Humberto Maturana: Autopoiesi, Cognizione, Amore

18 Luglio, 2023
Tempo di lettura: 5 minuti

Scrive il prefatore (R. S. Cohen) della prima edizione in lingua inglese (1979) di Autopoiesi e cognizione, noto libro del biologo cileno Humberto Maturana (1928-2021): “Questa è un’opera coraggiosa, brillante, provocatoria e intrigante.”

Autopoiesi e cognizione

Il concetto di autopoiesi riconosce nel vivente un sistema complesso ed autonomo, e nella cognizione un fenomeno biologico. “I sistemi viventi sono sistemi cognitivi e vivere come processo è un processo cognitivo”. La vita è conoscenza, ed è un sapere di sapere.

Docente di Biologia per studenti di Medicina, Maturana si propose il compito di definire il vivente come sistema complesso autonomo che crea e produce se stesso, di cui perciò l’autoreferenzialità e la ricorsività siano una caratteristica fondamentale.

Anche nello studio della percezione, il modello epistemologico di una realtà oggettiva indipendente sembrava dover essere messo in discussione. Sembrava miglior approccio correlare l’attività della retina (delle rane e dei piccioni nei primi studi di Maturana) più che con gli stimoli fisici esterni all’organismo, con l’esperienza invece del colore del soggetto.

“In altre parole, il nuovo approccio ci richiedeva di trattare seriamente l’attività del sistema nervoso come determinata dal sistema nervoso stesso, e non dal mondo esterno; così il mondo esterno doveva avere soltanto un ruolo di propulsore dell’inizio dell’attività determinata dall’interno del sistema nervoso”.

Apparentemente non è possibile alcuna distinzione tra percezione ed allucinazione. La domanda sull’acquisizione di informazioni dall’ambiente va dunque riformulata in altri termini: “Come succede che l’organismo abbia la struttura che gli permette di operare adeguatamente nel medium in cui esiste?”. “Una domanda semantica doveva venir cambiata in una domanda strutturale”.

Don Chisciotte, la praxis e la poiesis

L’autoreferenza manda in loop un enunciato logico e lo rende indecidibile, come nel Paradosso del Mentitore: Un Cretese dice che tutti i Cretesi mentono. Ma l’autopoiesi è invece biologicamente la struttura stessa della cognizione. Il termine poiesi fu suggerito a Maturana da un suo amico esperto di letteratura spagnola, che aveva teorizzato come Don Chisciotte avesse scelto la praxis, l’azione delle armi (contro i mulini a vento), in luogo della poiesis, la consapevolezza che è creazione e che è poesia.

L’acquisizione di questo principio Maturana la racconta come la sua via “verso un’esperienza trascendentale: verso la scoperta che la materia, parlando metaforicamente, è la creazione dello spirito… e che lo spirito è la creazione della materia che esso crea”. “Questo non è un paradosso, ma è l’espressione della nostra esistenza in un dominio di cognizione nel quale il contenuto della cognizione è la stessa cognizione.”

“È la circolarità della sua organizzazione che rende un sistema vivente un’unità di interazioni, ed è questa circolarità che esso deve mantenere per rimanere un sistema vivente e per conservare la sua identità attraverso differenti interazioni”. La dinamicità delle relazioni con l’ambiente dipende dalla stabilità della sua struttura.

“La riproduzione e l’evoluzione non sono essenziali per l’organizzazione vivente, ma sono state essenziali per la trasformazione storica dei domini cognitivi dei sistemi viventi sulla terra”. Il sistema nervoso è, per la sua capacità di creare relazioni pure, il mediatore di questa evoluzione storica delle esperienze possibili. “L’intera architettura del cervello è geneticamente determinata ed è stata raggiunta attraverso l’evoluzione”. Da questa evoluzione biologica dipendono il linguaggio ed il pensiero. Anzi: “Il comportamento linguistico è un processo storico di orientamento continuo”.

L’essere è relazione ricorsiva

La distinzione tra relazioni generate esternamente ed internamente è meno importante della capacità della cognizione di formulare, attraverso la ripetizione e la previsione di uguali relazioni, un pensiero astratto. Che diviene una predisposizione fondamentale. “Vi è un sistema innato di correlazioni tra certi stati delle superfici ricettrici ed effettrici”. L’apprendimento deriva dal passato “come risultato dell’effettivo comportarsi dell’organismo subordinato al mantenimento della sua circolarità basilare”. Le interazioni utili sono quelle nelle quali il sistema vivente “può entrare senza perdere la sua identità”.

L’analisi biologica della cognizione che Maturana fa si intreccia anche con la grammatica generativa di Chomsky. “Il linguaggio naturale è necessariamente generativo perché risulta dall’applicazione ricorsiva della stessa operazione (come processo neurofisiologico) sui risultati di questa applicazione”. Il linguaggio è autogenerativo in quanto autoreferenziale. “Il dominio del discorso è un dominio chiuso, e non è possibile uscirne attraverso il discorso”. Il metalinguaggio non può che rimandare al vivente stesso.

L’autocoscienza ed il linguaggio sono autonome proprietà emergenti dal contesto neurofisiologico.

Autopoiesi e società

L’estensione peraltro del modello autopoietico alle società, dimostra il loro carattere naturalmente conservativo. “La stabilizzazione della condotta umana comporta sempre una restrizione di creatività attraverso una restrizione delle possibili interazioni degli esseri umani individuali che sono al di fuori di quelle prescritte dalla società che essi integrano”. L’esito estremo sarebbe il totalitarismo, al cui interno non ci sarebbe altra comunicazione possibile che funzionale.

“Ogni altro corso richiede una scelta etica”. Le società tendono ad essere chiuse, è una scelta etica considerarle aperte. Occorre considerare alcune particolari esperienze che esulano dalla struttura chiusa di una società: “l’amore è una di queste esperienze”. “Una società totalitaria assoluta deve negare l’amore come esperienza individuale perché l’amore, prima o poi, conduce ad una valutazione etica della società che integra l’amato”. Senza amore, una società è distopica. Una società che non escluda l’amore è anarchica. “Una tale società è nella sua essenza una società anarchica, una società fatta per e da osservatori che non rinunzierebbero alla loro condizione di osservatori in quanto loro richiedono solamente libertà sociale e mutuo rispetto”.

“L’uomo è un sistema autonomo deterministico e relativistico autoreferente la cui vita acquisisce la sua peculiare dimensione attraverso l’autocoscienza”. Nondimeno: “Etica e moralità hanno origine in quanto commenti che egli fa sul suo comportamento attraverso l’auto osservazione”.

“Il compito inevitabile dell’uomo come animale autocosciente, che può essere un osservatore dei suoi propri processi cognitivi, è di scegliere esplicitamente una cornice di riferimento per il suo sistema di valori.” Per quanto l’uomo possa evitarlo, ricorrendo a Dio o auto ingannandosi mediante la ragione stessa, all’uomo resta il compito di un atto di scelta, sia essa etica ovvero estetica, che metta in gioco i suoi valori ovvero i suoi desideri.

Emozioni e linguaggio in educazione e politica

Il riscatto delle emozioni dalla deriva cui la ragione vorrebbe costringerle, è un tema caro a Maturana, testimoniato da un libro scritto insieme alla collega Ximena Dàvila, Emozioni e linguaggio in educazione e politica. “Tutto il nostro vivere come esseri umani è in quanto tale politico, perché genera mondi, e i mondi che generiamo con il nostro vivere e convivere nascono dalle emozioni che fondano le risposte consapevoli o inconsapevoli che forniamo a tali domande.”

E Maturana non si esime da una critica politica al valore della competizione che scaturisce dalle ragioni del libero mercato. “La competizione non è né può essere sana, perché si costituisce sulla negazione dell’altro.”

Il punto cruciale è di nuovo il rapporto tra ragioni ed emozioni. “Sostenere che la ragione caratterizza l’essere umano è un paraocchi, e lo è perché ci lascia ciechi di fronte all’emozione, che viene sminuita come qualcosa di animalesco o come qualcosa che nega il razionale.”

Nelle nostre decisioni c’è un fondamento emotivo, che esula dalla funzionalità razionale. “L’umano si costituisce nel legame reciproco tra emozionale e razionale”.  Il fondamento emozionale del razionale è la sua condizione di possibilità.

Il linguaggio è un ambito di coordinazioni comportamentali consensuali, scaturisce dalla conversazione e quindi dal piacere della convivenza, in particolare quella dedicata all’allevamento dei figli. Anche se, una volta sorto, possiamo usarlo per aggredire.

“L’amore è l’emozione che costituisce quell’ambito di azioni nel quale le nostre interazioni ricorrenti con l’altro rendono l’altro un altro legittimo nella convivenza.” “Noi esseri umani nasciamo nell’amore e dall’amore dipendiamo.”

“In verità, direi che il 99 per cento delle malattie umane ha a che vedere con la negazione dell’amore.” L’educazione ha invece a che fare con la trasmissione dell’amore. “Io voglio un mondo nel quale i miei figli crescano come persone che si accettano e si rispettano, accettando e rispettando gli altri in uno spazio di convivenza nel quale gli altri li accettano e li rispettano, perché accettano e rispettano se stessi.”

Ricollegare tra loro il linguaggio e le emozioni è una questione, del resto, che riguarda sia l’educazione che la politica. “L’adolescente moderno impara valori, virtù, che deve rispettare, ma vive in un mondo adulto che li nega.”

L’ecologia è ciò che può collegare educazione e politica. “Voglio un mondo nel quale si rispetti la natura che ci alimenta, un mondo nel quale si restituisca quello che la natura ci presta per vivere.”

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