Hahnemann, la testa reclinata all’indietro e la bocca spalancata, stava beatamente dormendo sulla sedia a dondolo. Sognava di essere a Vienna, alla corte austriaca, mentre l’imperatore gli conferiva la più alta onorificenza dello stato.
Melanie, un po’ trafelata, entrò nella camera e lo svegliò. Disse: – Caro, è venuto a farci visita un importante avvocato americano.-
Hahnemann aprì gli occhi e domandò: – Chi è? Cosa vuole? Perché non se ne ritorna al suo paese? –
Melanie:- È Abraham Lincoln, il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America!-
Hahnemann, rosso in viso: – Chi se ne frega. Io non sono americano e non gli posso dare il mio voto.-
Melanie: – Soffre di timidezza e un uomo politico, per diventare presidente, non può essere pauroso della folla.-
Hahnemann s’inforcò gli occhiali e, biascicando imprecazioni in tedesco, si diresse nel suo studio. Lincoln, espressione austera e viso incorniciato da una folta barba nera, sedeva silenzioso vicino alla scrivania.
Il medico tedesco, senza perdere tempo in convenevoli, gli domandò: – Orbene, signore?- Lincoln non aprì bocca.
Hahnemann: – Perché tacete?-
Lincoln: – Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio.-
Melanie: – Che parole profonde! Che grande uomo!-
Hahnemann: – Costui è sicuramente un uomo saggio. Vorrei essere circondato da persone del genere. – Il medico tedesco osservò la moglie. – Tu, per esempio non stai zitta un momento.-
Melanie, le mani sui fianchi, ribatté:- Devi sgridarmi anche di fronte agli estranei? – Poi, rivolta a Lincoln: – Lo scusi, mio marito è nervoso per il fatto che ha intrapreso un nuovo tipo di medicina, l’Omeopatia, molto osteggiata dai suoi colleghi accademici. –
Lincoln: – Nella sua grandezza il genio disdegna le strade battute e cerca regioni ancora inesplorate. –
Hahnemann, all’americano: – Avverto in lei doti di intelligenza e capacità.-
Lincoln: – La ferma convinzione di riuscire è più importante di qualsiasi altra cosa.-
Melanie, civettando attorno all’uomo politico e sfiorandogli la fronte con la sua mano, esclamò: – Quest’uomo diventerà famoso, ne sono sicura!-
Lincoln, freddamente: – Evita la fama se vuoi vivere in pace. –
Melanie, un po’ contrariata, ma cercando di accarezzargli la barba :- Suvvia non vorrà farmi credere che disdegna il dono che Dio le ha dato di diventare un uomo potente.-
Lincoln, ritraendo il volto:- Il più grande dono che Dio ha fatto all’uomo è la Bibbia.-
Melanie, prima di andarsene offesa, disse al marito: – Questo signore è anche afflitto da un sogno ricorrente. Sogna di essere ucciso a teatro.- Poi uscì, arrabbiata, sbattendo la porta.
Hahnemann a Lincoln: – Lei è un uomo degno di tutto il mio rispetto.-
Lincoln: – Se volete convertire qualcuno alla vostra causa, dimostrategli innanzi tutto che gli siete sinceramente amico.-
Hahnemann: – Lei è un conservatore, leale, perbene e moralista. E’ rigido, dogmatico e non sopporta di essere toccato. Inoltre soffre di timidezza e ha sogni che predicono la sua morte. Sostengo che Kalium carbonicum sia il rimedio più indicato. –