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26 Gennaio, 2023

Un minuto! Lo faccio dopo! Andiamo domani!

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Troppo spesso rimandiamo ciò che dobbiamo o che vogliamo fare a dopo, ad un momento non preciso ma spostato nel futuro.

Un futuro che si reputa eterno ed infinito.

Come se potessimo rimandare tutto ad libitum senza mai avere il dubbio che, invece, ad un certo punto quel futuro non ci sarà più.  E dovremo fare i conti col fatto che non potremo fare ciò che abbiamo rimandato.

Dicono che uno dei maggiori rimpianti delle persone in fin di vita siano le cose che non si sono fatte, che si sono rimandate.

Allo stesso tempo, il rimandare a tempo indeterminato ciò che vorremmo fare è  un meccanismo di auto sabotaggio che utilizziamo per non fare determinate cose, per non prendere determinate decisioni, per non realizzare dei sogni. Illudendoci che non sia una rinuncia ma uno spostamento a tempi migliori.

Tanto, di tempo ne abbiamo…mica devo morire domani,  no?

Così facendo viviamo – ci illudiamo di vivere – in una eterna giovinezza, in un eterno presente, in una fuga continua dalla morte. Ossia dalla nostra umanità e dai nostri limiti.

Perché gli esseri umani hanno dei limiti, dei confini che li rendono umani e reali e non fantastici.

Gli esseri umani devono fare i conti con la variabile tempo, col fatto di non essere eterni e di non avere quindi infinite possibilità per poter realizzare qualcosa.

Ma anche col tempo necessario per realizzare qualcosa.  Perché, se da una parte tendiamo a rimandare nell’illusione di avere tutto il tempo del mondo per poter fare ciò che ci piace, per poter rivedere chi non vediamo da tanto, per poter riprendere un rapporto con una persona con la quale abbiamo litigato, dall’altro, quando ci rendiamo conto che il tempo è poco, vorremmo che tutto si realizzasse subito.

E allora, per evitare questa altalena, forse dovremmo ricominciare ad avere come compagna di vita quella signora vestita di nero che tanto ci spaventa. Perché, in fondo, quella signora ci sta semplicemente ricordando che la vita non è eterna, che, se vogliamo qualcosa, dobbiamo prendercela oggi, che ci sono dei cicli, che non possiamo vivere in un eterno presente perchè cambiamo continuamente. E che proprio il sapere di avere quella compagna di viaggio è il modo migliore per realizzare davvero i nostri desideri.

Senza spostarli in una realtà parallela chiamata “dopo”

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