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26 Gennaio, 2022

Una buona notizia: non è più possibile diffamare impunemente l’Omeopatia 

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Iniziamo questo nuovo anno 2022, su cui ogni abitante del pianeta carica molte speranze e aspettative positive, dopo due anni diciamo “particolari”, con una notizia che ristabilisce la giustizia e sana un torto.

Ripercorriamo insieme gli avvenimenti che risalgono al 2016 e solo negli ultimi giorni del 2021 hanno trovato una soluzione equa. Della serie “meglio tardi che mai”.

Sylvie Coyaud

Su un blog ospitato dal gruppo Repubblica (La Repubblica delle Donne) la giornalista Sylvie Coyaud pubblica, in data 15 settembre 2016 e 29 settembre 2016 due articoli offensivi e diffamatori, nei confronti della Fondazione per la Salutogenesi ONLUS (all’epoca Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS) e del Suo Presidente, il dott. Paolo Roberti di Sarsina, che la querelano.

Simposio al Senato della Repubblica

Ma cosa ha spinto la giornalista a scrivere parole altamente lesive della reputazione di medici che per decenni si sono spesi, con grande sacrificio, per assicurare la libertà di scelta e molteplici opzioni terapeutiche ai cittadini italiani?

È una risposta non difficile da dare. Pochi giorni prima dell’esternazione della Coyaud, nel settembre 2016, l’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS aveva ideato e coordinato un simposio svoltosi presso il Senato della Repubblica dal titolo “Le Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali nel Servizio Sanitario Nazionale”, con l’intento di favorire l’integrazione delle cure e di promuovere un approccio alla salute centrato sulla persona. Il Simposio era stato subito visto “non di buon’occhio” da alcune lobbies e consorterie in campo sanitario. Grazie alla volontà e all’entusiasmo dei partecipanti, le difficoltà seminate sul suo percorso organizzativo furono superate, ed esso rappresenta ancora oggi l’evento più significativo e corale del mondo delle MT&C (Medicine Tradizionali e Complementari) all’interno delle Istituzioni.

Diffamazione aggravata

Le parole usate con protervia dalla Coyaud, dalla definizione di “ciarlatani” a quella ben più grave di “ingannare e uccidere i pazienti” sono quelle tipiche di chi si sente al di sopra delle regole e crede di potersi permettere qualunque giudizio, sicuro di godere di una inattaccabile impunità. Ebbene, Sylvie Coyaud (faccio fatica ad anteporre il “cara”, mi capirete) si è sbagliata, non è andata come lei pensava sarebbe finita nel momento in cui rovesciava un fiume di veleno su persone che offrono, per spirito di servizio, un contributo importante alla società di cui fanno parte.  Ben più grave a mio avviso cercare di spezzare un circolo virtuoso che, con difficoltà e dispendio di energie, cerca di far progredire la visione e la coscienza della salute nel nostro paese, facendo emergere l’importanza di un approccio legato all’umanizzazione della medicina.

Trascorrono 5 lunghi anni dai fatti descritti e dalla querela, e anche qui il percorso è a ostacoli. Un calvario di 13 udienze in cui i querelanti sono ben consci di non combattere una battaglia personale, ma di difendere gli interessi delle medicine antropologiche. Pioggia di articoli sui media mainstream che indovinate chi difendono… (paradossalmente l’offensore). Personaggi del “jet-set” della tecno-medicina e del giornalismo spacciati per “esperti di parte” chiamati a difesa dell’incauta insultatrice. Obiettivo? Forse arrivare alla prescrizione nel 2023, ma alla fine il GUP emette nei confronti dell’imputata il decreto di rinvio a giudizio per diffamazione aggravata.

Iter giudiziario

E qui avviene il miracolo… Illuminata improvvisamente dai rimorsi di una coscienza oramai affiorata sopra il velo del rancore, e probabilmente ben consigliata dalla sua difesa, la Coyaud si dice disposta a pubblicare una pagina di scuse sul suo blog.

Queste le dichiarazioni del dott. Paolo Roberti a conclusione della vicenda: “Sono trascorsi 5 lunghi anni dai fatti e dalla querela, ma non possiamo che essere soddisfatti nel vedere oggi quelle scuse sul sito di D.it e sul Blog di Sylvie Coyaud, che ristabiliscono una verità per la quale abbiamo lottato, senza mai cedimenti, negli anni.”

Da aggiungere a queste parole la nostra stima al dott. Roberti di Sarsina e alla Fondazione per la Salutogenesi Onlus, per aver chiuso con un atto simbolico, ma importante, la vicenda, senza ricercare la vendetta di soddisfazioni pecuniarie a cui probabilmente si poteva facilmente arrivare. E la consapevolezza che adesso si farà molta più attenzione da parte dei media a trattare l’argomento dell’Omeopatia e della Medicina della Persona, con il dovuto e meritato rispetto.

Asteroidi, coleotteri e coscienza ambientale

Notazione finale. Abbiamo scoperto che Sylvie Coyaud è presente su Wikipedia con una voce dell’enciclopedia online a lei dedicata (viene da chiedersi chi è che ha compilato la sua biografia e perché ha sentito la necessità di farlo), e che nel 2003 le è stato “addirittura” dedicato un asteroide (il 40436 Sylviecoyaud) e che nel 2009 le è stato dedicato un coleottero, l’Agrilus coyaudi, un buprestide verde dagli occhi rossi scoperto nelle foreste pluviali del Gabon… da non crederci…

Invece proviamo genuino piacere nello scoprire che la Coyaud è autrice del libro “La scomparsa delle api: indagine sullo stato di salute del nostro pianeta” edito da Mondadori, libro che per l’interesse e l’importanza del tema trattato ci sembra maggiormente degno dei suoi sforzi creativi e giornalistici. Oltretutto su questo lato della produzione intellettuale, si renderà conto del passo falso compiuto nell’aver insultato coloro che si impegnano per un’ecologia della salute che va nella stessa direzione di quella ambientale per cui anche lei si spende.

In appendice il testo che compare sul blog della Coyaud lo pubblichiamo integralmente affinché ne rimanga memoria:

Nel 2016 sul blog Oca sapiens a mia firma presente sul sito web di Repubblica.it ed in particolare nella sezione D.Repubblica.it (al link http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/) venivano pubblicati, tra gli altri, due articoli: un primo articolo del 15 settembre 2016 intitolato “L’Ordine dei ciarlataniTM” ed un secondo articolo del 29 settembre 2016 dal titolo “Notizie dal Senato” ove additavo l’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS e il suo presidente dott. Paolo Roberti di Sarsina quali “ciarlatani” che “rivendicano per i propri soci il diritto di ingannare ed uccidere i pazienti e di essere pagati dai contribuenti per farlo”, segnalando come il presidente di tale ONLUS sarebbe “noto” – tra l’altro – “per le pubblicazioni comprate da spennapolli”.
Mi scuso con il Dottor Paolo Roberti di Sarsina e con la ONLUS Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona, dal 2018 Fondazione per la Salutogenesi ONLUS per gli epiteti offensivi rivolti alla sua persona e alla Fondazione da lui presieduta e porgo le mie scuse per aver offeso la sua reputazione professionale e personale, nonché quella degli associati.