Se il periodo del lockdown è stato deleterio per molte persone, in relazione allo stile alimentare, come potrà essere un lockdown natalizio?
Emergerà una coscienza collettiva oppure tutti a sfogare rabbia e repressione a tavola? Da mesi si parla di fase Zero come prevenzione, di educazione alimentare, carne sì, carne no, frutta, cereali, legumi, proteine vegetali ed animali, si parla di equilibri.
Ma come capire cosa è migliore o peggiore per ognuno di noi?
Neanche l’alimentazione andrebbe protocollata. Non esiste una ricetta per tutti. Siamo realtà individuali, esseri unici ed irripetibili. La medicina antroposofica riconosce un corpo fisico, uno etereo ed uno astrale da nutrire, ed anche a tavola siamo esseri spirituali ed il rispettare noi stessi diventa fondamentale.
La consapevolezza e la responsabilità partono dal cosa scegliamo di far entrare dentro di noi. Sia che si tratti di emozioni, di cibo o di altro. Ogni cosa ha un suo “peso”, il suo valore simbolico, nutrizionale ed animico. Non sottovalutiamolo mai.
Di ciò che introduciamo, che siano vegetali, piuttosto che cereali, oltre alle sostanze alimentari e ai principi attivi, sono fondamentali anche le forze di crescita e di maturazione (forze formatrici e vitali) di questi alimenti, quali fattori qualitativi, i terreni.
Le forze vitali degli alimenti, sali minerali e vitamine, entrano e divengono parte di noi in modo totale ed hanno un loro scopo.
Anche noi possiamo definirci “terreni”. E come terreni produrremo, sia a livello fisiologico che interiore.
L’ambizione più grande sarebbe arrivare ad avere una cultura alimentare cosciente: pasti regolari, calma, convivialità, atmosfera confortevole a tavola, rispetto dei bioritmi (fegato-cistifillea-milza) o ritmi circadiani. Imparare a rispettare l’attività del nostro organismo nelle varie fasi del giorno.
Di grande aiuto sarebbe imparare a considerare la differenziazione in base al tipo di costituzione (temperamenti), come pure i ritmi della natura (prodotti stagionali) oppure l’azione delle forze del luogo (regioni).
Educare i propri sensi ricopre un ruolo importante sulla nostra relazione con il cibo. Erbe aromatiche fresche, frutta e verdura fresca sono particolarmente adatte per esercitare il gusto e l’olfatto.
Assaporare e sentire il profumo consapevolmente rende sazi più in fretta e sensibilizza la percezione della diversità dei sapori.
Inoltre, dovremmo sentire per istinto cosa ci fa bene e cosa no, così come avviene nel caso degli animali. I bambini piccoli, per esempio, ce l’hanno ed è importantissimo attenersi ad esso. Praticano il digiuno spontaneamente se non si sentono bene o sono ammalati.
“Un giornalista ha bisogno del caffè per pensare; il diplomatico del tè per intrattenere.”
Siamo diversi
Il nostro organismo sarà sano e funzionerà bene solo se gli forniremo ciò che gli serve in quel momento e nel giusto quantitativo. Non possiamo mangiare come dovessimo lavorare al freddo o nei campi per intere giornate se poi rimaniamo seduti in salotto o al computer. Il carico inadeguato, eccessivo, si trasformerà in tossine e le tossine saranno motivo di infiammazione ed ossidazione togliendoci lucidità ed energia.
Così l’alimentazione diventerà un ostacolo… un veleno, anziché essere funzionale al nostro organismo.
Tutto verrà amplificato nel caso in cui manchi la qualità degli alimenti e necessiteremo di proporzioni sempre maggiori.
La tavola è un momento di condivisione e piacere. Questo però non dovrebbe essere utilizzato come motivo per eccedere con eccessiva frequenza. L’alcol è uno degli eccessi più frequenti in queste occasioni e tendiamo a sottovalutare i suoi effetti deleteri…
"L’alcol fa fuori più uomini di quanto non faccia l’acqua – e si ereditano corpi sempre più deboli"
Steiner
L’alcool ha un’azione immediatamente riscontrabile soprattutto sullo stato d’animo dovuta all’accelerazione del sangue.
La mente razionale, la ragione, non riescono a controllare i comportamenti e le reazioni in presenza di un eccesso di alcool in circolo. Effetti che ahimè troppo spesso trascurati… se non addirittura ricercati.
Allo stesso modo, si innescano reazioni a cascata anche rispetto all’eccesso di cibo. L’organismo va in tilt, perde il controllo in ogni senso.
Allora “rimanere a casa” in maniera preventiva che benefici porta se la prevenzione non parte da ognuno di noi soprattutto a tavola?
Alterniamo giornate di alimentazione quasi vegetale, utilizzando detossificanti drenanti, tisane, fibre, integratori di prebiotici e probiotici per aiutare l’organismo a mantenere i suoi equilibri se non ci è possibile camminare all’aria aperta, fare un po’ di attività fisica. L’organismo va “scaricato” da questi “veleni”, introdotti o prodotti, esogeni ed endogeni.
E’ necessario un intervento su fegato-reni ed intestino principalmente, soprattutto in questi periodi.
L’alimento ci rende vitali o ci rallenta. Siamo noi a scegliere. Sempre.
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