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6 Ottobre, 2021

Gli ostacoli alla guarigione del cane e del gatto

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Il Maestro S. Hahnemman nel suo “ Organon”, nei paragrafi dal 259 al 261 tratta degli “ostacoli alla guarigione”. Le malattie croniche vengono aggravate da cattive abitudini,  nella dieta, nello stile di vita ed anche in ambito emotivo. Se queste non sono rimosse impediranno la guarigione del malato che ne è affetto. Il Maestro dichiara testualmente nel paragrafo 261:

 Il regime di vita più conveniente, durante la cura, nelle malattie croniche, consiste nel rimuovere gli ostacoli alla guarigione, …., e di procurare,…, condizioni opposte, come ad es.: divertimenti innocenti, moto attivo all’aria aperta, con qualsiasi tempo, …, alimentazione nutriente senza elementi medicamentosi ..” 

Questi paragrafi del fondamentale testo sembrano scritti appositamente per i nostri animali, sia per quelli da compagnia ma ancora di più per quelli da produzione.

Cura degli animali da compagnia

Gli umani che convivono con un animale consultano spesso il medico veterinario per problemi di salute dei loro amici pelosi,  quasi mai lo fanno per ricevere informazioni sulla prevenzione delle patologie. Tra i motivi di consultazione più frequenti vi sono le patologie dermatologiche e parassitarie, seguite da quelle gastrointestinali e da quelle comportamentali. Sia i problemi dermatologici che quelli gastrointestinali e comportamentali sono spesso causati, o quanto meno aggravati, da cosi detti ostacoli alla guarigione.

Per quanto concerne le patologie dermatologiche i nostri cani e gatti sono spesso oggetto di lavaggi molto frequenti effettuati con shampoo e preparati disinfettanti e spesso sgrassanti. La cute ed il pelo dei nostri animali sono protetti da un manto idrolipidico che ne garantisce l’equilibrio di idratazione, e protegge i piani sottostanti dalle aggressioni esterne ad opera di agenti fisici e chimici. Lavando spesso il nostro cane non facciamo altro che allontanare questo strato di sebo protettivo rendendo la cute più vulnerabile agli agenti atmosferici esterni, oltre che modificandone il potere di traspirazione. 

Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nell’integrità della cute e delle membrane cellulari in genere. Alimenti industriali ricchi di conservanti e coloranti affaticano gli emuntori di tutto l’organismo pertanto anche della cute, che è tra i più importanti ed estesi organi emuntori , ovvero che si occupano della eliminazione delle sostanze di scarto e nocive prodotte dall’organismo o introdotte con dieta o assunzione di farmaci.   

In merito alle patologie gastroenteriche c’è da riscontrare che nell’ultimo decennio si sono moltiplicate le diagnosi di patologie intestinali da malassorbimento ed intolleranze alimentari. Questo dato viaggia di pari passo con quello umano per cui non è azzardato il sospetto che le cattive abitudini dietetiche e l’utilizzo di cibi industriali e poco salubri possano aver impattato sulla salute dell’intestino sia nostro che dei nostri compagni a 4 zampe. L’equilibrio di quel pool di batteri “buoni” che popolano l’intestino chiamato microbiota è fondamentale per il buon funzionamento della funzione digestiva ed anche per il sistema immunitario e pertanto per la salute in generale, ed il microbiota è fortemente influenzato dalla dieta. 

I problemi comportamentali che spesso lamentano gli umani che convivono con gli animali sono nella stragrande maggioranza dei casi provocati da una cattiva gestione della vita emotiva e dal mancato rispetto dei loro bisogni etologici fondamentali. In questo articolo trovi un profilo etologico del cane. Se invece il tuo amico peloso è un gatto ecco un articolo sull’etologia del gatto.  Se si pretende che un cane non tocchi terra e faccia i bisogni solo sulle traversine,  per farlo di fatto vivere su un sofà per tutta la sua esistenza, si sta pretendendo di trasformare un animale in un peluches. Stesso discorso vale per i gatti spesso privati di qualunque stimolo predatorio e costretti a vivere in ambiente poco stimolante ed in solitudine per tutta la giornata. Questi animali deprivati della possibilità di svolgere le più banali attività che in natura svolgerebbero ( annusare, marcare il territorio, cacciare, avere relazioni intra ed interspecifiche etc etc) lentamente si ammalano, sviluppando comportamenti fobici, fino ad arrivare alla mania vera e propria. 

Ridurre gli ostacoli alla guarigione dei nostri animali  

E’ importante alimentare i nostri cani e gatti in modo equilibrato e preferire cibi freschi e naturali richiedendo una formulazione dietetica specifica per il nostro amico al nostro veterinario di fiducia, ed evitare di utilizzare salviette e detergenti chimici aggressivi sulla cute, preferendo shampoo naturali e poco aggressivi , se non preferire la detersione periodica con acqua ed aceto di mele, in modo da far trascorrere più tempo tra uno shampoo ed un altro. Ma la regola più importante è cercare di rispettare i bisogni etologici dei nostri amici consentendo ai cani di uscire in passeggiata liberi di interagire con l’ambiente e con i loro simili, in aree con tanto verde, ed ai gatti di poter stare in compagnia con i loro simili o quando questo non è possibile, di avere almeno accesso ad un piccolo territorio di caccia che si può ricreare anche con un arricchimento ambientale casalingo. E’ opportuno chiedere quindi un consiglio al medico veterinario comportamentalista, se il vostro curante non sa indicarvi una strategia atta a ridurre lo stress e la frustrazione nei vostri piccoli amici. 

Gli ostacoli alla guarigione negli animali da produzione

Il capitolo degli ostacoli alla guarigione negli animali da produzione è veramente molto ampio. In alcuni tipi di allevamento come quello intensivo i “paletti” posti dai vari decreti sul benessere animale sono veramente molto deboli, consentendo metodi di allevamento che nulla hanno a che fare con il benessere ed il rispetto degli animali…lo spazio a disposizione per ogni singolo animale è veramente poco e le condizioni di allevamento spesso ai limiti della disumanità. In questi animali si manifestano sempre più spesso le cosi dette “tecnopatie”,  ovvero patologie provocate dai metodi di allevamento intensivi che spingono gli animali a produzioni sempre più massive, mettendo a repentaglio la loro salute. Ne sono esempio le patologie a carico delle mammelle delle vacche da latte ad alta produzione, le anemie dei suinetti che vivono in allevamento intensivo in gabbia e non  potendo grufolare nel terreno non  riescono ad assumere sufficientemente il ferro, o le patologie a carico degli arti di animali detenuti sul cemento invece che al pascolo, e cosi via…l’elenco è purtroppo lunghissimo e tra queste patologie vi sono ovviamente quelle comportamentali gravi come le stereotipie, l’aggressività, il cannibalismo ed altre tante provocate dalla mancanza di spazio e da un habitat di allevamento non conforme all’etogramma di specie. In questo contesto le patologie sono praticamente incurabili fino a quando gli ostacoli alla guarigione non vengono rimossi, e pertanto andrebbero cambiati i metodi di allevamento. Un libro molto bello che vi consiglio è: “Se niente importa” di Jonathan Safram Foer, che seppur datato fornisce un quadro chiarissimo e agghiacciante di ciò che vive un animale in un allevamento intensivo negli USA.

Per ridurre gli ostacoli alla guarigione degli animali da produzione

In questo caso, se non  siamo noi direttamente allevatori e pertanto non possiamo modificare queste condizioni di allevamento, possiamo senz’altro  provare ad influenzare il mercato, scegliendo prodotti di origine animale provenienti da filiere biologiche, sempre cercando di verificare che le condizioni di benessere siano relativamente rispettate, cercando allevamenti etici e che fanno del rispetto del benessere degli animali una delle loro priorità. Fortunatamente sono sempre più diffuse catene di supermercati che valorizzano linee di prodotti alimentari di origine animale che rispettano gli animali e l’ambiente. Scegliere sempre queste filiere, oltre ad avere un vantaggio diretto sulla nostra salute in quanto i prodotti stessi più sani, riduce l’impatto sul pianeta, oltre che ridurre il sacrificio degli animali.

 

 

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