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Trombosi: perché del rischio della pillola nessuno parla
15 Aprile, 2021

Trombosi: perché del rischio della pillola nessuno parla

RedazioneRedazione
Ma i numeri, che nessuno pIù mette in discussione, sono più alti e drammatici di quelli del vaccino

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Ormai in Italia è psicosi per i casi di trombosi legati ai vaccini. In principio era AstraZeneca, ma ora il caso si è allargato al vaccino di Johnson&Johnson. E potrebbe presto investire gli altri due vaccini al momento disponibili, quello Pfizer e quello Moderna. La stessa EMA è sembrata titubare sulla vicenda. Se in un primo momento aveva categoricamente escluso il legame, ora comincia a usare formule decisamente più possibiliste. In una tale nebbia, non ci sentiamo nella posizione giusta per dare giudizi tranchant. Gli organi preposti faranno le verifiche del caso e ci diranno se preoccuparci o meno. Un paragone, però, possiamo sicuramente farlo.

Trombosi: perché del rischio della pillola nessuno parla

Per il vaccino Astrazeneca l’EMA ha revisionato 86 casi (18 decessi) su un totale di 25 milioni di persone vaccinate. Si tratta dello 0,000344%. C’è un farmaco, attualmente in commercio e di larghissimo uso, che ha numeri ben più alti. Eppure nessuno sembra preoccuparsene, al punto che è somministrato anche alle minorenni. Si tratta, l’avrete capito, della pillola anticoncezionale, una vera bomba ormonale in grado di scombussolare profondamente il normale equilibrio del corpo, provocando gravi danni di lungo periodo.

I casi legati alla contraccezione 100 volte di più che per il vaccino

La controindicazione più nota, e ormai non più messa in discussione dagli esperti, è anche in questo caso la correlazione con eventi trombotici. Solo che per la pillola anticoncezionale si parla di un range tra i 5 e i 12 casi ogni 10mila donne (tra lo 0,05 e lo 0,12%), laddove il rischio per le donne che non ricorrono alla contraccezione ormonale è di 2 ogni 10mila (0,02%). L’ampiezza della fascia di rischio è data dal tipo di ormoni contenuti nella pillola: quello meno rischioso sembra essere il levonorgestrel, mentre quelli più rischiosi etonorgestrel o norelgestromina.

Alcuni ormoni molto più dannosi di altri

E, fin qui, abbiamo parlato solo delle pillole, ossia dei contraccettivi orali. Perché secondo alcune ricerche quelli di natura diversa, come i cerotti, potrebbero essere ancora più rischiosi, e di molto. In questa ricerca danese riportata dall’AIFA, il rischio di trombosi per le donne che ricorrono al cerotto anticoncezionale sale a 9,7 per 10mila/anno. Quello per l’uso dell’anello vaginale appena al di sotto, del 7,8 per 10mila.

Non giochiamo coi delicati equilibri del nostro organismo

Ma, permetteteci di dirlo, il rischio della contraccezione ormonale non è solo quello racchiuso in questa lunga fila di numeri. Perché è da una prospettiva più ampia che dobbiamo guardare al fenomeno. Il ricorso agli ormoni incide sul nostro equilibrio in tantissimi modi, così tanti da rendere perfino difficile un elenco puntuale. L’umore, la libido, la circolazione. Non dobbiamo dimenticare che la nostra Salute è fondata su un delicatissimo bilanciamento di fattori, dei quali anche i nostri migliori esperti capiscono solo una piccola parte. Distruggere questo equilibrio equivale a distruggere noi stessi.

LEGGI ANCHE: Trombosi, trombofilia e mutazioni MTHFR

8 commenti

  • Da profano mi piacerebbe sapere i numeri delle morti per trombosi causate dalla pillola anticoncezionale. Perché pare che riguardo al COVID qualche evento ci sia stato.
    Quello che voglio dire, sempre da profano, è che non tutte le trombosi hanno la stessa gravità ed effetti letali e stabilire le proporzioni sarebbe necessario per una corretta informazione.

  • Simona Brucoli

    In entrambi i casi si tratta di percentuali basse.
    Siamo 7 miliardi, che facciamo figlia o come conigli!?

    • Crediamo che l’uomo abbia intelligenza sufficiente per trovare modi di controllare le nascite che non provochino gravi effetti iatrogeni.

  • Non dimentichiamo che spesso la pillola è presa a scopo terapeutico…vedi endometriosi. Ad oggi mi dicono non esistano alternative di cura o prevenzione…sbaglio?

    • Certamente se consideriamo il paradigma biomedico “ufficiale”, molto spesso (quasi sempre) l’intervento terapeutico si riduce a pochi farmaci, spesso con effetti iatrogeni importanti, o chirurgia. Per questo motivo cerchiamo di fare informazione su altri approcci delle Medicine della Persona che spesso possono aiutare, complementare o sostituire. Gli interventi possono essere molteplici, qui un esempio

  • Diciamo che però la pillola anticoncezionale ha una grande utilità per evitare gravidanze indesiderate. Soprattutto alle più giovani. Sarebbe bello che ci fossero studi ulteriori per trovare un anticoncezionale meno dannoso!

  • Buongiorno,
    volevo fare una domanda sulla frase “100 volte di più che per il vaccino”.
    Come fate a fare un’affermazione del genere se gli effetti collaterali di questi vaccini (quindi, in termini numerici, anche del rischio trombosi) non sono stati studiati con le normali procedure di validazione di un vaccino o di un farmaco?
    Inoltre tenete presente che questi vaccini saranno utilizzati su un numero di soggetti probabilmente 100 volte superiori a quello degli “utilizzatori” della pillola anticoncezionale, quindi la ripercussione potrebbe essere ben diversa.
    Se siete degli scienziati, mi aspetto posizioni e risposte rigorose. Altrimenti si tratta di disinformazione.
    Grazie

    • Questo è il rischio delle “posizioni scientifiche rigorose”. Come diceva un grande economista “Se torturi i numeri abbastanza a lungo, ti confesseranno ogni cosa”. Il nostro intento era semplicemente quello di evidenziare i danni di un farmaco che viene spesso prescritto e utilizzato a “cuor leggero” senza tener conto dei danni sistemici alla salute che provoca. Ricordiamoci che la pillola anticoncezionale, oltre al rischio di trombosi, altera la naturale funzione degli ormoni nella donna. Abbiamo semplicemente preso i dati ora a disposizione e li abbiamo comparati, ma comunque ben consapevoli che non è una rappresentazione definitiva della realtà, che è da osservare sia nella sua individualità che nel suo aspetto sistemico.

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