Da dove comincio?
Dall’inizio ovviamente.
Da piccolo correvo non camminavo, saltavo, ballavo, mai fermo. Cadevo, urtavo, mi facevo male in tutto quel movimento, e infatti, una volta finii al Pronto Soccorso per un taglio da cinque punti da suturare, sulla testa.
Anche a scuola ricordo mi richiamavano in continuazione perché “disturbavo”, fino a che le maestre vollero parlare coi miei genitori.
Non so ovviamente il contenuto di quel colloquio, so solo che presto feci una visita neuropsichiatrica infantile e a seguire un Colloquio Psicologico con i test di apprendimento.
Diagnosi: bambino di otto anni affetto da Sindrome ADHD, disturbo dell’attenzione con ipereattitività e impulsività. Gravità media.
Prescrizione: Metilfenidato compresse 5mg al dì.
Foglietto illustrativo del farmaco che comincia tranquillizzante e poi diventa una Caporetto di interazioni, effetti collaterali, allergie, divieti.
Ricordo il dramma in casa, e il mio in parte, ma all’epoca non è che mi preoccupassi troppo, mi sentivo allegro, pieno di curiosità, di cose da fare e da dire.
Ma la mia vita cambiò.
I rimproveri si susseguirono a raffica, dai miei genitori, le mie sorelle, mia nonna, tutti erano un coro di stai fermo, stai seduto, non ti muovere.
Una cosa saggia però decisero i miei genitori, dichiarando un no al farmaco.
Non ero così grave in realtà.
Mi iscrissero sì a un corso di logopedia e psicomotricità, ma ebbero totale resistenza all’uso chimico per “calmarmi”.
Una ipotesi? Ultimo di tre figli coccolato e viziato e forse lasciato troppo “libero” di muoversi, senza un freno tirato almeno in parte.
Alle elementari andavo benino, eccellevo in biologia e materie scientifiche, ma anche le mie composizioni letterarie avevano sempre un estro e un tocco originale. Finivo sempre i compiti per primo, velocissimo.
Ma qualcosa bisognava fare di supporto per me.
Scelsero la via di una visita da un pediatra intenditore di Omeopatia e Bioterapie.
Non mancarono però anche alcuni incontri con una psicologa giovane e carina, dove in realtà andarono più loro che io, i miei genitori intendo, mah…
Non ricordo il nome dei granulini che prendessi, e delle gocce, e dei tubetti sottili. Ma la cura fu lunga e fruttuosa.
Approdai alle scuole medie e tutto cambiò, sarò cresciuto si disse, o furono le terapie adottate che dettero i loro risultati.
Di fatto quest’anno ho gli esami di terza, pratico sport regolarmente (ovviamente il calcio), e mi sento bene come sempre. Ho anche una “mezza” fidanzatina di nome Laura dolce da morire, ma forse un po’ troppo gelosa.
Mi sono calmato? Non so, mi sembra di essere sempre lo stesso secondo me, con mille idee e cose da fare. Amici, play station, uscite, sport, birrette fuorilegge, i primi baci.
Quando studio amo camminare per casa e ripetere ad alta voce. Mi piace.
Se devo scrivere mi metto con un ginocchio sulla sedia tutto piegato in avanti, un po’ scomodo in realtà, ma certo non seduto.
Non sopporto mia sorella grande così calma e pacata, non sopporto mia nonna con la sua saggia filosofia dell’attesa, non sopporto neanche Ciro il nostro cane meticcio che dorme come imbalsamato.
Per me la giornata è tutta una corsa, un finire prima di cominciare, un arrivare che neanche sono partito.
Sono fatto così con la mentalità di un centometrista ai blocchi di partenza che è già con la testa al filo di lana del traguardo.
E allora, vi esorto, lasciatemi così crescere, lasciate che il mio carattere si plachi con gli anni della maturità, lasciate che io sia così, e non finirò mai di ringraziare i miei della loro scelte lungimiranti e vincenti.
Nota dell’autore: la terapia fu Argentum Nitricum 06/30LM capsule, Agaricus muscarius 9CH tubo dose, Quiet FEE gocce.
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