Con il mese di novembre arriva il periodo con il maggior numero di manifestazioni depressive, tanto da averle definite “depressioni stagionali”.
Alcune si presentano per la prima volta in chi non ne ha mai sofferto, altre arrivano in chi ne ha già fatto esperienza come una sorta di appuntamento annuale.
Le cause biologico/ambientali sono ben conosciute:
- il cambiamento di orario, che comporta una forzatura e non asseconda i ritmi naturali;
- le giornate diventano più corte con la riduzione della quantità di luce solare (che agisce sull’ormone epifisario melatonina, implicato nel tono dell’umore); gli scenari naturali cambiano trasmettendo malinconia;
- c’è una maggiore difficoltà a trascorrere tempo all’aperto.
Si aggiungono inoltre predisposizioni costituzionali e magari momenti di vita particolarmente impegnativi o difficili.
Eppure, in questo pur valido elenco di motivi, correggendo alcuni atteggiamenti fondamentali, la situazione di molte persone potrebbe decisamente migliorare prevenendo l’insorgenza di questa forma di depressione.
La natura interiore e quella esteriore
Chi, da qualche autunno, sviluppa forme più o meno intense di depressione stagionale teme molto questo periodo. Disegni o ricorrenze “già scritte” innescano poi la paura, la quale, peggiora le cose.
In tal scenario, ciò che non si considera abbastanza è il rapporto che la persona stabilisce con l’autunno, il modo in cui vive l’inoltrarsi in questa stagione che sembra spegnere la vitalità, anche se in realtà è proprio ora che, dolcemente, con la caduta delle foglie, la natura pone le basi per la rinascita della futura primavera.
Non ci si chiede infatti, se la nostra natura interiore sia o meno in netta distonia con le manifestazione della natura esteriore, con i fenomeni tipici della stagione, e non chiedendoselo, si tolgono importanti possibilità di prevenzione e di cura.
Per contrastare questo tipo di depressione, infatti, si può fare molto.
Innanzitutto ci si può chiedere come poter aumentare, con i rimedi e i comportamenti giusti, l’efficacia del sistema immunitario così come le difese immunitarie della psiche, un atteggiamento rivoluzionario, il quale smette di consideraci soltanto come un corpo che deve essere rinforzato per funzionare senza sosta, in primavera così come in autunno e che porta l’attenzione sulla manutenzione del nostro sistema psichico, senza il quale il corpo stesso non può restare sano.
È una decisione importante quella di diventare parte attiva, perché ci pone in rapporto con questa strana entità che è l’autunno: una stagione enigmatica, che porta il buio ma anche la possibilità, in questo buio, di accendere una luce dentro se stessi, di ritrovare e rinnovare il contatto con la propria profondità.
Purtroppo la nostra cultura non prevede “lezioni di autunno” né, più in generale, lezioni sulle stagioni, anche se la cultura dei nostri antenati è ricca di riferimenti alla necessità di vivere in sintonia con le fasi della natura: dalle “Bucoliche” e dalle “Georgiche” di Virgilio fino alle famosissime “Quattro stagioni” di Vivaldi.
I richiami sono innumerevoli, ma influenzati dalla frenesia e dall’efficientismo del sistema produttivo, molti li trascurano.
Eppure sapere come va vissuto l’autunno è essenziale per la nostra salute. Nonostante determini la spoliazione degli alberi e il ripiegamento della natura in forme spesso ridotte al minimo, è molto più vitale di quanto si immagini, e se si riuscisse a entrare in sintonia con questa vitalità nascosta, si potrebbe opporre alla depressione un antidoto molto potente.
La cosa da tenere presente, per prevenire la crisi, è che l’autunno è la radice della vita, da cui tutto origina.
Con l’autunno finisce il ciclo vitale precedente e si crea lo spazio per quello successivo. Quindi è vero: l’autunno porta la fine, è un capolinea, un tramonto, e reca con sé, inevitabilmente, una malinconia dovuta allo spegnimento di ciò che è stato splendente e solare.
Ma questo processo ha la finalità di creare il vuoto, il buio e il silenzio, che sono gli elementi necessari per qualsiasi concepimento, gestazione e rinascita. Va compreso che, se tutto questo è una legge di natura, allora vale anche per noi, che siamo parte della natura stessa.
In altre parole, se accogliamo il dorato autunno dentro di noi e nella nostra vita, raccogliendoci un po’ in noi stessi, lasciando andare ciò che ormai è passato, potremo rimetterci in linea con lo spirito stagionale.
Fare sempre la stessa vita, sganciata dallo spirito di ripiegamento e di interiorità dell’autunno, significa aumentare le probabilità di crisi. Quindi, nei limiti del possibile, e anche se si deve lavorare, è necessario trovare un modo (evidentemente molto personale) per rallentare i ritmi, ridurre lo stress, vivere qualche momento “ovattato” e riposare di più. Meglio allora agire in anticipo, prima ancora che i sintomi si siano manifestati, con l’aiuto della Natura stessa.
Dalle gemme la Salute
Tra gli alberi utilizzati ai fini terapeutici, le Betulle e le Quercie sono quelle che possiedono le più spiccate capacità di adattamento, di acclimatazione, di resistenza, di diffusione e di rigenerazione. Di conseguenza, per analogia, saranno proprio queste piante a sostenere anche noi.
Il fitoembrioestratto di Betulla pubescente aiuta a deacidificare e purificare profondamente il corpo e i pensieri, con attività detossificante e rigenerante psicofisica.
Il fitoembrioestratto di Quercia aiuta negli stati di astenia, tonifica cortico-surrenali e gonadi, utile negli stati di affaticamento psico-fisico-sessuale. A livello mentale dona forza, tenacia e tranquillità dello spirito.
Anche il fitoembrioestratto di Sequoia aiuta nei momenti di debolezza vissuti nel corso della vita.
Come il fee di Quercia, ha azione psico-fisico-sessuale, ritarda gli effetti della senescenza, stimolando l’azione ghiandolare maschile e tonificante nella donna. A livello simbolico-mentale consente di ricontattare se stessi e la propria forza vitale.
Oligoelementi nella tendenza depressiva
Tra le associazioni definite “diatesiche” da Jacques Ménétrier, medico francese, padre dell’Oligoterapia, Manganese-Cobalto corrisponde esattamente alla diatesi distonica. Questa associazione aiuta ad entrare in sintonia con i cambiamenti stagionali, contrastando le conseguenze del disadattamento e favorendo il rilassamento generale. Risulta particolarmente indicato per coloro che soffrono di emotività, agitazione interiore, depressione, nervosismo e irritabilità. Agisce anche su sbalzi d’umore e ipocondria.
L’associazione Rame-Oro-Argento corrisponde invece alla diatesi anergica, ed è particolarmente adatto nel trattamento dell’astenia fisica e psichica quando c’è perdita di vitalità e dove la causa predispone a particolari forme depressive e fragilità.
L’oligoelemento Magnesio è indicato in caso di grande stanchezza psico fisica e super lavoro, anche da performance sportive che richiedono molto allenamento e che favoriscono disturbi del sistema nervoso, insonnia, problemi di concentrazione, dolore muscolare e infiammazione dei nervi.
La stessa attività la possiamo trovare nel nutraceutico Magnesio, se organico e altamente biodisponibile come ad esempio il Magnesio N-acetil taurato.
L’Alga Klamath
La Klamath è un’alga verde-azzurra che vive esclusivamente nelle acque incontaminate dell’omonimo lago dell’Oregon (U.S.A).
Il lago è circondato da montagne vulcaniche che, nel tempo, vi hanno riversano enormi masse di materiali eruttivi; ciò permette alla microalga di arricchirsi di una quantità rilevante e variegata di principi di grande valore e di ottima biodisponibilità nutrizionale.
A completare la proficua unicità di questo ambiente concorrono le condizioni climatiche: le numerose giornate di sole garantiscono alle alghe grandi opportunità di fotosintesi; mentre gli inverni freddi le costringono a produrre i preziosi acidi grassi del tipo Omega 3 che hanno, tra l’altro, un ruolo importante nel favorire la funzione cerebrale, il normale tono dell’umore oltre a promuovere il benessere dell’apparato cardiovascolare.
È inoltre ricchissima di vitamine del gruppo B.
Grazie al suo elevato contenuto di feniletilammina, l’Alga Klamath è utilissima nell’area neurologica per i suoi effetti positivi sulla regolazione dell’umore e nella depressione.
Questo le consente di svolgere un’azione di rivitalizzazione e di equilibrio del sistema nervoso, contrastando la depressione ma, se necessario, anche l’ansia; promuove la produzione di energia tramite la sua attivazione dell’adrenalina, ma anche il sonno e il riposo tramite l’attivazione di serotonina e dell’asse ipotalamico-pituitario.
I rimedi omeopatici costituzionali o policresti
In Omeopatia la cura della depressione guarda principalmente ai segni sintomatici e alla tipologia costituzionale del soggetto. Infatti tra i rimedi indicati per la cura della depressione ritroviamo principalmente rimedi omeopatici costituzionali o policresti. Questo aspetto tiene conto della valenza della sindrome depressiva che può manifestarsi sotto diversi aspetti sintomatici a seconda della soggettività individuale.
Causalità: stress lavorativo, il soggetto Argentum nitricum si carica di impegni di lavoro e sociali in seguito a esperienze avverse.
Sintomi caratteristici: soggetto ansioso con tremori, astenia marcata, turbe della coordinazione neuro-muscolare, agitato, frettoloso, di umore mutevole e negativo, soffre di disturbi delle mucose con sensazioni di scheggia conficcata.
Causalità: il soggetto Graphites manifesta i suoi stati depressivi malinconici in concomitanza a disturbi della sfera sessuale (carenza di libido) e della superficie corporea: dermatosi cutanee, eczema trasudanti, disturbi digestivi e dell’apparato circolatorio.
Sintomi caratteristici: la depressione di Graphites si manifesta con tristezza, con tendenza a piangere e a lamentarsi, è un soggetto indeciso, triste e malinconico.
Causalità: sintomi depressivi che si manifestano dopo dispiaceri o disillusioni; amori andati male e offese, per cui il paziente che sente la sua dignità ferita, reagisce con singhiozzi e sospiri, brevi pianti, e rimugina in silenzio.
È considerato il rimedio omeopatico dell’ansia e della depressione.
Sintomi caratteristici: iperestesia sensoriale ai rumori e alla luce. Umore variabile paradosso, passa facilmente dal riso al pianto. Cefalea e bolo isterico. Difficile consolarlo.
Causalità: la sindrome depressiva di Natrum si manifesta in seguito a dispiaceri ripetuti, delusioni amorose, lunghe convalescenze in seguito a malattie debilitanti, persone sottoposte a stress continuo per accudire familiari malati con lunga degenza.
Sintomi caratteristici: sindrome depressiva con denutrizione, disidratazione e astenia. Labbra secche, screpolate, herpes recidivante; il labbro inferiore spesso fissurato, desiderio eccessivo di cibi salati.
Causalità: depressione che si manifesta in seguito a gravi lutti e dispiaceri con uno stato intenso di stanchezza e di prostrazione. Sono soggetti di natura intellettuale e gracili fisicamente.
Sintomi caratteristici: sono persone soggette a perdita di fluidi vitali e alla caduta dei capelli; il soggetto ha voglia di fare, ma la stanchezza domina sulle scelte.
Causalità: malinconia, tristezza e rifiuto della vita, il soggetto Platina ha paura della morte, è un soggetto disdegnoso, si sente superiore agli altri. Si immagina abbandonato da tutti, stizzoso e lacrimoso, arrogante, megalomane e altero.
Sintomi caratteristici: desideri eccessivi.
Non ha fame ai pasti, ma è preso da fame smodata nelle ore più strane e allora mangia voracemente e velocemente.
Causalità: il soggetto Phosphorus manifesta un’alternanza di eccitazione a depressione in seguito a perdita di fluidi vitali, crescita troppo rapida e in seguito a eccessi sessuali o lavorativi.
I temporali e i fulmini possono scatenare la sindrome depressiva. È un soggetto estremamente ansioso, ha paura della solitudine, della malattia, della morte e, appunto, dei temporali.
Sintomi caratteristici: soggetto dal pianto facile, ama farsi consolare, piange parlando dei suoi mali, soffre di tristezza con intensa variabilità di umore durante il giorno.
Sono diversi gli strumenti salutogenici ed i rimedi omeopatici a nostra disposizione.
Diamo una possibilità e sintonizziamoci con la Natura, perché sa il fatto suo meglio di noi.
“Felice chi ha potuto conoscere le cagioni delle cose.”
Virgilio
1 commento
Emi
Grazie Sabrina dei tuoi preziosi consigli .