Non è solo il sudore a colare giù lungo la schiena durante un’estate torrida: anche il nostro cervello rischia il cortocircuito. Le temperature salgono e con loro salgono l’irritabilità, l’aggressività, la confusione mentale. La scienza lo conferma: il caldo non è solo una minaccia fisica, ma anche psicologica. E i più colpiti sono proprio coloro che hanno già una vulnerabilità mentale o sociale.
Il caldo fa male anche al cervello
Quando il corpo non riesce più a dissipare il calore e va in sovraccarico, si arriva al colpo di calore: una condizione acuta e pericolosa, che può causare danni cerebrali permanenti nel 10-28% dei casi, secondo Nature Reviews. Ma prima di arrivare a questo, il caldo influisce su umore, attenzione, memoria e autocontrollo.
Le persone con diagnosi psichiatriche risultano più vulnerabili. Una ricerca pubblicata su JAMA Psychiatry ha evidenziato un aumento dell’8% degli accessi al pronto soccorso per disturbi mentali nei giorni più caldi dell’estate. Le condizioni più colpite sono l’ansia, la depressione, i disturbi da uso di sostanze, la schizofrenia e l’autolesionismo.
I farmaci psicotropi, inoltre, possono alterare la termoregolazione. Un sesto degli americani assume questi farmaci, e non tutti vengono informati del maggiore rischio legato alle temperature elevate.
Depressione estiva: un disturbo poco conosciuto
Siamo abituati ad associare la depressione alla stagione invernale, ma anche l’estate può diventare un nemico invisibile. La “depressione estiva”, ancora poco studiata, si manifesta con insonnia, perdita di peso e isolamento sociale. Secondo la psicologa clinica Kelly Rohan, potrebbe esserci una disfunzione nei neurotrasmettitori come dopamina e serotonina, coinvolti sia nella regolazione dell’umore che nella risposta al calore. Le strategie terapeutiche sono simili a quelle per il disturbo depressivo maggiore, ma è fondamentale riconoscere i segnali per tempo, specialmente nei mesi più caldi.
Impulsività e aggressività: quando il caldo esaspera i comportamenti
Il caldo ci rende più impulsivi, meno lucidi, più litigiosi. Un esperimento svolto in California e Nairobi ha dimostrato che l’esposizione a temperature elevate aumenta la probabilità di comportamenti distruttivi gratuiti. Un altro studio, condotto in 28 città americane, ha rilevato un aumento di furti, aggressioni e omicidi nei giorni insolitamente caldi, persino in inverno.
Il calore, insomma, non agisce solo sul corpo: altera la percezione delle intenzioni altrui e può innescare reazioni aggressive anche in situazioni ambigue. In un ambiente surriscaldato è più facile interpretare un comportamento neutro come una provocazione.
I più vulnerabili: anziani, bambini e persone senza dimora
Gli anziani sono tra i più esposti agli effetti psichici del caldo. Uno studio australiano ha evidenziato che ogni aumento di 1°C nella temperatura ambientale si associa a un incremento del 2,2% nella mortalità legata a disturbi mentali. Anche i bambini e gli adolescenti mostrano una maggiore suscettibilità, con rischi più alti per lo sviluppo del cervello.
Le persone senza dimora, spesso con diagnosi psichiatriche pregresse, non hanno possibilità di proteggersi. E chi vive in zone urbane densamente popolate e senza verde è soggetto all’“effetto isola di calore”, che amplifica l’esposizione. Non a caso, gli ospedali di quartieri poveri registrano fino a 5 volte più casi di malesseri legati al caldo rispetto ad altri.
Il caldo danneggia anche l’apprendimento
Non è solo la salute mentale degli adulti a essere in pericolo. Il caldo ha un impatto misurabile anche sulle capacità cognitive dei ragazzi. In uno studio su studenti universitari a Boston, chi viveva in edifici senza aria condizionata impiegava il 13% di tempo in più per completare compiti cognitivi. Un’analisi su larga scala in 58 paesi ha mostrato che ogni giorno scolastico sopra i 27°C corrisponde a un calo nei risultati dei test, soprattutto nelle scuole a basso reddito.
Parliamo di Omeopatia
Nei periodi di caldo intenso, alcuni pazienti riportano sintomi come insonnia, nervosismo, irritabilità o apatia. Sebbene non esista un rimedio omeopatico “contro il caldo”, in Omeopatia si considerano i sintomi individuali e il modo in cui il paziente reagisce al calore. Rimedi come Glonoinum, Belladonna o Natrum muriaticum possono essere considerati nei casi più acuti, ma solo un omeopata esperto può indicare il rimedio adatto in base alla totalità dei sintomi e alla costituzione individuale.
Dobbiamo agire ora
L’effetto del cambiamento climatico sulla salute mentale non è una minaccia futura: è una realtà presente. E, come avvertono i ricercatori, se non conosciamo a fondo questi effetti, sarà difficile proteggere la popolazione. Serve più ricerca, più consapevolezza, ma anche più giustizia sociale e ambientale.
Non possiamo cambiare il clima da un giorno all’altro, ma possiamo cambiare il modo in cui costruiamo le città, distribuiamo le risorse e proteggiamo le persone più fragili. Perché la salute mentale, come quella fisica, ha bisogno di ombra, di sollievo, di cure. Anche (e soprattutto) quando il termometro impazzisce.
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