“Sono fiducioso che a un certo punto quest’anno saremo in grado di dire che il Covid è finito come un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale e come una pandemia”. Se le parole avessero un sapore, queste del direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sarebbero deliziose. È proprio ciò che speriamo di sentire da quello sfortunatissimo inIzio dell’anno 2020, quando tutti precipitammo nell’incubo pandemico. E anche la prosecuzione della frase è di quelle che è bello finalmente sentirsi dire: ” Il numero di decessi a livello settimanale che vengono segnalati è ora inferiore rispetto a quando abbiamo usato per la prima volta la parola “pandemia” tre anni fa. Il miglioramento è significativo”.
Covid: emergenza finita?
Dal fronte Covid, quelle che vengono dall’OMS non sono neanche le uniche buone notizie: il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha infatti rimosso l’Omicron dalla lista delle varianti di preoccupazione e la Johns Hopkins University ha interrotto il conteggio globale dei casi di Covid-19. Tutti segnali molto chiari di quanto la diffusione del virs Sars-Cov-2 non faccia più paura come un tempo. Cosa che, del resto tutti noi percepiamo chiaramente nella vita di tutti i giorni.
Le accuse tra USA e Cina
Dall’altro lato però le ombre politiche sulla pandemia, più che diradarsi, si infittiscono. Gli Stati Uniti sembrano aver deciso che le accuse sull’origine del virus rientrino a pieno titolo nella “guerra fredda” ormai intrapresa con la Cina. Una guerra che si combatte su più fronti, dal commercio dei semiconduttori, alle relazioni con la Russia fino, appunto, all’ambito sanitario. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato una legge che autorizza il governo federale ad eliminare il segreto dagli atti dei servizi segreti sulle origini della pandemia da Covid. Tutto lascia credere che questo sia solo l’ennesimo atto del teatro di accuse reciproche tra le due superpotenze.
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