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Appello per l'approvazione della riforma sulla non autosufficienza
3 Settembre, 2022

Appello per l’approvazione della riforma sulla non autosufficienza

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Le modifiche attese a lungo rischiano di saltare dopo la caduta del governo

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La caduta del governo Draghi in modo improvviso e in larga parte inatteso ha lasciato in sospeso una serie di riforme, alcune delle quali molto importanti. Provvedimenti che sembravano ormai avviati a una conclusione positiva, alcuni dei quali attesi da decenni, e che rischiano di essere rimandati a data da destinarsi, che è un modo soft per dire a mai più. Tra questi ce n’è uno che sta molto a cuore agli operatori sanitari, e in particolare a coloro che si occupano di assistenza agli anziani: parliamo della creazione del sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti.

Appello per l’approvazione della riforma sulla non autosufficienza

A sollevare l’allarme è il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza“, una coalizione sociale a cui hanno aderito un gran numero di associazioni i della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese. Secondo l’appello rivolto dagli aderenti al Patto al Presidente della Repubblica, “Con la prematura interruzione della legislatura, esiste il pericolo che tutto quanto è stato realizzato sin qui si riveli inutile. Ciò significherebbe ricominciare daccapo nella nuova legislatura, peraltro con ben poco tempo a disposizione. Vi chiediamo, dunque, di compiere ogni azione possibile – nel rispetto delle norme vigenti – affinché il lavoro compiuto non venga disperso e la nuova attenzione verso la non autosufficienza non rimanga una mera dichiarazione d’intenti”.

Sbloccare una situazione incagliata da anni

In effetti era stato proprio il governo Draghi a sbloccare una situazione incagliata da anni tra i veti delle forze politiche e le lungaggini burocratiche. “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato lo scorso anno prevede una riforma che introduca un sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti. un atto atteso da trent’anni e che, nel frattempo, è stato compiuto in tutti i Paesi europei simili al nostro. Ovunque questa innovazione ha modificato in profondità il settore, rafforzandolo notevolmente”.

L’appello al Presidente Mattarella

La riforma dovrebbe vedere la luce attraverso una legge delega che il Parlamento deve approvare entro la primavera del 2023. In pratica, al di fuori dell’improbabile ipotesi che il provvedimento venga emanato dall’attuale governo – al quale è demandata solo l’ordinaria amministrazione – la palla passerà al governo successivo, nominato dopo le elezioni. Ciò, ovviamente, con tutti i rischi che ne conseguono. Da qui l’appello al Presidente Mattarella, perché si faccia garante in prima persona di questa necessaria riforma.

I punti della riforma

Ma cosa dovrebbe cambiare con la riforma? L’obiettivo primario è “semplificare l’attuale pletora di valutazioni delle condizioni degli anziani grazie alla previsione della Valutazione nazionale di base (Vnb), che assorbe le diverse valutazioni nazionali esistenti e definisce la possibilità di ricevere le prestazioni statali”. Serve poi “puntare su una nuova domiciliarità, unitaria, appropriata e continua, attraverso risposte unitarie di Comuni e Asl, un appropriato mix di prestazioni medico-infermieristico-riabilitative, di aiuto all’anziano nelle attività fondamentali della vita quotidiana e di affiancamento a familiari e badanti, un tempo di assistenza adeguato ai bisogni di anziani e familiari”.

La modifica dell’indennità di accompagnamento

Non è tutto: la riforma vorrebbe anche modificare l’indennità di accompagnamento, tramutandola nella prestazione universale per la non autosufficienza. “Costruire l’intera architettura intorno alle famiglie, prevedendo un’assistenza a domicilio che garantisca un appropriato pacchetto di prestazioni e una durata adeguata e prevedendo misure rivolte ai familiari quali supporto psicologico, forme di conciliazione tra impegni di cura e di lavoro, tutele previdenziali e altre”

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