E se imparassimo a diventare amici delle malattie?

2 Febbraio, 2023
Tempo di lettura: 5 minuti

Il corpo è un meraviglioso organismo composto da migliaia di cellule che funzionano in maniera armonica; se il nostro stile di vita è sano ed equilibrato si comporta come un orologio precisissimo. È anche in grado di auto curarsi perché è dotato di eserciti di cellule che intervengono per proteggerci e disintossicarci. Il corpo è intelligente e governato da precisi meccanismi di autoregolazione che, entro certi limiti, sono in grado di guarirci. Questo si verifica talvolta anche senza l’utilizzo di medicine: se è ben nutrito ed energeticamente ricaricato, è lui stesso che produce medicine naturali nelle giuste quantità, quando servono. Le nostre cellule producono infatti sostanze che provocano l’infiammazione quando è necessaria, la spengono quando è troppo intensa, calmano il dolore, attivano le difese dai germi dannosi e promuovono la crescita di germi buoni e utili, a loro volta produttori di vitamine e ormoni del buon umore. Il corpo è intelligente al punto che ripara una ferita o un’ulcera, fabbrica un callo osseo in caso di frattura, provoca nausea, vomito e diarrea per espellere il cibo avariato che inavvertitamente abbiamo mangiato.

I sintomi sono campanelli di allarme

Dobbiamo fidarci del nostro corpo perché ci manda sempre segnali intelligenti, quelli che comunemente chiamiamo sintomi: è necessario imparare ad ascoltare ed interpretare questi segnali per fornire le risposte adeguate. L’atteggiamento corretto è considerare i sintomi “consigli suggeriti da un caro amico”; se il corpo ci parla attraverso i sintomi, non dobbiamo tappargli la bocca: quando per esempio, a causa di un lungo periodo di stress, ci consiglia di rallentare i nostri affannosi ritmi di vita, procurandoci una infiammazione tendinea, una febbricola o una inevitabile stanchezza. Prima di ricorrere a medicine naturali o chimiche, dobbiamo imparare a decodificare il messaggio corporeo e modificare il nostro atteggiamento: la medicina potrebbe solo spegnere il campanello d’allarme ed impedirci di comprendere il motivo per cui è suonato. Non è facile occuparsi di un amico gentile e saggio, ascoltando le sue richieste, quando si è abituati a consumare farmaci od integratori come caramelle ad ogni minimo fastidio. Non è facile capire che la tendinite, la febbricola e la stanchezza sono esse stesse medicine e che la cura principale in questi casi è il riposo. Non è facile comportarsi in maniera saggia, riconoscere che il nostro amico intelligente ci sta chiedendo una sosta prolungata, capendo che desidera soltanto il nostro bene. L’intelligenza energetica del nostro corpo genera spesso una sofferenza acuta benigna, come male minore, per proteggere gli apparati vitali più importanti che potrebbero di lì a poco entrare in grave sofferenza. Prima che inizi l’avaria di un apparato vitale ci suggerisce qual è la principale medicina da assumere: un diverso stile di vita può infatti evitare che gli ingranaggi principali dell’orologio si inceppino. In quel momento ci rendiamo conto che il nostro corpo è una semplice utilitaria, e non l’auto da corsa che pensavamo… e dovremo pertanto fare i conti col limite che la realtà ci impone: il corpo non mente, è pragmatico e lungimirante!  Il riposo e la purificazione richieste dal dolore tendineo, dalla febbricola e dalla stanchezza ripareranno il guasto meglio di qualsiasi medicina e, se impariamo la lezione, potremo adottare un nuovo ritmo di vita più consono alle nostre esigenze.

Le malattie sono anche amiche

Nessuno di noi è contento quando si ammala. Una malattia non severa, però, a volte può essere nostra amica: si comporta come un campanello d’allarme che suona per chiederci con forza un cambiamento del nostro modo di pensare, sentire ed agire e ci aiuta a diventare consapevoli del disagio che l’ha determinata. Se ascoltiamo il suo consiglio benevolo e ce la facciamo amica, possiamo ricavare un prezioso insegnamento per cambiare la nostra vita, adattandoci a situazioni non modificabili o, quando è possibile, migliorandole. Se non ascoltiamo il campanello e ci tappiamo le orecchie, la malattia diventa nemica: suonerà più forte, cioè diventerà più grave. I segnali del corpo, quando sono ascoltati e compresi nel loro significato, possono essere fonte di crescita e di maturazione: se non li ascoltiamo, non perdiamo solo l’occasione di crescere, a volte perdiamo anche in maniera irreversibile la salute. Alcune malattie lievi non sono solo buone consigliere ma spesso sono anche utili. Nel nostro corpo, infatti, non tutti gli organi hanno la stessa importanza, alcuni sono più importanti di altri: gli organi vitali (cervello, cuore, reni, polmoni, ghiandole endocrine, fegato) devono essere distinti da quelli non vitali (pelle, muscoli, legamenti, articolazioni), meno essenziali ed ausiliari. Vi è dunque una gerarchia: gli organi vitali vengono salvaguardati e protetti dagli organi ausiliari, che fanno loro da scudo o “messa a terra”. In alcune malattie fisiche benigne di lieve entità, che colpiscono mucose, pelle, articolazioni, tendini, muscoli, così come in alcune manifestazioni psichiche transitorie, l’intelligenza del nostro corpo e della nostra mente si esprime attraverso una scarica di sintomi liberatori: sono le cosiddette malattie amiche. Si tratta di sfoghi benigni necessari alla protezione degli organi più importanti, che si avvalgono degli apparati non vitali per esprimere un disagio ed espellere tossine negative verso l’esterno. Se mangio cibo poco sano, per esempio, fegato e intestino, per non ammalarsi, utilizzano la pelle per sfogare tossine che li danneggerebbero: ecco da dove arrivano i brufoli dopo aver esagerato con salumi, formaggi o cioccolato! In questo caso l’arrossamento cutaneo pruriginoso è una malattia utile e benigna che funziona come una medicina amara prodotta dal corpo per evitare guai peggiori. Il fegato, organo essenziale, si è avvalso del suo apparato ausiliario, la pelle, per salvarsi da un male maggiore: l’eritema è il male minore. Se conduco una vita insana caratterizzata da ritmi frenetici e affannata da preoccupazioni, per evitare una malattia cardiaca, il mio corpo può fermarmi con una lombosciatalgia: la sciatica è il campanello d’allarme che suona per dirmi che rischio grosso se continuo così. Posso cogliere il segnale e cambiare stile di vita, consapevole che la prossima volta a fermarmi potrebbe essere un attacco cardiaco. Il cuore mi ha parlato attraverso il dolore lombare di un rischio probabile, prossimo venturo; per salvaguardarsi ha mandato un messaggio con la sciatalgia: “non ce la faccio più, rallenta!!”. Una esagerata assunzione di farmaci antinfiammatori può in questo caso ricacciare le tossine all’interno, compromettendo la funzionalità del cuore. Ascoltare il corpo comporta conoscenza e rispetto delle sue leggi, consapevoli che opporsi ad esse ci allontana dalla salute.

Conclusione: Il nostro corpo è intelligente

È importante considerare che la vera prevenzione non può prescindere dall’ascolto dei segnali del corpo e da un conseguente cambiamento dello stile di vita: la natura ci ha dotati di un corpo intelligente che ci parla inizialmente con le buone maniere (le malattie amiche), e solo dopo, quando il campanello è rimasto a lungo inascoltato, con le cattive maniere (le malattie nemiche). Troppo spesso, in epoca moderna, abusiamo degli importanti presidi terapeutici che la farmacologia chimica e naturale mettono a nostra disposizione per zittire i sintomi senza curarne la causa. Finiamo così per rapportarci in maniera poco lungimirante ai segnali corporei, anteponendo l’efficienza immediata alla salute reale. Accade infatti frequentemente che i sintomi purificatori e liberatori, necessari all’omeostasi, vengano ricacciati all’interno da rimedi palliativi che peggiorano lo stato di salute generale. Approcciarsi alla salute con un ottica olistica e strategica significa invece considerare più opportuna “una gallina domani che …un uovo oggi”.

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