Malattia, salute e guarigione.
Abbiamo parlato di ciò che una Legge e un Principio, applicati a varie manifestazioni della realtà, significano in termini generali. Ora mi interessa collegarli all’oggetto di ciò che ci proponiamo: malattia, salute e guarigione.
Per quanto possa sembrare incredibile, non è mai esistita, in nessuna cultura, una vera e propria scienza medica, con tutto ciò che significa, fino ad Hahnemann. Leggi, Principi, Regole organizzate tra loro in modo così omogeneo, da formare un insieme armonioso e comprensibile. Un corpus ragionevole e identificabile, che consente un’indagine progressiva, cioè un vero logos medico. E si potrebbe dire che, questo insieme, si prende cura di tutto ciò che compete l’Uomo, nel momento della malattia e del recupero della sua salute personale.
Fino ad Hahnemann esisteva, in tutte le principali culture India, Cina, Grecia, uno straordinario sistema empirico basato sull’osservazione legata a ciò che è Universale. Un sistema molto articolato ma generico, dove le immense varietà di sostanze terapeutiche hanno agito non solo grazie ai loro principi attivi medicinali ma anche grazie al chi, al dove, al quando e al come erano applicati. Una conoscenza che purtroppo la medicina tecnocratica aveva eliminato e che Hahnemann ci ha restituito, con scientificità e magistrale saggezza clinica.
La Medicina Arcaica per analogia col linguaggio cosmico, organizzava il sapere medico, riconoscendo fondamentalmente la Legge degli Opposti e la Legge dei Contrari per ristabilire armonia e compensare la disarmonia, consapevole che la malattia era, fondamentalmente, la conseguenza dello squilibrio delle strutture invisibili che costituivano l’essere vivente, l’uomo e l’Universo. Fino al XVII secolo nessun essere umano poteva essere concepito in modo autonomo e separato dall’Universo..
L’Omeopatia come sistema medico scientifico.
Hahnemann ci mette difronte al desiderato di tutti i tempi, raccogliendo e filtrando tutte le conoscenze mediche fino ad allora e facendo tesoro di tutto ciò che era stato una scoperta autentica ed efficace; sapere concreto e trascendente riguardante l’arte e le tecniche di guarigione.
La conseguenza di questa straordinaria integrazione della medicina sarà il suo immenso contributo alla storia della medicina e dell’umanità: la sperimentazione controllata sull’uomo sano, leggi, principi, loghi che organizzano e danno fondamento a un Corpus dottrinale e a un Metodo Scientifico che comprendono comprende la complessa realtà totale dell’uomo sano e malato.
Non c’è mai stato fino a Hahnemann “il coagulo” di arte medica basata su un certo metodo terapeutico al fine di ottenere, con chiarezza, precisione ed esattezza, la guarigione dell’essere vivente. Cioè, la “restituzio ad integrum” che è stato il desiderio di ogni medico e di ogni atteggiamento curativo di tutte le culture in ogni momento dal mondo arcaico.
Farmaci ultramolecolari.
Inoltre, non c’è mai stata fino ad Hahnemann la conoscenza della Farmacoprassia sultramolecolare, la Farmacoprassia dell’Infinitesimale che oggi chiameremmo “quantica”. Cioè, il metodo concreto, sistematico, organizzato e controllabile, perciò “scientifico”, secondo l’idea attuale della scienza, per la trasformazione della materia e la liberazione della sua energia intrinseca. La trasformazione della materia e delle sostanze dell’universo, non altrimenti sottoposte ad una sperimentazione controllata all’interno del laboratorio vivente più complesso e completo che esiste: l’essere umano sano.
Non è mai esistita prima, insisto, la possibilità di liberare le virtù delle sostanze, la loro “quinta essenza”, oltre a conoscerle, poterle manipolare, lavorarle e usare con genuina chiarezza scientifica, cioè dimostrabile, razionale e utilizzabile per il bene della salute. Per essere in grado di fare ciò che la scienza deve fare: anticipare la Natura Cieca, usando le sue stesse forze e leggi- dimostrate- per dirigere e potenziare le risposte necessarie all’obiettivo specifico: la restituzione della salute di ogni particolare paziente. Agire, con precisione conferisce la conoscenza delle Leggi e dei Principi dimostrati ed è ciò che devono fare la scienza e l’arte medica: raddrizzare e ottimizzare le strutture super organizzate dell’essere vivente nel loro fatalismo di persistenza, recuperare ciò che appartiene a ciascuno grazie alla sua tendenza costituzionale alla conservazione e alla sua tensione permanente di compimento e di realizzazione fisica, psichica e trascendente.
Nel prossimo incontro spiegheremo uno per uno i grandi traguardi!