Redazione

Il Covid-19 è una malattia stagionale?

Uno studio del MIT potrebbe aver spiegato la discrepanza di dati tra Paesi con climi diversi
8 Settembre, 2021
Tempo di lettura: 2 minuti

Con la fine della bella stagione e l’avvicinarsi dell’autunno la grande domanda torna all’ordine del giorno: il Covid-19 è una malattia stagionale? La questione è piuttosto dibattuta, e vanta sostenitori illustri per l’una e per l’altra tesi. Questo perché, nonostante i tanti studi condotti finora, gli scienziati non sono riusciti a raggiungere risultati conclusivi. Se per altri virus respiratori umani quali l’influenza la correlazione con i fattori atmosferici è data per certa già da tempo, Il Coronavirus Sars-Cov-2 pare comportarsi in modo molto più ambiguo.

Il Covid-19 è una malattia stagionale?

Per quanto riguarda l’Italia, ad esempio, la stagionalità pare evidente. Quest’anno, ad esempio, siamo passati dagli oltre 35mila casi di novembre ai circa 700 di fine giugno. Nel resto del mondo, però, la curva delle infezioni non sembra aver seguito lo stesso andamento. E, del resto, paesi comunemente associati a climi caldi quali Brasile e India sono stati, in momenti diversi, colpiti molto duramente. Come spiegare questa discrepanza di dati tra diverse regioni del mondo?

Da uno studio del MIT arriva qualche indizio

Fin dall’inizio della pandemia, le variabili che gli scienziati hanno preso in considerazione sono state sostanzialmente due: livelli di ultravioletti in grado di disattivare il virus e tasso di umidità. Per questo un team di scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha confrontato i tassi di contagio da coronavirus tra marzo 2020 e marzo 2021 di cinque paesi – Canada, Germania, India, Etiopia e Cile – con la temperatura media giornaliera, l’umidità, le radiazioni ultraviolette e la capacità di asciugatura dell’aria.

Capire il Sars-Cov-2 per sconfiggerlo

I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista GeoHealth, potrebbero aver spiegato il motivo di un comportamento del virus così differente. Nei paesi con clima temperato, infatti, il Covid-19 ha raggiunto il picco durante i mesi invernali, quando la temperatura e l’umidità erano basse. In quelli con clima tropicale, invece, i casi hanno raggiunto il picco durante i monsoni estivi, quando l’umidità era alta. Ma, dal momento che umidità e luce solare sono correlate in maniera differente a seconda della fascia geografica, i dati risultavano solo in apparenza contraddittori. Ciò che è certo è che sole splendente e rapida evaporazione portano una diminuzione dei tassi di coronavirus, mentre i cieli nuvolosi e l’evaporazione lenta sembrano favorire la diffusione del virus.

Anticipare la stagionalità del Covid-19 sarà importante per contrastarne la diffusione. Ma la stagionalità è solo uno dei fattori, non bisogna abbassare la guardia solo perché c’è il sole e l’asciutto.

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3 Commenti

  1. Buongiorno, sono la dottoressa Pappalardo. Sono interessata a conoscere il nome commerciale della lattoferrina di cui si parla. Grazie per l attenzione
    Dottoressa Pappalardo

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    • Sicura che è questo l’articolo? In “Il Covid-19 è una malattia stagionale?” non si parla di lattoferrina.

  2. Confortato da un’esperienza pluridecennale e da quanto gli esperti scientifici affermano ho giustificato motivo di ritenere che la pandemia del COVID-19 può certamente essere vinta con un semplice, valido, economico (anzi per nulla costoso) ed innocuo metodo di lotta mirata.
    E noto e risaputo che i virus respiratori temono l’umidità ma addirittura possono venire annientati se questa umidità è calda.
    Per raggiungere questo miracoloso obiettivo basta far entrare nell’apparato respiratorio, al momento opportuno e nei modi e per la durata utile, un elemento curativo fatto di umidità a temperatura relativamente calda.
    Sto parlando dei SUFFUMIGI (anche detti FUMENTI).
    Malgrado io sia un ultraottantenne con cardiopatia, mi proteggo da ogni forma di possibile contagio virale mediante i SUFFUMIGI.
    Parimenti lo fa mia moglie, i miei familiari, parenti, amici e conoscenti con risultati sicuri.
    A tal proposito ho scritto alcuni articoli particolareggianti che volentieri potrei invialVi per porli al Vostro competente giudizio e consentirVi di fare Vostra la loro divulgazione.
    Infine va precisato chwe i SUFFIMIGI non costano nulla, fanno bene alla salute e non hanno controindicazioni (primum NON NOCERE).
    La richiesta di questi due articoli potrete inviarla al mio indirizzo di posta elettronica (rting.morello@gmail.it).
    Gradirei comunque un Vostro cenno.

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