La menopausa è una fase naturale della vita di ogni donna, eppure viene sempre più spesso trattata come una condizione patologica da correggere. Le vampate di calore, uno dei sintomi più comuni, sono certamente fastidiose per alcune donne, ma la loro gestione deve necessariamente passare attraverso un approccio farmacologico? La crescente tendenza a medicalizzare ogni aspetto della nostra biologia comporta rischi non trascurabili.
AIFA: nuovi rischi identificati per Fezolinetant
Il 13 gennaio 2025, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha diramato un’importante nota informativa riguardante Veoza (fezolinetant), farmaco utilizzato per il trattamento dei sintomi vasomotori moderati-gravi associati alla menopausa. La segnalazione evidenzia casi di grave danno epatico, con la necessità di implementare un rigoroso protocollo di monitoraggio della funzionalità epatica prima e durante il trattamento.
I dati post-marketing hanno rivelato casi significativi di aumento dei livelli di ALT e AST (superiori a 10 volte il limite normale superiore), accompagnati da incrementi della bilirubina e della fosfatasi alcalina. In alcuni pazienti, questi valori alterati si sono manifestati insieme a sintomi come affaticamento, prurito, ittero e dolore addominale.
Poiché Veoza è indicato per una condizione in donne altrimenti sane, il rischio di danno epatico grave può influire significativamente sul suo rapporto beneficio/rischio. Di conseguenza, l’esposizione a Veoza deve essere evitata nelle donne a maggior rischio di danno epatico ed è essenziale un’identificazione precoce del danno epatico potenziale. Pertanto, prima dell’inizio del trattamento devono essere eseguiti i LFT. Il trattamento non deve essere iniziato se i livelli di ALT e/o AST sono ≥ 2x ULN o se i livelli di bilirubina sono ≥ 2x ULN.
Riflessioni sulla prescrizione farmacologica
Fezolinetant è solo l’ultimo esempio di un farmaco che, nel tentativo di risolvere un sintomo, introduce potenziali effetti collaterali significativi. Se da un lato la ricerca farmacologica offre soluzioni importanti per chi vive una menopausa particolarmente debilitante, dall’altro si rischia di spingere un numero sempre maggiore di donne verso trattamenti non sempre necessari. Questo caso solleva questioni più ampie sull’approccio alla terapia farmacologica. L’OMS stima che nei paesi sviluppati fino al 50% dei farmaci viene prescritto o utilizzato in modo non ottimale.
Il pericolo dell’ipermedicalizzazione
Il caso fezolinetant evidenzia un fenomeno più ampio: la tendenza a trattare con farmaci manifestazioni naturali del nostro ?organismo, trasformandole in condizioni patologiche. Questo approccio comporta diversi rischi:
- Sottovalutazione degli effetti avversi – I farmaci non sono privi di rischi e spesso si scoprono effetti collaterali solo dopo l’immissione sul mercato.
- Spostamento dell’attenzione dalla prevenzione – Concentrarsi solo sulle soluzioni farmacologiche può far trascurare strategie più sicure e sostenibili, come lo stile di vita e il supporto psicologico.
- Incremento del consumo di farmaci non indispensabili – Una prescrizione eccessiva porta a un aumento dei costi sanitari e a un rischio maggiore di effetti indesiderati nella popolazione generale.
Menopausa e stile di vita: l’importanza di un approccio olistico
La menopausa rappresenta una fase di transizione che richiede una visione a 360° del benessere femminile. Non si tratta semplicemente di gestire singoli sintomi, ma di ripensare il proprio stile di vita in modo integrato, considerando la donna nella sua totalità fisica, emotiva e psicologica.
In questo quadro, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. Una dieta equilibrata diventa un alleato prezioso per mantenere un peso corporeo sano, contrastando il naturale rallentamento metabolico di questa fase. Gli alimenti giusti possono fare la differenza: i cibi ricchi di calcio, magnesio e vitamina D contribuiscono a prevenire l’osteoporosi, mentre quelli ricchi di fitoestrogeni aiutano a supportare l’equilibrio ormonale. Le vitamine del gruppo B, presenti in legumi e cereali integrali, sono preziose alleate contro la stanchezza e gli sbalzi d’umore, mentre i grassi buoni e gli antiossidanti proteggono la salute cardiovascolare.
Ricapitolando:
- Alimenti ricchi di vitamine del gruppo B (legumi, cereali integrali, frutta secca, verdure a foglia verde) per contrastare la stanchezza e supportare il metabolismo
- Fonti adeguate di calcio, magnesio e fosforo per la salute ossea
- Esposizione controllata al sole e alimenti fonte di vitamina D per prevenire l’osteoporosi
- Proteine magre e alimenti ricchi di ferro per mantenere la massa muscolare
- Cibi ricchi di fibre per il controllo del peso
L’approccio omeopatico: una visione personalizzata
L’Omeopatia offre una prospettiva unica nella gestione della menopausa, considerando ogni donna ella sua individualità con la sua specifica modalità di manifestare i sintomi. Questo approccio risulta particolarmente prezioso in una fase dove i cambiamenti si manifestano in modo così personale e soggettivo. L’obiettivo non è sopprimere i sintomi, ma ripristinare l’equilibrio naturale dell’organismo attraverso rimedi individualizzati che considerano la totalità dei segnali che il corpo ci invia. Noi di Generiamo Salute proviamo sempre, per quanto possibile, ad indicarti la via per un approccio olistico alla Salute, ma ricorda sempre che, proprio per le ragioni appena dette, nessun articolo potrà mai sostituire la visita accurata di un medico omeopatico esperto che possa identificare cosa è meglio per te.
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