Si può essere macrocomprensivi e microincisivi nella nostra personale navigazione sulla Nave Spaziale Terra. Al bivio tra Oblio ed Utopia, è possibile essere ottimisti sulla possibilità di fare di più con meno?
Architetto, ingegnere, fisico, esperto di cibernetica, filosofo, inventore, designer, conduttore televisivo, Richard Buckminster Fuller (Milton 1895, Los Angeles 1983) ha sempre ecletticamente lavorato su una rivoluzione progettuale, sostenendo che fosse molto più facile “modificare il contesto piuttosto che tentare di modificare le persone”.
Manuale operativo per Nave Spaziale Terra esce nel 1969, già allora l’autore potendo individuare un tempo critico che richieda scelte sagge ed efficienti comportamenti. E’ una sua predisposizione quella di saper guardare al futuro anticipando le sinergie e le tendenze in atto.
Manuale operativo per Nave Spaziale Terra
La scienza ha oggi dimostrato che esistono abbastanza risorse per tutti. Continuare ad orientare le nostre decisioni in termini di penuria e di iperspecializzazione, è un errore che può essere corretto. Anzi l’estinzione di una specie si dimostra proprio come la conseguenza di un’eccessiva specializzazione, a cui viene sacrificata una più generale adattabilità.
Ora che le funzioni di superspecializzazione possono essere rilevate dai computer, l’uomo può ritrovare il suo genio universale, la sua attitudine ad una comprensione globale della realtà.
“Ogni specialista si rese all’improvviso conto di essere interessato allo stesso modo ad atomi, molecole e cellule. E scoprì che non esisteva una vera linea di separazione tra i rispettivi interessi.” Ciò avvenne in particolare nel corso della Seconda Guerra Mondiale. “Fu così che gli esseri umani, dopo essersi volontariamente specializzati, furono involontariamente ricondotti alle proprie innate capacità onnicomprensive.”
L’intelligenza umana è un elemento importante per la navigazione della Nave Spaziale Terra. Un elemento che si è sviluppato proprio a partire dal fatto che il cucciolo uomo è più imberbe degli altri animali, e che non dovrebbe peraltro andare a detrimento del resto della natura.
Teoria generale dei sistemi
Quale è la nostra attuale capacità di comprendere l’universo? “Il nostro innocente nutrimento – un sostentamento basato sullo schema tentativo-errore – è esaurito. Ci troviamo di fronte a una relazione completamente nuova con Universo.” Dobbiamo andare oltre i riflessi condizionati del passato. “Iniziamo con il respingere il ruolo dello specialista che gestisce solo alcune parti. Diventando onnicomprensivi, anziché limitanti.”
Come possiamo pensare in termini di totalità? “Uno degli strumenti moderni più utili allo scopo è la cosiddetta teoria generale dei sistemi.”
Fuller si affida ad una sua eclettica epistemologia. “Universo nella sua totalità, inclusi i suoi comportamenti e aspetti fisici e metafisici, è scientificamente definibile.” “Universo è l’insieme di tutta l’esperienza consapevolmente appresa e comunicata che l’umanità ha delle successioni di eventi, non simultanei, non identici e solo parzialmente sovrapposti, sempre complementari, misurabili e non misurabili, sempre omnitrasformanti .”
Universo è come una sceneggiatura che si riscrive continuamente. Al suo interno noi possiamo costruire processi binari di eliminazione delle irrilevanze. Ai fini non della scomposizione di Universo nelle sue parti, ma della comprensione delle sue rilevanti sinergie.
Sinergia
Fuller ostenta le sue idee visionarie, come quella secondo cui il massimo di democrazia dovrebbe comportare il massimo della comprensione delle connessioni di cui facciamo parte. “La vera democrazia scopre con sperimentazione paziente e riconoscimento unanime ciò che le leggi di Natura e di Universo possono significare per il supporto fisico e la soddisfazione metafisica della funzione dell’intelletto umano in Universo stesso.”
Dalla constatazione che ciò che è essenziale è la sinergia, Fuller passa a spericolati proclami. “Siamo oggi testimoni della vittoria della mente sulla materia e della fuga dell’umanità dai vincoli del suo identificarsi soltanto con un qualche luogo sovranizzato e geograficamente circoscritto.”
Il discorso sulla sinergia volge dunque in una quasi sconcertante utopia. “Quando tutti godranno della globalità della Terra, nessun essere umano ostacolerà né si approfitterà di un altro. Gli esseri umani saranno liberi: potranno investire il 99,9 per cento delle ore di veglia a loro totale discrezione; non lotteranno per la sopravvivenza in una logica di «io» contro «tu», e saranno quindi capaci di fidarsi l’uno dell’altro e di collaborare spontaneamente in modo logico.”
L’uomo è stato selezionato da Universo per inventare in modo intelligente, per aumentare la sinergia, per fare più con meno.
L’ingenuità delle proposte che Fuller scrisse alla fine degli anni Sessanta lascia increduli. “Per trarre profitto dalla favolosa magnitudine di vera ricchezza che attende di essere utilizzata in modo intelligente dall’umanità e per sbloccare il rinvio dell’automazione voluto dalle organizzazioni dei lavoratori, dobbiamo dare a ciascun essere umano che è o diviene disoccupato una borsa di studio a vita in ricerca e sviluppo o anche soltanto per l’attività di pensare”. È l’insensatezza ed il realismo al tempo stesso di una radicale utopia.
“Gli umani devono avere il coraggio di pensare sinceramente e di agire di conseguenza”. Meglio del reddito di cittadinanza: una borsa di studio universale in ricerca e sviluppo. Sbalorditivo elogio del progresso della conoscenza e della tecnologia, come ciò che ci possa catapultare tutti nel migliore dei mondi possibili.
“Stiamo per iniziare a emancipare gli esseri umani dal loro ruolo di macchine di muscolo e riflesso.” Le facoltà mentali e intuitive dell’uomo sono la sua ricchezza. Sarà allora naturale porre fine allo sfruttamento miope e debilitante dei combustibili fossili e dell’energia atomica, verso nuove forme intelligenti di sinergia.
Occorre perciò essere consapevoli di un enorme compito educativo. Il successo sarà per tutti o per nessuno.
Non può non far sorridere, ma ricevendone ancora una ventata di freschezza, rileggere quello che Fuller scrisse. “Tornando ancora una volta nel nostro omniconfuso presente, ci rendiamo conto che la riorganizzazione del sistema di contabilità economica dell’umanità e la realizzazione della capacità d’integrazione dell’intera società planetaria, unite all’enorme memoria e all’alta velocità di calcolo del computer, sono le primissime condizioni che dobbiamo creare per fare del nostro veicolo spaziale Terra un’operazione umana di successo.”
Le obiezioni che lui stesso si pone aumentano stupore, ma anche ilarità il modo in cui pensa di risolverle. “Potreste, in modo molto opportuno, volermi domandare come risolveremo il sempre più pressante e pericoloso problema dei dogmi politici e ideologici opposti a livello mondiale. Rispondo che sarà risolto dal computer.”
Quel che resta è un suggestivo invito alle intelligenze di tutto il mondo ad unirsi. “Così, pianificatori, architetti e ingegneri, prendete l’iniziativa. Mettetevi al lavoro e, soprattutto, cooperate, non ostacolatevi gli uni con gli altri e non cercate il guadagno a scapito di altri. Qualsiasi successo raggiunto in questa situazione squilibrata sarà sempre più di breve durata. Queste sono le regole sinergetiche che l’evoluzione sta utilizzando e che sta cercando di spiegarci. Non sono leggi umane. Sono le leggi infinitamente compiacenti dell’integrità intellettuale che governa Universo.”
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