Due nuovi studi dimostrano che la qualità dell’aria che respiriamo può avere ripercussioni anche sulla nostra salute mentale. La prolungata esposizione all’inquinamento atmosferico, anche se al di sotto della soglia di allarme, può infatti aumentare il rischio di depressione e ansia. A essere a rischio sono soprattutto gli anziani, maggiormente vulnerabili a livello neurologico.
I danni dell’inquinamento sulla salute mentale
Secondo un lavoro condotto dalle Università di Harvard ed Emory negli Stati Uniti e pubblicato su JAMA Network Open, l’esposizione all’inquinamento atmosferico, in particolare a polveri sottili, anidride carbonica e ozono, aumenta il rischio di depressione in età avanzata. Lo studio ha analizzato i dati di oltre nove milioni di persone iscritte all’assicurazione sanitaria federale Medicare, di cui oltre 1,5 milioni hanno ricevuto una diagnosi di depressione tra il 2005 e il 2016. I ricercatori hanno mappato i livelli di inquinamento respirati dalle persone nelle zone in cui vivevano, e hanno riscontrato una correlazione statistica significativa tra l’esposizione ad alti livelli di inquinanti e la diagnosi di depressione.
Correlazione tra inquinamento e depressione anche in aree al di sotto della soglia di sicurezza
Quello delle università di Harvard ed Emory non è l’unico studio a portare alla luce questa correlazione. Secondo una seconda ricerca condotta da scienziati dell’Università di Oxford, Imperial College London e Peking University School of Public Health di Pechino e pubblicato su JAMA Psychiatry, l’inquinamento atmosferico può aumentare anche il rischio di ansia. Lo studio ha analizzato gli effetti dello smog su 390.000 persone per un periodo di 11 anni, evidenziando un aumento del rischio di ansia e depressione anche nelle aree in cui i livelli di inquinamento erano considerati sotto la soglia di sicurezza per gli standard del Regno Unito.
Gli anziani sono i più a rischio
Gli anziani sono particolarmente a rischio a causa della loro maggiore vulnerabilità a livello respiratorio e cerebrale in età avanzata, ma anche le persone in condizioni socioeconomiche più difficili sono più suscettibili di sviluppare malattie mentali a causa dell’esposizione simultanea a fattori di stress sociale ed ambientale. È importante considerare che l’inquinamento atmosferico rappresenta un fattore di rischio per la salute mentale anche a livelli considerati accettabili dalla legge.
Se da una parte queste due ricerche portano alla luce degli importanti fattori di rischio, dall’altra possono rappresentare un’opportunità. Intervenire in modo efficace con misure di riduzione dell’inquinamento potrebbe infatti portare un doppio beneficio, riuscendo a prevenire l’insorgere di malattie mentali che rappresentano una sfida importante per la salute pubblica.
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