Il furto della collana di diamanti

3 Febbraio, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti

Villa della contessa Lessa, mercoledì, ore 21,10. Tarcisio Giretti, medico omeopata, entrò nella stanza blindata accompagnato da un carabiniere.

Il magistrato Ortensia Pecca, seduta sopra una cassapanca, lo guardò con stupita meraviglia. – Come ti sei vestito?-

Giretti, sciarpa azzurra intorno al collo e bandierone tricolore sulle spalle, s’infilò la trombetta in tasca e protestò:- In TV stanno trasmettendo la partita della nazionale italiana di calcio!-

La spiegazione suonò come un insulto rivolto al magistrato. Lei vi contrappose la traiettoria del suo sguardo verso un cofanetto aperto.- Qualcuno ha rubato la collana di diamanti della contessa.- Gli mostrò un tubulo omeopatico vuoto. Sull’etichetta c’era scritto:  Lyssinum 30 ch.

– Questa è l’unica traccia lasciata dal ladro. –

Lui sgranò gli occhi ed esclamò:- Passa, tira, dai, dai!-

Ortensia Pecca pensò che Giretti si sentisse male e iniziò a preoccuparsi finché vide l’auricolare sporgere dall’orecchio del medico.

Lei:- Cosa stai facendo?-

Lui:- Ascolto la partita. –

Lei: – Io ti ho chiesto di aiutarmi.-

Lui: – Ti ascolto.-

Lei: – Ieri sera la contessa, il collo adornato dalla preziosa collana, ha tenuto una festa di beneficenza in questa villa. – Il magistrato s’interruppe e fu costretta ad alzarsi per permettere a due uomini di infilare un tappeto dentro alla cassapanca sopra alla quale lei stava seduta.

Quando i due uscirono, lei continuò:- La contessa, finita la festa, ha rimesso la collana nel cofanetto e chiuso la camera blindata. Quando l’ha riaperta, la sera successiva, ha trovato il cofanetto vuoto. –

Chi possiede le chiavi della stanza blindata?- Domandò Giretti che smaniava di tornare a guardare la partita.

Lei: – Solo la contessa possiede le chiavi. Noi abbiamo messo in stato di fermo uno degli ospiti, ma non abbiamo uno straccio di prova per incastrarlo. Addirittura ignoriamo come abbia fatto, dal momento che la serratura della stanza blindata è intatta.- 

Giretti camminò all’interno della camera blindata e ascoltò il rimbombo dei suoi passi lacerare il silenzio. Disse:- L’indiziato confesserà se sarà interrogato in una stanza stretta e buia, rischiarata soltanto dalla luce di una lampada puntata contro i suoi occhi. – Ci pensò un attimo, poi aggiunse: – Offrigli anche un bicchiere d’acqua. – 

Il giorno dopo, Ortensia Pecca entrò nello studio di Giretti ed esclamò: – Il sospettato, in uno stato di forte agitazione, ha confessato che, mentre gli ospiti uscivano, sfruttando la confusione, lui è entrato nella stanza blindata aperta e si è nascosto all’interno della cassapanca, in attesa che la contessa riponesse la collana nel cofanetto. Poi, compiuto il furto, ha aperto la porta blindata dall’interno ed è fuggito indisturbato.-

Giretti, con evidente soddisfazione, spiegò:- Questo ladro, per quanto scaltro e spregiudicato, ha un difetto: soffre di claustrofobia. Quindi, per restare nascosto all’interno di un luogo angusto come la cassapanca, aveva bisogno di assumere un rimedio contro la claustrofobia: Lyssinum o Hydrophobinum. Chi assume questo rimedio soffre anche di fotofobia. Infatti, interrogato in una piccola stanza, con la luce brillante della lampada puntata contro, lui ha confessato.-

Lei mostrò la sua mano bendata. – La cosa strana è accaduta quando gli ho offerto da bere. Lui mi ha morsicato.- 

Giretti, al pensiero della partita di calcio persa, sorrise malignamente: – La vista dell’acqua, gli ha provocato paura e, nello stesso tempo, rabbia accompagnata da una grande voglia di mordere.-

0 commenti

NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti.

Share This