Tutto quello che devi fare se adotti un cucciolo

13 Settembre, 2023
Tempo di lettura: 9 minuti

Per molte persone settembre rappresenta il vero inizio dell’anno. L’estate e le ferie molto spesso terminano proprio a settembre e si ritorna alla routine; ricomincia il lavoro, riaprono le scuole, si riprendono lentamente le vecchie abitudini. Per tanti settembre è un mese ricco di propositi: c’è chi vuole dimagrire, chi ingrassare, chi vuole iniziare a fare sport, leggere più libri, riprendere un ritmo di vita regolare e salutare. Per altri è il mese dei grandi cambiamenti. Si cambia casa, lavoro, città, si chiudono relazioni sbagliate, se ne iniziano altre che sembrano giuste. Tra quelle che ci sembrano giuste e positive per la nostra vita spesso si pensa e si concretizza il desiderio di avere un animale domestico con il quale decidere di trascorre buona parte del nostro percorso vita insieme. Quale proposito migliore per l’anno lavorativo alle porte, specialmente se decidiamo di accogliere in casa una creatura sfortunata in cerca di adozione!

Cosa fare quando arrivano un cucciolo o un gattino

Una volta convinti e determinati ad intraprendere questo importante passo, vediamo insieme cosa fare all’arrivo del nostro nuovo compagno di vita con la coda. Che sia un cane, un gatto, un coniglio o un altro animale domestico, il primo consiglio che mi sento di dare è quello di consultare sempre un medico veterinario che possa rispondere a tutti i nostri interrogativi e dubbi. Non sempre purtroppo le adozioni vanno a buon fine a causa dell’inclinazione caratteriale e dei fisiologici comportamenti degli animali da noi prescelti e che spesso cozzano con il nostro stile di vita e con le nostre aspettative. Gli animali con i quali decidiamo di convivere sono esseri senzienti e che hanno determinate esigenze da garantire per far si che possano vivere accanto a noi in serenità ed in buona salute. Vi sono situazioni di vita, ad esempio, nelle quali è preferibile adottare un gatto, o più gatti, piuttosto che un cane. Io dico sempre a chi mi chiede consiglio sull’animale da adottare che il cane ha bisogno di compagnia, mentre il gatto di spazio ovvero di un piccolo territorio di caccia. Per altri animali da compagnia non convenzionali invece, consiglio di sentire il parere di un collega specializzato nella cura di queste diverse specie. Nel momento in cui scegliamo di vivere con un animale non umano dobbiamo infatti tener ben presente quali sono le sue esigenze etologiche, onde evitare, pochi mesi dopo l’adozione, di dovercene separare, con tutto il dolore che questo comporterebbe da entrambe le parti. Adottare un animale non è infatti obbligatorio; se si sceglie di farlo bisogna agire con responsabilità ed aver ben chiaro a cosa si va incontro, proprio come quando si decide di mettere al mondo un figlio. Quel cane o quel gatto, proprio come i figli, non ci hanno chiesto di convivere con noi e nel momento in cui decidiamo noi per loro, dobbiamo offrigli le migliori condizioni di vita possibili.

Gli errori da evitare quando si adotta un cane o un gatto

Come accennato prima la mia opinione è che i cani abbiano bisogno di compagnia mentre i felini di spazio. Molte persone adottano cani pensando di poterli lasciare da soli in casa per buona parte della giornata, disattendendo completamente a quelle che sono le esigenze etologiche dei loro compagni. I cani sono infatti animali da branco e per loro la solitudine, soprattutto se protratta nel tempo, è quasi una sorta di punizione. Nel branco mai nessuno resta da solo e se questo accade è perché quel soggetto è stato allontanato dal gruppo per ragioni di gerarchia o per altre cause; una volta fuori dal branco si è da soli, è più difficile procurarsi il cibo, delimitare un territorio per la caccia e per riprodursi. Spesso essere allontananti dal branco equivale alla morte. Come si può pensare in questa ottica di adottare un cane e lasciarlo solo in casa o in giardino per 8, 10, 12 ore al giorno? Le persone che comprendono questa cosa allora declinano la loro scelta sul gatto, pensando che questa specie meglio si adatta alla solitudine; ma anche in questo caso se si vive in un appartamento cittadino senza spazi esterni, adottare un solo gatto non è una buona idea. I felini sono animali sociali, predatori attivi prevalentemente notturni; dormicchiano di giorno e cacciano la notte. In condizione di libertà creano gruppi eterogenei in cui femmine e cuccioli restano più o meno stanziali in un dato territorio ed i maschi si alternano nei vari gruppi sociali.
All’interno dei gruppi di felini i gatti tra loro instaurano delle relazioni più o meno amicali, spesso collaborano per la caccia e per l’allevamento della prole. Questi animali quindi, se lasciati da soli per ore ed ore in un appartamento senza alcuna compagnia e stimolo, si annoiano e non potendo cacciare né interagire con nessuno, possono andare incontro ad una serie di problemi psicologici e somatizzando anche fisici.
È opportuno quindi, se si resta molte ore fuori casa e non si ha un giardino o un terrazzo che possa garantire al nostro gatto di interagire con altre forme di vita in nostra assenza, pensare seriamente di adottare due gatti, possibilmente contemporaneamente, in modo che crescano insieme e formino una piccola colonia. Stando in due molto spesso riescono in parte a sfogare il loro istinto predatorio giocando insieme, fermo restando che in assenza di uno spazio aperto che funga da territorio di caccia è sempre opportuno creare un arricchimento ambientale che possa evitare ai nostri amici felini di annoiarsi.
È quindi sbagliato pensare di adottare un gatto perché semplicemente non si ha voglia o tempo di portare il proprio pet a fare i bisogni fuori ed è quindi più comodo pulire una lettiera. I gatti, seppur in piccola parte si adattano meglio rispetto ai cani ad una vita più solitaria, soffrono ugualmente la solitudine ed hanno bisogno di interagire con altri animali propri simili e non.

Altro errore è basare la scelta di un cane o di un gatto sull’aspetto estetico di una razza. Ogni razza di cane e gatto insieme all’aspetto esteriore porta con sé un corredo di attitudini comportamentali ed anche alcune vere e proprie tare genetiche. Se non abitiamo in un bosco ma in piena città non ha molto senso scegliere una razza di cane destinato alla caccia al cinghiale, al salvataggio in mare o a pascolare le pecore! Sarà meglio una razza che è stata selezionata per la compagnia o al massimo per la guardia, se ci interessa che faccia la guardia a casa nostra. Allo stesso modo scegliendo una razza con attitudini molto sportive come alcuni cani da pastore, o da caccia, dovremo garantirgli il giusto tempo per l’attività fisica; pertanto, se il nostro ideale è stare sul divano a guardare serie tv nei fine settimana, sconsiglio vivamente le razze di cani particolarmente attivi e sportivi… la convivenza potrebbe davvero diventare complicata!

Vi sono poi razze di cani e gatti che a causa della sofisticata pressione genetica effettuata negli anni da allevatori senza scrupoli, hanno sviluppato una serie di vere e proprie malformazioni fisiche e patologie gravi che necessitano di particolari cure mediche e chirurgiche affinché possano godere di buona salute; penso ad esempio a tutti i cani e gatti con muso corto, così detti brachicefali, che necessitano di una diagnostica ed una chirurgia specialistica per poter respirare correttamente, o ai cani di taglia molto grande con predisposizione genetica a patologie scheletriche ed articolari. Tutte queste indagini e cure specialistiche sono spesso costose, pertanto, nel momento in cui decidiamo di acquistare un cucciolo o un gattino appartenente a queste razze, dobbiamo mettere in conto anche le spese che ne deriveranno. Un colloquio con un medico veterinario, meglio ancora se esperto in comportamento, ci potrà sicuramente guidare nella scelta del nostro compagno a quattro zampe con il quale vi ricordo, avremo una relazione lunga e duratura.

Consigli pratici all’arrivo del nostro amico

Una volta analizzato e compreso quale animale accogliere in casa nostra, vediamo nella pratica cosa ci può occorrere. Sicuramente un minimo di corredo va allestito sia per i cuccioli che per i gattini; per i primi consiglio di dotarsi di una cuccia per ogni stanza dove staremo insieme a lui, onde evitare che il nostro divano ed il nostro letto si trasformino in una cuccia collettiva! Questo ovviamente se non si gradisce che il nostro cucciolo salga su letti e divani; in linea di massima i cani quando hanno il loro posticino dove rintanarsi ed accucciarsi se sono stanchi o un po’ sotto tono sono più felici. Poi ovviamente scodelle per acqua, che deve essere sempre fresca ed a disposizione, e cibo, che va invece somministrato ad orari evitando di lasciarlo a disposizione.

Per le passeggiate consiglio una pettorina ad “H” ed un guinzaglio da addestramento; entrambi consentono al nostro amico un controllo maggiore delle movenze del suo corpo che servono per comunicare con i propri simili, ed una maggiore libertà di movimento per allontanarsi un po’ dal proprio umano, restando comunque custoditi. Insieme a pettorina e guinzaglio sempre presenti i sacchetti per la raccolta delle deiezioni. Se il nostro cucciolo per ragioni sanitarie non può ancora uscire di casa, possiamo abituarlo premiandolo a sporcare su delle traverse o su dei giornali; attenzione però! Le traverse sono un’arma a doppio taglio! Molto comode per noi, ma rischiamo di non far abituare mai il nostro amico a liberarsi fuori casa, oltre ad essere dispendiose ed inquinati.

Per quanto concerne l’alimentazione inizialmente io consiglio di continuare ad utilizzare il tipo di cibo che stava assumendo in precedenza al nostro incontro, per poi far valutare il tipo di alimentazione in corso alla prima visita veterinaria. Quando un cane o un gatto cambiano ambiente si possono avere disordini della digestione, sia per lo stress del cambiamento che per il cambio di microbiota ambientale. Teniamo infatti presente che cani a gatti sono a stretto contatto con pavimenti e superfici e di certo non si lavano le zampe prima di portarle alla bocca! Inoltre si leccano, rosicchiano oggetti e si tolettano come comportamenti fisiologici; al momento del cambiamento di ambiente cambia anche tutto il pool di microorganismi ambientali e questo può causare piccoli disordini intestinali. È opportuno quindi mantenere la stessa alimentazione per un paio di settimane, a meno che questa non sia completamente squilibrata, e passare gradatamente a quella prescritta dal nostro veterinario. Nel corso di questo passaggio io consiglio sempre di associare fermenti lattici per cani per facilitare la transizione e rafforzare il sistema immunitario.

Se abbiamo deciso invece di adottare un gattino o più di uno, il piccolo corredo che ci occorre oltre alle ciotoline, è rappresentato dalla lettiera corredata di sabbietta per le deiezioni, da qualche cuscino, i tiragraffi, qualche giochino che stimoli l’attività predatoria tipica di queste specie.

Capita a volte che la sabbietta che scegliamo per i nostri amici mici potrebbe non essergli gradita; chiediamo sempre a chi ci affida il gattino che tipologia di sabbia utilizza ed almeno per i primi tempi dotiamoci dello stesso tipo; se per qualche ragione vogliamo poi cambiare il tipo di sabbia, possiamo farlo gradatamente utilizzandone una piccola parte per volta, fino a sostituirla con quella più comoda per noi. Se abbiamo uno spazio esterno questo va messo in sicurezza a prova di felino! Se abitiamo ad un piano alto con terrazzi o balconi, è opportuno applicare delle reti di protezione anticaduta per gatti, se invece disponiamo di un giardino cerchiamo di delimitarne il perimetro in modo che il nostro amico non possa allontanarsi, soprattutto se all’esterno del giardino vi sono pericoli come strade molto trafficate o vicini con cani pericolosi.

Per quanto riguarda le cucce difficilmente riuscirete a far dormire i vostri gatti dove volete, ma tentar non nuoce! Solitamente decidono loro dove riposare; e per quanto concerne l’alimentazione valgono gli stessi consigli suggeriti per i cuccioli di cane, tranne per il fatto che ai gatti il cibo va lasciato a disposizione.  A differenza dei cani, i gatti mangiano piccoli pasti nel corso della giornata; uno stratagemma per non fargli finire subito tutto il cibo è quello di suddividere la razione di cibo secco in diversi piccoli piattini e ciotole ed offrigli il cibo umido in nostra presenza; in questo modo i nostri amici felini non mangeranno troppo e non rischieranno problemi di peso.

Dopo poco dall’arrivo del nostro amico, cane o gatto che sia, è opportuna una visita veterinaria, se è un veterinario omeopata meglio, per valutarne lo stato generale di salute e per avere tutti i consigli che ci occorrono.

Adottare da canile o gattile

Non sempre un cucciolo o un gattino sono le uniche creature in grado di regalarci compagnia, amore e momenti di felicità. Ci sono migliaia di cani e gatti, giovani adulti o meno giovani che potrebbero rendere la nostra vita più ricca; spesso dimenticati in canili e gattili dove per elemosinare un’attenzione, una carezza ed un pasto equilibrato devono fare a gara. Tutte queste meravigliose creature hanno storie sfortunate ma non è detto che la loro esistenza debba concludersi dietro le sbarre o in una gabbia, per di più senza aver commesso alcun reato. I social sono pieni di foto ed appelli di cani e gatti che cercano una sistemazione al di fuori di un canile o di un gattile, e per chi non vuole proprio rinunciare ad un cane di una determinata razza per ragioni logistiche, ci sono diversi siti dedicati alle varie razze con animali in cerca di una nuova famiglia, spesso adottati o comprati per sbaglio e con superficialità. Insomma i rifugi per animali sfortunati nel nostro paese, nelle nostre regioni e provincie sono affollati di cani e gatti bisognosi e carichi di amore che altro non sognano che avere una famiglia che li accolga e gli restituisca un po’ dell’amore che loro hanno da dare.

E se proprio non ce la sentiamo di fare questo gesto d’amore, e vogliamo un cane o un gatto di razza, prima di acquistarlo informiamoci sulla provenienza; ricordo, infatti, che vi è un losco giro di allevatori senza scrupoli che detengono gli animali in condizioni ai limiti del disumano, che fanno accoppiare e riprodurre le fattrici fino a quando non ce la fanno più e dopo se ne liberano nei modi più spregevoli. Se non vogliamo dare un’opportunità ad uno delle migliaia di animali in difficoltà, e desideriamo a tutti i costi un cucciolo di razza, rivolgiamoci solo ad allevamenti con credenziali ben chiare e non ci illudiamo che risparmiando avremo dei vantaggi; magari un cucciolo o un gattino pagato pochi spiccioli avrà anche un pedigree, ma i nostri soldi andranno ad alimentare un commercio illegale e che si basa sulla sofferenza di centinaia di altri animali. Adottare un animale in difficoltà in ogni caso, che sia cucciolo o adulto, resta a mio parere la scelta più etica e sostenibile che si possa fare. La soddisfazione di guardare il nostro amico mentre passeggia nel verde o al mare con noi, o dorme placidamente sulle nostre ginocchia, ricordandoci da quale contesto è stato salvato, quella, davvero non ha prezzo.

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