Il dolore per definizione è una sensazione di sofferenza che può riguardare sia la sfera fisica che quella emotiva; nel primo caso sono coinvolti una serie di recettori sensitivi che sono diffusi in ogni organo ed apparato del corpo. Il dolore viene percepito anche da animali che sono considerati semplici e posti molto in basso nella scala biologica, come ad esempio insetti, crostacei e perfino animali invertebrati come alcuni vermi.
Il dolore oltre ad essere un sintomo di numerose condizioni patologiche, sia a livello fisico che mentale, quando diviene cronico si trasforma in una vera e propria patologia che impatta gravemente sulla qualità di vita di chi lo sperimenta. Numerosi sono i presidi ed i farmaci per combatterlo, sia naturali che di sintesi, ma vi è una disciplina medica in particolare che sembra essere stata ideata per combatterlo e questa è l’agopuntura tradizionale cinese. L’agopuntura infatti, dai tempi nei quali è stata ideata, è sempre stata utilizzata in occidente soprattutto per la terapia del dolore, anche se è in grado di ripristinare l’equilibrio dell’organismo come altre medicine energetiche, e pertanto risolvere anche condizioni patologiche non associate a dolore. Anche per i nostri animali l’agopuntura si rivela essere una scelta terapeutica molto utile e scevra da effetti collaterali. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Cos’è l’agopuntra tradizionale cinese?
L’agopuntura fa parte delle discipline della Medicina Tradizione Cinese (MTC). Tra queste vi sono anche Ginnastica Funzionale, Dietologia, Fitoterapia, Tuina (o Massaggio Cinese), Moxibustione.
L’agopuntura ha radici antichissime: vi sono testimonianze del suo utilizzo addirittura dall’era neolitica, anche se le informazioni più attendibili sul suo utilizzo in Cina risalgono al II secolo a.C., mentre fu importata in Europa intorno al XVI secolo a mezzo dei coloni e missionari portoghesi. È la più conosciuta ed utilizzata in medicina umana e tra le discipline della MTC è sicuramente quella più diffusa in medicina veterinaria.
Consiste nell’infissione di piccolissimi aghi in determinati punti del corpo che prendono il nome di agopunti e questi si trovano lungo un percorso energetico che percorre tutto il copro degli esseri viventi, sia umani che di altre specie animali, che vengono detti meridiani. L’energia vitale, detta Qi, scorre lungo i meridiani e proviene dagli organi interni e pertanto, trattando con gli aghi gli agopunti che si trovano sui meridiani, si ha un’azione anche a livello di organi interni. Questo si rende necessario quando per ragioni patologiche l’energia vitale non circola più con regolarità nell’organismo.
Trattando gli agopunti e stimolandoli con l’infissione degli aghi, l’agopuntore veterinario va fisicamente a riequilibrare l’energia vitale, liberando il suo paziente dalla malattia e quindi dal dolore. Per ottenere questi risultati ovviamente il medico veterinario deve essere esperto in questa disciplina ed aver frequentato scuole teorico-pratiche della durata di diversi anni.
Oltre a trattare animali che hanno un disequilibrio, l’agopuntura serve anche a tenere in salute gli animali già di per sé sani, prevendendo malattie e promuovendo la salute globale dei pazienti.
Agopuntura e dolore cronico: unica indicazione?
Normalmente si pensa di inviare un paziente Pet dall’agopuntore veterinario quando c’è una patologia che causa dolore, ed i casi più frequenti per i quali si contatta un agopuntore veterinario sono quelli che riguardano condizioni patologiche a carico delle articolazioni e della colonna vertebrale. Si sfrutta infatti il potere antalgico di questa antica disciplina medica quando altre terapie non hanno sortito gli effetti sperati, o peggio, se hanno causato effetti collaterali ed avversi.
In realtà dall’agopuntore veterinario si può andare per una serie di evenienze morbose tra le più disparate: da problemi neurologici, a disturbi metabolici e perfino per malattie infettive o disordini del sistema immunitario che provocano allergie e malattie autoimmunitarie. Essendo l’agopuntura infatti uno degli strumenti terapeutici della MTC, va considerata come una vera e propria strategia che fa parte di un approccio multimodale.
Durante la visita di MTC l’agopuntore rileva alcune alterazioni dell’energia vitale che possono essere anche sfuggite al clinico curante. Questo grazie al fatto che la visita di MTC differisce da quella classica occidentale e tende a far emergere alcuni segnali particolari che indicano determinate patologie. Molti pazienti inviati per problemi osteoarticolari cronici ricevono infatti una diagnosi “cinese” di patologa a carico di altri organi ed apparati, e dalla preziosa collaborazione tra medico veterinario curante e medico veterinario agopuntore si riesce a prendersi cura del paziente a 360 gradi.
Applicare quindi l’agopuntura soltanto alle sindromi dolorifiche croniche sarebbe davvero uno spreco! Ma di fatto questo non accade perché l’agopuntore veterinario, anche se coinvolto nella cura di un paziente solo per un problema di artrosi, potrebbe trattarlo anche per altri disturbi.
Come altre medicine energetiche, quale ad esempio l’omeopatia, l’agopuntura mira a riequilibrare l’organismo in toto, lavorando su più piani, fino a ripristinare l’omeostasi generale. Tuttavia la maggior parte dei lavori scientifici conosciuti si concentra solo sul trattamento del dolore effettuato con agopuntura, probabilmente perché effettivamente il meccanismo d’azione ed i risultati sono molto rapidi sul dolore. La realtà è che quado il terapeuta è preparato l’agopuntura sarà rapida anche in numerosi altri ambiti, come ad esempio i disturbi neurologici, l’incontinenza urinaria, malattie infettive e tante altre condizioni.
Come agisce l’agopuntura sul dolore degli animali?
Sia per gli animali che per gli esseri umani l’azione dell’agopuntura si esplica mediante diversi meccanismi d’azione; gli agopunti sono aree dense di terminazioni nervose, oltre che riccamente vascolarizzate e dotate di un fitto sistema linfatico. Quando vengono stimolati si assiste al rilascio in sede locale di una serie di mediatori biochimici tipici dell’infiammazione, nonché di sostanze vasoattive che contribuiscono a migliorare la perfusione locale e favoriscono il miorilassamento. A livello sistemico poi quando vi è la stimolazione degli agopunti si ha una stimolazione di alcune aree del Sistema Nervoso dette fasci spino-talamici, ovvero dei veri e propri percorsi sensoriali, che dal midollo spinale convogliano informazioni all’encefalo; a questa stimolazione segue un immediato rilascio di endorfine, potenti antidolorifici naturali.
Le conseguenze di stimolazione ed attivazione di questo delicato sistema endogeno sono quindi l’inibizione del dolore, e diverse azioni regolatrici su riflessi somato-viscerali, la regolazione di diversi sistemi complessi come il sistema nervoso autonomo, il sistema immunitario, il sistema endocrino. Oltre a queste azioni si assiste ad una più rapida guarigione dei tessuti, e quindi ad un notevole miglioramento della qualità di vita del paziente, anche quando affetto da patologie croniche.
In numerosi lavori si è analizzato l’effetto dell’agopuntura, specialmente nel trattamento del dolore cronico, ed in particolare in una importante meta-analisi pubblicata su “The Journal of pain” nel 2018, vi è stata la conferma che l’agopuntura ha un effetto clinicamente rilevante e persistente sul dolore cronico, non completamente spiegato dall’effetto placebo. Inviare i pazienti presso un agopuntore veterinario è quindi una pratica ragionevole oltre che prudente. I trattamenti di agopuntura infatti non interagiscono con terapie convenzionali in maniera negativa e spesso potenziano l’effetto di quelle non convenzionali.
Se un animale quindi è in trattamento con farmaci allopatici o con omeopatia può tranquillamente affiancare i trattamenti alle sedute di agopuntura in quanto i diversi trattamenti non vanno in conflitto ed anzi, per quanto concerne altre terapie energetiche come l’omeopatia, possono addirittura potenziarsi l’un l’altra con effetti positivi sulla salute del paziente.
L’agopuntura ha effetti collaterali o rischi?
La risposta è no in quanto durante le sedute di agopuntura non vengono utilizzati farmaci di sintesi né vengono somministrate sostanze; le sedute consistono soltanto nell’applicazione di aghi molto sottili che non possono quindi causare infezioni al paziente, in quanto monouso e sterilizzati, né reazioni dolorifiche. L’unico effetto collaterale può essere legato al terapeuta: se questo non è esperto può infatti stimolare dei meridiani sbagliati e pertanto si rischia di non trattare la patologia in atto peggiorando le condizioni cliniche dei nostri amici a quattro zampe.
Se volete affidare il vostro amico con la coda ad un agopuntore veterinario esperto e competente, consultate gli elenchi che si trovano in società specialistiche accreditate di agopuntura, come ad esempio la S.I.A.V. (Società Italiana di Agopuntura Veterinaria). Come sempre per la salute dei nostri Pet il fai da te o le terapie improvvisate non sono consigliabili e si rischia soltanto di perdere tempo e denaro.
Se pensi che il tuo amico a quattro zampe possa beneficiare di trattamenti agopunturali, parlane col tuo veterinario curante oppure rivolgiti a società scientifiche serie ed accreditate che sapranno sicuramente fornirti i recapiti di un veterinario esperto in questa antica e preziosa disciplina.
BIBLIOGRAFIA
Agopuntura: efficacia e sicurezza
https://www.nccih.nih.gov/health/acupuncture-effectiveness-and-safety
Impact 2014 Terapia del dolore e agopuntura
Effetti antinfiammatori dell’agopuntura nel punto ST36: una revisione della letteratura negli studi sugli animali
https://www.frontiersin.org/journals/immunology/articles/10.3389/fimmu.2021.813748/full








