Come possiamo oggi riassumere i compiti delle professioni sanitarie?
Quali devono essere le loro priorità, il modo di agire e operare?
Di cosa devono tenere conto quando si interfacciano con i loro pazienti?
Hahnemann nell’Organon scrive che bisogna guarire gli ammalati per la via più rapida, dolce e duratura.
Bisogna conoscere ciò che è alterato nello stato di salute, ciò che nell’organismo sono in grado di alterare le medicine, e come queste possano essere utilizzate nello stato di malattia. Bisogna anche conoscere il modo di allontanare dall’ammalato le cause che provocano o mantengono la malattia e riconoscere la causa occasionale nelle malattie acute, e quella fondamentale nelle malattie croniche.
Si possono osservare nella malattia solo le variazioni nella salute del corpo e della mente dell’ammalato, così come egli le percepisce, le osservano i conviventi e le obiettiva il medico.
È l’insieme dei segni e dei sintomi che costituisce la totalità della malattia, che costituisce la guida-indicazione per la cura.
Quando le manifestazioni osservabili spariscono la malattia sparisce e il principio vitale sarà libero di mantenere l’organismo in uno stato di salute
Citando Leopardi potremmo affermare che i i professionisti sanitari donano quello che è “il piacer figlio di affanno”. Ovvero non un piacere in sè ma quel piacere che nasce quando cessa un dolore o una preoccupazione.
Come si può raggiungere questo obiettivo?
Ancora una volta ci vengono in aiuto i fondatori del pensiero Occidentale: gli antichi Greci!
Figura di spicco nella mitologia greca è Asclepio (in greco antico: Ἀσκληπιός, Asklēpiós, in latino: Aesculapius), dio della medicina.
Secondo il mito Asclepio ricevette dalla dea Atena il dono di cambiare il suo sangue con quello di Medusa la Gorgone.
Da allora il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso e portatore di sventure, ma quello del fianco destro aveva il potere di guarire qualsiasi malattia e persino di fare risorgere i morti.
Asclepio viene spesso raffigurato con in mano un bastone attorno al quale vi è attorcigliato un serpente che rappresentano oggi il simbolo internazionale del soccorso medico.
Il serpente è comunque legato da sempre al mondo della farmacologia: il suo veleno, in minime dosi, rappresentava spesso l’unico rimedio contro moltissime malattie.
In stadi posteriori della leggenda gli si attribuisce una moglie (Epione, o Lampezia) da cui Asclepio ebbe cinque figlie:
Igea, Panacea, Acheso, Iaso, Egle.
Studiandole si possono facilmente trovare delle linee guida da mettere in pratica.
Igea
Igea ( in greco antico: Ὑγίεια, hygìeia) è la dea della salute e dell’igiene, termine che prende da lei il nome .
Nella religione greca e romana, il culto di Igea è associato alla tutela dell’intero stato di salute dell’individuo. Igea viene invocata per prevenire malattie e danni fisici. Nella mitologia romana, Igea viene indicata come Salus o Valetudo, sinonimi, in latino, di “(buona) salute”. La dea era raffigurata sotto l’aspetto di una giovane donna prosperosa, nell’atto di dissetare in una coppa un serpente.
Oltre che dea della salute (o del risanamento in generale), era la divinità di ogni cosa pulita e veniva associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute.
Il concetto di prevenzione per la salute è ben espresso da Plauto:
“Valete atque adiuvate ut vos serves salus” cioè “datevi da fare se volete conservare la salute”.
Come diceva Hahnemann “rimuovere gli ostacoli alla guarigione”, quindi la figura di Igea la ritroviamo in tutte le norme da osservare per mantenere un buono stato di salute:
- Alimentazione sana
- Attivita fisica regolare
- Igiene
- Ridurre stress
- Eliminare tabacco, alcol e altre sostanze tossiche.
Panacea
Panacea (in greco antico: Πανάκεια, Panákeia; dalla radice “pan” ovvero “tutto” e “akos”, “rimedio”) è la dea e personificazione della “guarigione universale e onnipotente”, ottenuta per mezzo delle piante. Si diceva che Panacea avesse una pozione con cui poteva curare tutti i malati, ed è da ciò che in medicina arriva il concetto di panacea universale intesa come una sostanza in grado di curare tutte le malattie.
La parola viene anche usata in senso figurato per indicare un presunto rimedio universale, capace di risolvere qualsiasi problema.
Nella nostra quotidianeità possiamo identificare come panacea i rimedi fitoterapici, nutraceutici e omeopatici che hanno come obiettivi primari il “primum non nocere” e quello di garantire la suddetta guarigione rapida, dolce e duratura.
Acheso
Acheso (in greco antico: Ἀκεσώ, Akesṑ) Era la divinità che sovrintendeva al processo di guarigione ed a differenza di sua sorella Panacea rappresentava il processo di un trattamento piuttosto che la cura stessa. Ovvero tutte le pratiche che un professionista della salute deve mettere in atto per far sì che la guarigione avvenga:
- Compliance del paziente.
- Modi, quantità e tempi di somministrazione.
- Aderenza alla terapia.
- Follow up.
- Ascolto del paziente/empatia.
- Verifica delle interazioni tra i principi attivi ed eventuali effetti collaterali.
Iaso
Iaso (in greco antico: Ἰασώ, Iasō) o Ieso (Ἰησώ, Iēsō) è la dea che personifica la suddetta guarigione, il momento atteso, il ritorno all’omeostasi e allo stato di salute.
Spesso mi capita di chiedere alle persone: come va quell’accidenti? E loro mi rispondono: Quale accidenti?
Perchè se il rimedio è giusto, il gradiente energetico appropiato, le indicazioni sono seguite alla lettera e l’empatia funziona, spesso i nostri pazienti dimenticano la malattia: Questa è Iaso.
Egle
Egle Il suo nome significa “la splendente”, rappresenta il risultato finale, ovvero la personificazione del corpo umano quando si trova in buona salute.
L’Omeopatia è una medicina occidentale e spesso mi capita di notare una certa esterofilia nei colleghi sopratutto verso medicina cinese e indiana.
Il presente articolo sta a dimostrare come nel mondo occidentale siano presenti tutti gli strumenti e le conoscenze per rendere un eccellente atto medico ai pazienti, senza nulla togliere alle medicine orientali delle quali sono riconosciute benefici e saggezza.