Tempo di lettura: 2 minuti

L’abbiamo amata per i suoi tanti successi cinematografici. L’abbiamo stimata, perché ha saputo mostrarci una presenza femminile al Festival di Sanremo diversa da quella della valletta muta. Oggi dobbiamo stimarla ancor di più, perché ha saputo rompere un tabù che un Paese retrogrado come il nostro porta con sé da sempre: quello sulla libertà delle scelte terapeutiche. La presenza di Ornella Muti al Festival ha fatto scandalo prima ancora che il Festival fosse iniziato. Galeotta fu una foto postata su Instagram con la figlia Naike Rivelli, in cui le due indossano un ciondolo che rappresenta foglie di cannabis.

Ornella Muti: al Festival la diva che rompe i tabù su Omeopatia e Cannabis

Apriti cielo. Quella di Sanremo è una passerella troppo importante – anzi, in Italia è “La passerella” – per non rilasciare una dichiarazione al riguardo. E quindi ecco Salvini tuonare che “la droga è morte”. Maurizio Gasparri ne chiede l’allontanamento dalla manifestazione, e via via tutti gli altri a ritagliarsi il loro piccolo trafiletto. Peccato che, nella foga di comparire sui giornali, abbiano completamente mancato il punto. “Non giro certo per i Festival donando canne – è costretta a precisare la Muti – Io sono per la cannabis terapeutica, non per la canna ludica“.

L’importanza del diritto di scelta sulla salute

Difendo il diritto delle persone di dire ‘io mi voglio curare così, io mi sento bene così“. Questo era l’argomento di cui la grande attrice voleva parlare. Una questione che riguarda direttamente la vita di milioni di italiani, che lede uno dei nostri diritti più importanti, il diritto alla salute, e che non riguarda di certo solo la cannabis. “Mi curo omeopaticamente ed è una mia scelta, che grazie a Dio non è vietata”, ha dichiarato poi, parlando anche di esperienze che l’hanno toccata da vicino e che l’hanno portata a maturare certe scelte. “Ho avuto una mamma che ha vissuto anni difficili prima di morire, rimpinzata di psicofarmaci, e l’ho persa senza poterle dire ciao”.

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