Alla fine ce l’abbiamo fatta. In extremis, pochi giorni prima di rassegnare le dimissioni per far posto al nuovo esecutivo, il governo Draghi ha approvato il Disegno di Legge per la Salute degli Anziani e la Non Autosufficienza. Un testo di importanza fondamentale per tutti coloro che richiedono di assistenza medica continuativa, e che su queste pagine abbiamo sollecitato in più occasioni. La legge delega introduce misure e procedure semplificate in favore delle persone anziane con particolare riguardo ai bisogni e alle condizioni dei non autosufficienti.
Approvato il Ddl sulla non autosufficienza
9 articoli compongono il testo del Ddl. Prevedono l’istituzione di un Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA), con il compito di coordinare le politiche nazionali in favore delle parsone anziane, al momento molto frammentate e disomogenee in base alla regione di appartenenza. Tra i compiti del nuovo comitato ci sarà:
– adottare ogni tre anni il “Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana” e il “Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana”,
– accertarsi che siano assicurati i livelli essenziali di prestazioni rivolti alle persone anziane non autosufficienti,
– promuovere l’integrazione dei sistemi informatici degli enti preposti alla valutazione dei servizi e l’adozione di un sistema di monitoraggio nazionale.
Compito centrale della riforma sarà quindi la centralizzazione dei servizi assistenziali e la definizione di un Sistema Nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (SNAA). Inoltre viene ribadita la tutela della non autosufficienza come responsabilità pubblica.
Il problema dei caregiver
La riforma normativa riguarderà anche il problema mai affrontato dei caregiver, soggetti (spesso familiari) che devono rinunciare in tutto o in parte all’attività lavorativa per dedicarsi all’assistenza del non-autosufficiente. Per costoro verranno preposte maggiori tutele e un percorso di reintroduzione e affiancamento nel mercato del lavoro, oltre all’assistenza psicologica, ove necessaria. Ancora, si prevede un rilancio delle attività domiciliari, così che Asl e Comuni possano offrire delle efficaci prestazioni infermieristiche e riabilitative ancor prima che il soggetto varchi la soglia degli ospedali.
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